CAPITOLO 27- KURAMA

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Naruto aprì gli occhi per una seconda volta sul piano spirituale, fissando un terso cielo notturno, appena frastagliato dalle nuvole che celavano le stelle a turno.

Si issò a sedere con la testa che girava e gli occhi che stentavano ad abituarsi a quel buio.

Faceva freddo.

Non aveva idea di dove fosse.

Pian piano, frammenti di ricordi si ricomposero nella sua memoria.

Aveva incontrato il Quarto.

E poi... e poi...?

Una stilla di dolore gli perforò il cranio, facendolo sussultare. Si tenne la testa mugolando, mentre il rumore di un fiumiciattolo gli correva alle orecchie.

Lo scorse con fatica a circa venti metri da lui, quando i suoi occhi incominciarono a distinguere qualcosa.

Si alzò barcollando e si guardò attorno, ma non c'era niente.

Niente.

Soltanto kilometri e kilometri di prato immenso e piatto, intervallati nettamente dal fiume lì accanto, nulla più. Si strofinò le braccia.

Fece per muoversi verso l'acqua con l'idea di bere e lavarsi il viso, quando un gigantesco foro squarciò il cielo buio con un insopportabile fracasso e fumose luminescenze viola. Fu tanto improvviso da farlo urlare e capitombolare all'indietro. Il buco divenne un tunnel che si proiettò dritto nel lago, increspando l'acqua in un potente fruscio di onde.

Gli schizzi gelidi arrivarono fino a lì mentre lui indietreggiava senza nemmeno accorgersene. Accadeva tutto troppo in fretta. Si cercò al fianco gli shuriken e il kunai e non trovò nulla. Provò ad invocare il chakra e non funzionò, anche se sopra la sua testa le stelle sfarfallarono a quel gesto senza che se ne accorgesse.

-Che stra cazzo succede?!- esclamò, rimettendosi in piedi.

-Non avere paura.-

Un altro lampo di sorpresa gli si innestò nelle vene, quando udì una nuova voce sopraggiunta dal nulla palesarsi alle sue spalle.

Si voltò in uno scatto, assumendo la posizione di difesa in puro istinto, ma quanto vide riuscì ad annichilirlo molto più del tunnel nel cielo e non seppe nemmeno il perché.

Parzialmente celata dal buio ed illuminata solamente dalla luce della luna, frastagliata dalle ombre vaganti delle nuvole, dietro di lui stava in piedi una donna. Naruto sciolse la posizione, col cuore che minacciava di schizzargli via dal petto anche quella volta.

Una donna davvero bella.

Lineamenti soavi. Sguardo verde chiaro che, anche se non ben visibile, sembrava pieno di dolcezza. Quel che più lo colpì furono quei rossi capelli lunghissimi che le si increspavano attorno, smossi dal vento provocato dal tunnel.

Ed anche in quell'istante, ne fu convinto.

Lui la conosceva.

Oh, sì, sapeva per certo di conoscerla.

Ma... perché?!

Una curva increspò verso l'alto quelle labbra sottili. -Naruto.-

Il ragazzo aggrottò le sopracciglia.

Conosceva il suo nome...?

La donna gli si avvicinò lentamente, lasciandogli scorgere il vestito nero che indossava e che tracciava una riga indistinguibile nell'erba.

Naruto - Il destino del ninjaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora