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<Piccola, piccola, stai bene?>sento dire in tono preoccupato dalla voce di chi mi sta scuotendo delicatamente una spalla.

<Mm...buongiorno>mugolo in disapprovazione.

<Buongiorno principessa, stai bene?>chiede ancora visibilmente scosso.

<Si, perchè?>rispondo con una domanda, alquanto confusa dalle sue parole.

<Rispetto ai tuoi standard è tardi, ti dovresti essere alzata mezz'ora fa>mi spiega mentre mi metto a sedere, notando che i miei compagni di stanza non ci sono.

<Mi sono scordata di avvisarti, ho lezione con Elena più tardi del solito, ne ho approfittato per dormire di più viste le tante assegnazioni>mi giustifico maledicendomi per essermi dimenticata di avvertirlo.

<Ah, mi dispiace averti svegliata allora>mi sorride più rilassato.

<Tranquillo, colpa mia che non te l'ho detto ieri sera>lo rassicuro.

<Diciamo che eravamo impegnati a fare altro>ghigna malizioso sporgendosi verso di me per catturare le mie labbra in un bacio.

<Sul serio ragazzi, mettete un cartello sulla porta o qualcosa del generale>si lamenta Cristiano, facendomi scappare un sorrisino imbarazzato.

Le prove della mattina vanno alla grande, mi sento fin da subito carica per affrontare la giornata e le assegnazioni della settimana mi fanno impazzire.

Durante il pomeriggio ho lezione direttamente con la maestra per la variazione, che non va proprio benissimo dato che accuso una leggera stanchezza da stamattina e salire sulle punte in questa circostanza non è il meglio ecco. Le prove con Giulia per il pezzo contemporaneo vanno decisamente meglio.

Prima di cena sento la necessità do staccare un attimo la testa dalla danza e da Amici in generale, è uno di quei miei momenti nostalgici diciamo. Mi stendo sul letto della stanza vuota e osservo la parete spoglia, guardo l'orologio e notando che è ancora presto decido che è arrivato il momento di decorarlo. Tiro fuori falla valigia una busta da lettere piena di polaroid e del semplice scotch di carta. Mi soffermo studiare le varie foto e cartoline e piano piano inizio ad appenderle.

<Oi>rimbomba la voce profonda di Maria nella stanza.

<Buonasera Mary>la saluto dando lo sguardo verso la telecamera.

<Ma allora ti eri portata qualcosa di tuo da appendere>dice sorpresa.

<Beh si, certo>rispondo ovvia accarezzando una foto con un sorriso malinconico.

<E perchè solo adesso?>va dritta al punto.

<Perchè ormai è andata, mi sto lasciando decisamente andare e volente o nolente mi sto affezionando al posto e alle persone>spiego.

<Quindi era per paura di affezionarti?>chiede lei interessata.

<Anche, senz'altro una stanza anonima, come quella di un hotel diciamo, è meno invitante e fa si che non ti ambienti con facilità, se inizi a mettere del tuo, come appunto foto o altri tipi di ricordi lo personalizzi e lo rendi un po' casa tua>specifico.

<Qual è l'altra ragione? Hai iniziato la frase con anche>mi fa notare.

<Beh, era anche per nascondermi. Ritengo che il luogo in cui una persona si riposa, si sente comoda, dica molto di suddetta persona. Questi scatti raccontano un po' quella che è la mia storia e insomma sai che...>

<Sei cauta, si, lo avevo capito>ridacchia terminando la mia frase.

<Quella lì è tua mama?>chiede curiosa quando la telecamera zoomma sulla foto che stringo tra le mani. Annuisco debolmente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 22, 2023 ⏰

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