Il mattino seguente mi sveglio stranamente tardi e infatti trovo già Christian ai fornelli.
<Eccoti, iniziavo a preoccuparmi>dice aprendo le braccia per accogliermi in un abbraccio.
<Mm, ho dormito stranamente bene>dico coprendo un piccolo sbadiglio. <Te piuttosto? Ti sei addormentato in una posizione scomoda ieri sera>dico ridacchiando al pensiero.
<In realtà non ho mai dormito meglio>mi contraddice mentre versa il caffè in due tazzine e me ne porge una.
<Grazie>dico sorridendo e mettendomi a sedere su uno dei panchetti.
<Oggi abbiamo lo stesso turno di ieri?>mi chiede poi. <Si, dalle 16 alle 18>.
<Oddio, oggi è giovedì?>chiedo riscuotendomi dai miei pensieri.
<Si, perchè?>chiede Christian confuso mentre mi osserva spostare l'anello che porto sul pollice sinistro a quello destro.
<Devo ricordarmi di fare una cosa>rispondo vaga.
<Vado a prepararmi, grazie per il caffè>dico dandogli un bacio sulla guancia.
<Ricordami di renderti la felpa>mi dice quando ormai mi sono allontana.
<Ti ho detto che puoi tenerla>dico facendogli un occhiolino, per poi andare in camera mia.
Quando esco dalla mia stanza incrocio Serena con il borsone in mano.
<Pronta?>le chiedo.
<Prontissima>mi sorride raggiante come sempre, scaldandomi il cuore.
Le prove vanno a gonfie vele e ad un tratto il maestro Todaro passa a vedere come vanno le cose.
<Ecco, qui, all'inizio, quando fai così con le mani, non guardartele, guarda nella direzione dei banchi con sicurezza, così ecco>la correggo.
<E poi quando più avanti fai questo movimento, ricordati che lo fai due volte, quindi separalo bene, anche se è veloce, segui anche la musica, esatto>le sorrido.
<E poi, ora dopo la pausa, lavoriamo su queste piruette>dico più seria.
<Va bene>mi sorride con un po' di fiatone.
<Dai, 5 minuti>le sorrido indicandole la porta.
La giornata scorre bene tra prove, correzioni e risate. E quando alla fine delle prove con Christian lo vedo eseguire il pezzo come lo avevo immaginato, con l'espressività giusta, mi emoziono e lascio scivolare le lacrime lungo le mie guance. Mi è arrivato davvero tanto, la leggerezza, la nostalgia, la malinconia, tutto, e così quando termina inizio ad applaudire con una certa intensità.
<Oddio, ma piangi?>chiede avvicinandosi.
<Sei stato perfetto>dico abbracciandolo forte.
<Quindi ti sei emozionata?>chiede sollevato ed annuisco contro il suo petto.
<Dai, andiamo in casetta>dico staccandomi. Lungo il corridoio incrociamo Serena e quando arriviamo in sala relax troviamo Carola con la testa tra le mani e subito corriamo da lei preoccupati.
<Ehi, cos'è successo?>chiede gentile Serena.
<Gli ho parlato, perchè non ce la facevo più>spiega singhiozzando.
<Mm...io vado a preparare il tè, voi andate in stanza rossa>dico, incerta di cosa stiano parlando, io e Carola non siamo ancora così tanto in confidenza.
<Stai bene?>mi chiede Chri in un sussurro mentre vado in cucina.
<Si, è che sono molto empatica, anche se non si direbbe>spiego.

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Cauta<3
Fiksi PenggemarSophia è una ragazza dal passato burrascoso, rendendola riservata e introversa. In un primo momento risulta fredda e schiva, quasi stronza, tuttavia è solo una facciata, una maschera di insofferenza che indossa davanti a coloro che non la conoscono...