Capitolo 14

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I baci sono ciò che resta della lingua del Paradiso. -Joseph Conrad

IDRIS' S POV:

"Come sono andati gli allenamenti?" chiede mamma frugando nella borsa.

Butto il borsone sullo sgabello e vado a salutare Dolores che è impegnata sui fornelli.

"Bene bene" mormoro per poi abbracciare da dietro Dolores e chiedere "Cosa cucini di buono?"

"Pasta pomodori e calamari per il mio campione"

Le lascio un bacio sulla guancia e me la stringo tutta. Dolores è come una seconda mamma per me, oltre ad occuparsi della casa, non ci ha mai fatto mancare nulla. Dava la sua spalla quando volevamo piangere e uno schiaffo educativo quando mi comportavo male ed ero sgarbato.

Mi è mancata tantissimo in questi anni che sono stato in America.

"Io corro che sono in ritardo" dice mamma allungandosi per scombinarmi i capelli.

"Bella dorme?" chiedo impaziente di vederla.

Mi sono alzato presto per gli allenamenti e non ho potuto vederla tutto il giorno.

"E' in camera con Eugenio"

Corrugo subito la fronte "Eugenio?"

"L'ex!" esclama Dolores dandomi una gomitata.

Mamma intanto scappa via dalla cucina e io metto il broncio, che ci fa quel pallone gonfiato a casa?

"E' da tanto che è dentro?" chiedo a Dolores che ridacchia e mormora "Da circa un'oretta"

"Un'ora?" sbotto contrariato.

"Lasciali stare! La piccola Bella ha bisogno di sostegno adesso"

Dopo il brutto episodio con Mustafa, papà e mamma ci hanno fatto pressione ogni giorno per tornare in Italia. Io comunque sarei dovuto tornare in Europa per Wimbledon, ma è stata proprio Bella a decidere di tornare per non dare ulteriori preoccupazioni a mamma e papà.

È da una settimana circa che siamo tornati in Italia e abbiamo tutti i nostri parenti a casa che ci riempiono di affetto e non ci fanno mancare nulla.

Un po' mi manca il mio piccolo giaciglio, ma era una cosa necessaria da fare...presto tornerò in America, ma al momento sento di dover stare vicino alla mia famiglia, a Bella in particolare.

Non abbiamo avuto modo di parlare solo noi ancora, io sono stato molto occupato con gli allenamenti e Bella era circondata da cugini, zii e amici...in questo caso anche ex.

"Vado a farmi una doccia" dico uscendo dalla cucina.

Dolores se la beve e io corro al secondo piano per sbirciare quei due.

Non so molto di Eugenio, ma so che è stato abbastanza stronzo da far piangere per mesi mia sorella.

Quando mamma me lo raccontò, mi venne una rabbia...a quanto pare avevano idee divergenti sulla vita, lui voleva una bambola non pesante e manovrabile a suo piacimento, al posto di una fidanzata.

Bella, essendo piccola, all'inizio c'è stata, convinta in realtà che lui si stesse prendendo cura di lei...crescendo ha capito che la cosa non era normale, non la lasciava vivere e pretendeva che la sua vita dipendesse da lui.

Avrei voluto tanto parlarle, dirle di rispettarsi e darsi un valore, ma per fortuna ci è arrivata da sola. Ero sicuro che sarebbe rinsavita.

Quando ha deciso di trasferirsi da me in America per cambiare un po', ne sono stato molto entusiasta. La mia bambina stava finalmente prendendo il volo e nessuno l'avrebbe più fermata.

Un azzardo in dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora