Capitolo 12

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Se per baciarti dovessi poi andare all'inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci. -William Shakespeare

MUSTAFA'S POV:

La osservo per terra con la schiena appoggiata al comodino che piange istericamente.

Si mette le mani in testa e continua a piangere, quasi non riesce a respirare per lo shock.

"Piccola" sussurro avvicinandomi, ma lei mi punta nuovamente la pistola contro e urla "Non ti avvicinare!"

Sto immobile, cos'ha intenzione di fare?

"Cosa sei venuto a fare? Volevi finire quello che ha iniziato Ahmed, eh?" sibila guardandomi con orrore.

Le sue parole mi dilaniano dentro, cosa pensava? Che ho perso tutto questo tempo, l'ho cercata in tutto il mondo, come un ossesso, per ucciderla?

Muovo i primi passi sotto il suo sguardo attento e guardingo, non si fida per nulla. La vita le ha insegnato che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.

Non con me però, con me ritroverà la fiducia nella vita.

Cado in ginocchio e prendendo le sue mani tra le mie, appoggio la pistola al mio petto, all'altezza del cuore che appartiene a lei.

"Se pensi che sia qui per ucciderti, sparami adesso." le dico guardandola dritto negli occhi.

Sento le sue mani gelide tremare, è ancora sotto shock e non sa cosa fare, se dare retta alla testa o al cuore.
"Perché non mi hai detto subito la verità?" singhiozza ancora scossa.

"Per questo...avevi bisogno di tempo, di scioglierti un po' "

Lei sembra volermi dare retta, ma è cocciuta e tornando a guardarmi severa sibila "Come faccio a credere che non stai aspettando che faccia un passo falso per cadere nella tua trappola?"

"Senza offesa piccola, ma sei già caduta nella mia trappola e da un pezzo"

"Che stronzo" borbotta lei abbassando finalmente la pistola.

Le sorrido e lei scoppia di nuovo a piangere "Sei reale? Non sto sognando?"

"Sono qui, non ti lascerò andare mai più" sussurro asciugandole delle lacrime che scendono sulle sue guance paffute che tanto amo.

Rimane per un po' ferma a pensare, a capire come comportarsi finchè finalmente cede buttandomi le braccia attorno "Perché ci hai messo così tanto tempo, ti ho aspettato per anni" quasi mi rimprovera singhiozzando.

"Lo so piccola, non me lo perdonerò mai" dico sulla sua spalla e posando una mano a coppa sulla sua testa

Finalmente si scioglie tra le mie braccia e piange così tanto da farmi pensare che non lo faceva da tantissimo tempo.

Ha sempre dovuto cavarsela da sola, fuggendo e non sapendo quando sarebbe arrivato il suo momento.

"Adesso ci sono io" mormoro stringendola forte forte.

Non si dovrà più preoccupare per nulla, dovranno passare dal mio cadavere prima di arrivare ad Aisha. Non permetterò per niente al mondo che le accada qualcosa, a costo della mia vita.

Lei si stacca poco dopo col viso distrutto dalle lacrime che continuano a scendere e finalmente sorride. Mi regala un dono incommensurabile, il suo sorriso.

Il mio mondo torna a girare attorno al mio sole, a trovare finalmente quel calore che ho perso per tutti questi anni, che mi portavano a comportarmi come una bestia insensibile.

"Dio, quanto sei bella. Mi fai male al cuore" sussurro accarezzandole il viso piano senza staccare gli occhi da lei.

Anche Aisha azzarda ad alzare una mano su di me e mi accarezza gli occhi facendomeli chiudere.

Un azzardo in dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora