18 Luglio 2024

3.7K 163 64
                                    




[TW:
La storia contiene descrizione di violenza,
abusi, uso di stupefacenti,
riferimenti a morte e suicidio,
menzioni a disturbo del comportamento alimentare]








18 Luglio 2024
Ore 16:37



Manuel fissa le persone intorno: gli sembrano tutti avvolti da una frenesia inutile, da un'euforia che non sa spiegarsi.

C'è il rumore di sorrisi e risate, che va in netto contrasto al silenzio assordante e lacerante che lui sente dentro.

L'aeroporto non è un luogo felice. Forse lo è per chi parte, ma per chi resta, no. Non lo è affatto.

È un posto che simboleggia gli addii, dei saluti forzati prima dei controlli di sicurezza mentre una voce metallica continua a ricordare ai passeggeri di affrettarsi all'imbarco.

«Hai preso tutto? Passaporto? Mutande?». È la voce di Dante a distrarlo.

Manuel sbatte rapidamente le palpebre e torna a mettere a fuoco ciò che lo circonda. Scorge l'uomo dai capelli e barba brizzolata che continua ad esaminare un borsone marrone che riporta una targhetta con su scritto Simone Balestra. La domanda è rivolta a quest'ultimo, che osserva con fare divertito il padre, frattanto che sistema meglio lo zaino che porta in spalla. Ride all'ultima parola e «Sì, ho tutto» esclama. «E se le mutande mi mancano, le posso comprare. Ci sono i negozi anche , sai?».

Scaturiscono ulteriori risate, che coinvolgono anche Anita. La donna affianca Dante, con gli occhiali da sole infilati in testa e un sorriso sincero sulle labbra.

Stanno insieme da due anni, loro.

Manuel si ricorda ancora il giorno in cui gli è stato annunciato, così come il successivo trasferimento alla villetta nelle campagne romane, dallo squallido appartamento che avevano in affitto: sua madre che intraprende una relazione col suo professore di filosofia che ha un figlio - Simone - così da ritrovarsi tutti e quattro sotto lo stesso tetto.

Per due anni.

È stato difficile, per lui: avere Simone intorno ogni giorno, tutti i giorni, e fingere indifferenza.

Per un po', ha creduto persino di farcela.

Del resto, sono stati insieme soltanto una notte.

Hanno litigato, poi ne hanno parlato.

E dopo è finita lì, amici come prima.

È una cosa che è andata bene ad entrambi, hanno mantenuto un rapporto di reciproco rispetto e nulla più.

Così Manuel si è illuso di averla superata, di aver rinchiuso un simile evento in un cassetto di cazzate della vita e via.

Ecco, lo ha sperato, finché una mattina di tre settimane prima, seduti a bordo della piscina appena ristrutturata della villetta dei Balestra, Simone ha annunciato: «Mi trasferisco a Glasgow per l'università».

E Manuel potrebbe giurare di essere morto un po' dentro dopo una simile notizia.

«Oh, ci sei?».

No, non c'è.

Sobbalza quando Simone gli schiocca davanti due dita per riportarlo di forza nel mondo reale. Ci sono ulteriori risate che aleggiano nell'aria e quindi bene, ora si ride di te, cretino.

Manuel lancia un'occhiata distratta a Dante e Anita, che intanto si sono stretti una mano. «Seh, sto qua» borbotta, grattandosi nervoso dietro ad un orecchio.

LeafDove le storie prendono vita. Scoprilo ora