Capitolo 13

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Certi baci mi ricordano il tempo. Altri l'eternità. -Fabrizio Caramagna

MUSTAFA'S POV:

Scappo via dal cafè facendo cadere per terra una sedia, ma sfortunatamente sento Samir inseguirmi.

Comincio a correre fino ad arrivare in un vicolo stretto e mi appoggio contro il muro riprendendo fiato.

L'ho seminato?

Mi giro per accertarmene, quando mi arriva un pugno dritto in faccia che mi fa cadere per terra.

Non ho neanche il tempo di riprendermi, che Samir si butta su di me e inizia a prendermi a pugni.

"Brutto figlio di puttana!" grida furioso.

Come dargli torto, gli ho rovinato la vita.

"Aspettavo il giorno in cui ti avrei ammazzato con le mie stesse mani" ringhia portando le mani attorno al mio collo.

Sono fuori forma e vedo sfocato da un occhio, infatti sembra avere lui la meglio su di me...vorrei supplicarlo di lasciarmi stare, che adesso che ho trovato Aisha la mia priorità è lei, che non mi rivedrà più in vita sua, ma proprio quando penso che per me sia la fine, vedo una pistola puntata sulla tempia di Samir e una voce sibilare "Togli le mani dal mio uomo"

Samir s'immobilizza e alza subito le mani alla testa alzandosi da me e facendomi ammirare la mia Aisha in piedi con la pistola in mano che mi difende.

Potrei venire adesso, cazzo.

Sentiamo il suono delle sirene di sottofondo e intravedo dei poliziotti venire verso di noi.

Mi alzo di scatto e prendendo la pistola dalle mani di Aisha, la spingo lontano da me.

I poliziotti capiscono subito la situazione e mettendo le manette a me e Samir, ci portano via sotto gli occhi lucidi di Zaira disperata e Aisha confusa.

"Ehi fiore mio, non piangere. Sarò da te in un attimo, parla con quella persona che sappiamo"

Di chi sta parlando?

Zaira annuisce e io deglutisco a disagio salendo nella macchina della polizia.

Aisha continua a guardarmi senza proferire parola e io mi sento morire, vorrei che non mi credesse un criminale, ma è quello che sono.

Abbasso lo sguardo pieno di vergogna e la macchina parte insieme a Samir che mi sta accanto.

Non parliamo in macchina, lui sta sbollendo e io sono mortificato per il brutto spettacolo che ho riservato ad Aisha.

Mi ha conosciuto come una persona ingenua, innocente, non so come potrebbe reagire a sapere che sono diventato un mostro.

Lei è sempre stata molto idealista, sempre dalla parte del bene e del perdono. Potrà mai perdonarmi?

Veniamo portati alla centrale, identificati e sbattuti in una cella abbastanza pulita, infatti mi siedo e cerco di tranquillizzarmi.

Ora come ora vorrei scappare da Aisha e spiegarle ogni cosa, avrei dovuto raccontarle tutto senza aver paura che scoprisse del mio passato da terze persone.

"Quella era Aisha?" chiede inaspettatamente Samir senza darmi subito contro.

Alzo lo sguardo a lui e annuisco piano, non sembra vero neanche a me.

"Non era...morta?"

"Swarna le ha salvato la vita. Non te l'ha detto Idris? L'ho scoperto davanti a lui"

"Non mi aveva detto che si trattasse di Aisha. Perché volevi uccidere Bella?"

Faccio spallucce "Volevo vendicarmi di Ibrahim"

Un azzardo in dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora