CAPITOLO 22- FUMO

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Naruto sollevò il mento, mentre l'adrenalina gli scalciava in corpo. -Beh, se è me che volete, eccomi qua. Perché non ti sei fatto avanti subito anziché nasconderti su quel patetico uccello scadente?! Hai paura che ti spezzi tutte le ossa?-

Quei due occhi rossi baluginanti nel buio della notte erano inquietanti, ma Deidara allargò un sorriso di compiacimento e folle crudeltà sul viso, che fece ribollire nelle vene l'astio del sensei. -Eh, sì, sei proprio tu la forza portante- esclamò fissando gli occhi scarlatti di Naruto. -Itachi ti aveva descritto proprio così, sai, come una testa calda con la lingua troppo sciolta.-

Lui ringhiò, e Kakashi percepì la sabbia dietro sé iniziare a muoversi attorno al corpo dell'allievo. Fissò con espressione dura Deidara, continuando a schermare Naruto con il braccio. Quando percepì distintamente la pressione dell'energia del ragazzo spostarlo in avanti di qualche centimetro, deglutì, sobbalzando impercettibilmente. Non si girò a guardare. -Naruto, per favore, calmati.- ripeté nel tono più autorevole che gli riuscì.

La sabbia vorticava attorno al corpo fremente del ragazzo, che al contrario, riprese a parlare stringendo un pugno con forza. -Molto probabilmente tutto ciò che sai fare è costruire i tuoi fragili pupazzi, scommetto che in battaglia non sei affatto un granché. - sogghignò, con gli occhi lampeggianti.

Deidara scosse il capo, riprendendo a camminare. -Diavolaccio, come cazzo hai fatto a sopravvivere così a lungo con la bocca che ti ritrovi?- il ragno nella sua mano lievitò. -Vogliamo provare, piccolo sfrontato? Se vuoi assaggiare i miei fragili pupazzi, ti accontento subi...-

-Troppo lento- sussurrò Kakashi.

Deidara sobbalzò e si voltò di scatto. Una copia di Naruto stava scomparendo a mezz'aria. L'originale gli si scaraventava addosso a tutta velocità, librando un rasengan. Solo allora Deidara si rese conto che dietro a Kakashi non c'era più nessuno.

Com'era possibile?! Quando aveva avuto il tempo di spostarsi?! Pochi secondi prima era...

-SEI MIO!- urlò Naruto.

-Merda!-

L'esplosione che ne scaturì li strappò alla vista degli altri. Il ragno era esploso. 

Sasuke rimase ad occhi sgranati, in ginocchio tra il pulviscolo, con un braccio a schermarsi il volto e lo Sharingan acceso negli occhi.

Che tecnica era mai quella?!

La vedeva per la prima volta. Perché Naruto non la aveva mai utilizzata fino ad allora? Quando aveva avuto il tempo di impararla?

Digrignò i denti con rabbia, mentre il fumo si disperdeva attorno a loro.

Era successo tutto tanto in fretta che non aveva avuto il tempo di fare un bel niente.

Fissò il kunai di Sakura a terra, a qualche metro di lato a loro, conficcato nel ragno del nemico. La sbirciò di sottecchi tra le rimanenze del fumo, mentre ansimava con aria affaticata. Aveva deviato l'esplosivo da Naruto?

Soltanto lui non era riuscito a fare un bel niente?!

-State bene?!-

Kakashi planò accanto a loro, apparentemente provato. Guardò il kunai, successivamente Sakura. -Bel lavoro- si complimentò.

Sasuke distolse lo sguardo, irritato, e il sensei finse di non notarlo. Sakura era ancora stanca, si disse poi. Non aveva avuto modo di riposare granché, quell'attacco improvviso non ci voleva per nessuno, e nonostante ciò aveva avuto la prontezza di salvare Naruto dall'impatto con la bomba perfino prima di lui stesso. Fu orgoglioso di lei. Sbirciò Sasuke per un breve istante, mentre sentimenti contrastanti gli si agitavano in petto. Poi fissò Naruto a dieci metri da loro, chino sulla voragine che il Rasengan aveva aperto nel terreno brullo.

Naruto - Il destino del ninjaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora