Rines ebbe un fremito e persino io reagii. I muscoli del viso di Rines palpitarono, così come quelli di Aurelion, rabbiosi. Mi ricordavo molto bene gli avvertimenti di alcuni cavalieri e i sospetti su Rines, la presunta gelosia e il desiderio di diventare primo cavaliere. Avevamo colto i segnali diversi: puntava molto più in alto, a prendere il posto di comandante reale dell'esercito della Luce e marciare verso il regno umano.
Handir era stato ucciso davvero ed era stato Rines.
«Pensi che sia stato facile farlo? Convivere con quel pensiero? Avevo provato a convincerlo e non c'è stato verso! Oh, il re qui, il re lì, diceva, ma no, perché no...» ci attaccò e sputò a terra nel vedere il mio sguardo disgustato. Prima era rabbia, ora provavo pena. «Se lasciassimo decidere agli umani il mondo finirebbe. L'Esercito ha deciso al posto nostro già una volta, ci ha massacrati. Dobbiamo sacrificare delle vite per permettere ad altre di nascere. È la vita!»
Aurelion sospirò sconfitto. «Stai decidendo per altri. Commetti il loro stesso errore. Sei un assassino miserabile.»
«Sono un cavaliere e come tale devo pensare al regno se il re non può farlo. Ve l'ho detto, sarei stato fedele al regno della Luce, non a voi stesso. Gli indovinelli sono la specialità della vostra amata, dico bene? Poco sveglia. Nel suo sangue impuro scorre quello degli umani, di un Dominatore! Non meritate la vostra corona!» lo insultò.
Mi feci avanti e Glasco mi afferrò la manica della mantella per fermarmi. Gliela lasciai strappare e proseguii senza paura, avvicinandomi di qualche passo a Rines. Teneva la punta della spada bassa, se avesse voluto uccidermi lo avrebbe fatto in modo doloroso e umiliante.
Gli puntai un dito contro e un angolo delle sue labbra si alzò, trovando la scena divertente. «Non cambierei nemmeno una cosa di me stessa, Elfa o no, sono fiera di essere quella che sono» affermai.
Inclinò il capo e Nergal scrollò le spalle. «E va be'. Allora sii fiera della guerra che porterai.»
«Non ci si rivolta contro la propria famiglia, Handir è morto a causa tua!» continuai diretta a Rines, il quale mi stava ignorando per giocherellare con la sua spada. «Potevi scegliere molti modi e hai scelto il peggiore. Gli umani hanno commesso un grave crimine e ora pensate che sia giusto ucciderli tutti, siete dei mostri insensibili! Date del mostro a me quando per voi è libertà! Sono io quella che ha dovuto convivere con il senso di colpa, quella che ha guardato in faccia il Demone che ci ha traditi, che ha il sangue di mio padre umano nelle vene.» Mi scostai i ricci dalle tempie e mostrai a tutti le mie orecchie. Nergal rise di gusto. «Eppure il mostro in questa stanza non sono io.»
Rines alzò lo sguardo su Nergal e lui annuì. «Scegli» disse subito.
Aurelion non perse un attimo. «Il regno della luce rifiuta la vostra proposta. Morirò per il mio ideale di pace e lo farò con gioia.» I cavalieri sorrisero grintosi e io alzai i pugni, pronta. «Il regno della Luce non si piegherà.»
Cel ululò, provando ad emettere alcuni suoni.
«Cambierete idea quando gli umani ci uccideranno» mugghiò Rines.
«Gli umani hanno sempre avuto una sorta di possessione per la vita. Credono che sia unicamente di loro proprietà, decidono la vita degli animali come fossero oggetti privi di animo. Li ho visti uccidere, odiare e ridere nel farlo.»
Era vero, tuttavia io ne avevo visto uno amare con tutto il suo cuore un'altra persona ed era lo stesso che con amore avevo chiamato "papà".
«Fratello...»
Nergal tremò. «Non chiamarmi in questo modo. Cosa pensavi? Che avremmo chiacchierato allegramente? Non lasciarti ingannare dalla mia gentilezza se non ti ho ancora ucciso. Speravo in una briciola di intelligenza.»
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The king's bird
FantasiaNico è una giovane mezz'Elfa che vive nella brughiera inglese, nel territorio protetto degli Elfi, difeso dalla magia antica dell'oracolo. Quand'era piccola la sua famiglia è stata brutalmente uccisa davanti a lei e la sorella, per salvarla, si è tr...