- Merda!
- Tobio, che succede? - Hinata salì le scale e raggiunse il compagno.
- Ho dimenticato le scarpe.
- Tranquillo, le possiamo prendere subito.
- Ma siamo già in ritardo!
- Non fa nulla. Vado io, tu inizia pure a mettere i bagagli in auto. - gli diede le chiavi della macchina.
- Okay, Sho. - scese le scale, poi si fermò come se si fosse scordato qualcosa. - Grazie.
L'altro sorrise affabile.
- Okay, dovremmo esserci. - Hinata chiuse la portiera dell'auto. - Andiamo.
Kageyama mise in moto e partirono verso la palestra. - Sai, è strano. È da un po' che non facciamo ritiri.
- Già. Penso che, alla fine, saranno meno divertenti di quelli delle superiori. Cioè, dal punto di vista della pallavolo sarà bellissimo, si sfideranno nuovi giocatori e le squadre varieranno...
- ...però tutto il resto sarà più rigido. - proseguì il compagno.
- Esatto. Anche se, ripensandoci, tra gli organizzatori c'è Kuro. Non so cosa accadrà.
- E Miya organizzerà di sicuro qualcosa per la notte.
- Non ti sta proprio simpatico, eh?
- Esattamente. Non mi fido di chi in passato ha fatto le avances con il mio ragazzo. - ammise senza indugio.
- E allora io di chi dovrei diffidare?
- Di Hoshiumi. Ha... be', ci ha provicchiato con me. È stato solo un breve flirt, all'inizio di tutto, quando ero appena entrato negli Schweiden Adlers.
- Hai ricambiato? - chiese timidamente.
- No. Non... non ho mai avuto interesse per lui. - accostò la macchina quando l'altro smise di parlare. - Ti sei offeso? Davvero, non avevo intenzione. Ti giuro che non c'è nulla e che per me ci sei solo t... - le parole vennero trattenute sulle sue labbra da un'altra bocca.
- Non fa niente. L'importante è che ora io sia l'unico.
Lo guardò con tutto l'amore che conteneva il suo cuore. - Lo sei. Te lo assicuro.
- Finalmente siete arrivati! - esclamò il coach. - Venti minuti di ritardo, si può sapere che fine avete fatto?
- Qualche problema nel far partire la macchina. - mentì Kageyama.
- Mettete le valigie nel vano, poi salite. - li guardò torvo ancora un po', poi si girò e salì sul pulmino.
- Speriamo di scampare a esercizi extra. - borbottò Hinata.
- Massimo avremo da spendere del tempo insieme. - ribatté Tobio.
- Sai, il tempo che ho con te vorrei passarlo in modo diverso.
- Okay, hai ragione. Ora andiamo. - gli spettinò i capelli un'ultima volta.
Kageyama si svegliò con la fronte contro il finestrino. Probabilmente aveva dormito per tutto il viaggio.
Con ancora il sonno negli occhi vide il coach iniziare a parlare.
- Allora, questa settimana soggiornerete in diverse camerate, i nomi sono segnati sulle porte. Vi saranno dei luoghi comuni, vi preghiamo di tenerli puliti e in ordine. Durante il giorno vi divideremo in squadre e sfrutteremo tutte le palestre per l'allenamento. Le regole sono le solite, chi le violerà avrà esercizi supplementari di tipo fisico. Come esempio, Hinata e Kageyama oggi rimarranno più a lungo in palestra.
Tobio si risvegliò subito. Divertente pensò. Punizione il primo giorno
Non ci voleva decisamente pensò tra sé e sé Hinata. Era già distrutto dal normale allenamento, non sapeva se sarebbe sopravvissuto ad altri esercizi.
Ma aveva Tobio con lui, quindi sarebbe stato più motivato o almeno meno faticoso.
- Allora? - Kageyama aprì le braccia venendo verso di lui.
Erano rimasti soli.
- Allora è colpa tua, delle tue scarpe, e delle cose che non mi hai detto.
- Preferivi davvero non saperlo? Mi sembrava solo giusto informarti di quello che ha portato il passato.
- Non sto dicendo questo... Lasciamo perdere, okay?
- No. Non voglio... non voglio che le cose si rovinino. - ammise. - Vivo già nella costante paura di compiere un passo falso e distruggere tutto.
- Perché ti ritieni responsabile di tutti i problemi? - domandò avvicinandosi.
- Perché sono io. Io e il mio caratteraccio, io e il mio egoismo, io e...
- Ehi. Qui siamo in due.
- Hai ragione. - serrò la mandibola e tenne lo sguardo basso.
- Vieni qui. - gli prese una mano e lo abbracciò.
Tobio premette le labbra sulla bocca del compagno. - Ti amo. È l'ultima cosa di cui devi dubitare.
- Tranquillo. Non lo farò mai, per quanto ci siano altre cose che...
- Zitto. - prese il suo volto tra le mani e lo baciò. Poi le sue labbra passarono al collo, e gustò le spalle salate per il sudore.
Sebbene Hinata non volesse vivere quella situazione in una palestra, non si lamentò con il suo ragazzo. Iniziò anche lui a infilargli le mani sotto la maglietta, accarezzando i suoi muscoli scolpiti. Le dita erano tremanti mentre saliva sempre più in alto.
Kageyama si staccò. - Scusa Sho.
- Per cosa? - aggrottò la fronte.
- Be'... pensavo che... pensavo di aver corso troppo.
- Ah. - Hinata giocò un po' con la sua maglietta. - Se è troppo però ce lo diciamo, no? Io... insomma, per me va tutto bene.
- Scusa, ho frainteso. - lo sentì borbottare qualcosa.
- Non fa niente. Probabilmente adesso è finito il tempo. Dovremmo andare a farci la doccia se non vogliamo saltare la cena.
- Okay. Scusa ancora.
- Di nulla. - lo guardò malizioso e accattivante. - A casa avremo tempo di recuperare.

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Noi | Kagehina
FanfictionPost time-skip | Hinata e Kageyama convivono da quando sono iniziate le loro carriere da pallavolisti, ma insieme decidono di portare la loro relazione ad un altro livello, rendendosi conto che era quello che avevano sempre voluto | Ship: Kagehina...