VI

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Kageyama guardò corrucciato il cielo, coperto da una patina grigia di nuvole. - Non pensavo che il tempo sarebbe stato così brutto.

Erano seduti vicini sulla spiaggia, mentre si tenevano per mano a guardare il mare.

- Non fa nulla. L'acqua ha dei riflessi... diversi. Questo la rende più bella. - ribatté Hinata. Poi gli prese la mano. - Mi piace lo stesso.

Kageyama sorrise, ma era ancora incerto.

- Allora, hai organizzato qualcos'altro per questa vacanza?

- Mmm... pensavo un po' di improvvisare. Sai, in base a cosa ti andava di fare.

- Okay. Allora iniziamo a guardare cosa fare oggi pomeriggio. - Hinata tirò fuori dalla tasca il telefono. Aprì una cartina della città e analizzò i vari posti da poter visitare. - Per pranzo potremmo andare al Kimoto. Che ne dici?

- Sì, potremmo provare.

- E poi andare al Nakao Daini Park.

- Magari uno di questi giorni facciamo un salto al Shonan Seaside Country Park. Ci dovrebbero essere anche dei ristoranti. - propose Kageyama.

- Sì, potrebbe andare.

Rimasero un attimo in silenzio, senza guardarsi negli occhi. Poi entrambi si voltarono di scatto e le loro labbra si scontrarono.

- Oh, scusa. Non avevo intenzione. - dissero sfregandosi il naso per il colpo.

Questa situazione è imbarazzante pensò Hinata. Avevano provato a baciarsi insieme e non c'erano riusciti.

- Okay. Io ho prenotato per quattro giorni l'albergo. Se vuoi possiamo rimanere di più... - gli disse dopo un po'.

- O-okay. - mosse le gambe facendo battere le ginocchia una contro l'altra. - Grazie, comunque. Per questa vacanza. È un regalo bellissimo.

- Non è nulla. Sono contento che ti piaccia.

L'imbarazzo aleggiava ancora tra loro, come se quello che era successo prima li avesse bloccati e intrappolati in un buco di vergogna.

- Che ne dici se facciamo un giro della spiaggia prima di andare a mangiare? - disse ancora Hinata.

- Okay.

Si alzarono e di spazzolarono la sabbia dai pantaloni.

Hinata raccolse le scarpe che aveva tolto e prese la mano di Kageyama, iniziando ad incamminarsi.

I loro piedi affondarono nella sabbia bagnata della battigia. Le onde si ritiravano per ritornare poco dopo, riflettendo il cielo plumbeo che sovrastava le loro acque limpide e cristalline.

- Mi piace quando si incontrano. - soffiò Hinata senza preavviso. - L'onda che torna e l'onda che viene. Vanno in sensi opposti e inevitabilmente si scontrano.

Kageyama annuì, senza sapere bene cosa rispondere a quella riflessione.

- Non sono stato spesso al mare. - continuò Shoyo. - Ma mi piace. Mi fa sentire calmo e irrequieto allo stesso tempo. Mi fa venire voglia di fare qualcosa. - si voltò a guardare il compagno.

Tobio si avvicinò e posò le labbra su quelle del ragazzo dai capelli arancioni. L'altro fu felice di accoglierlo.

Shoyo sorrise. - È stato meglio così. Meglio di tutti i progetti che potessimo fare.

Tobio sorrise e prese il volto dell'altro tra le mani per baciarlo di nuovo.

Non ci fu bisogno di altre parole.


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