Capitolo 15

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NICCOLO'

Ci stiamo rivestendo dopo aver riposato un'oretta. Stasera andremo a cena fuori perciò cominciamo a prepararci <<chi va prima a fare la doccia?>> chiedo anche se farla insieme non sarebbe una cattiva idea

<<vai prima tu>> annuisco entrando in bagno successivamente averla guardata infilarsi la maglia con lo sguardo perso. Abbiamo fatto l'amore. Dopo tre anni ho riprovato una delle sensazioni più belle della vita con lei. Sulla ruota ci siamo baciati e avevo subito capito la fine di quel bacio, credo anche lei, quindi ci siamo diretti in hotel. Vederla ora mi preoccupa, ho paura se ne sia pentita eppure quando le ho chiesto di fare qualsiasi cosa per farmi capire di non rimpiangere nulla mi ha abbracciato. Trasalisco quando porto il mio corpo sotto il getto d'acqua fredda. Chiudo gli occhi reggendomi con una mano al muro e penso. Penso come ogni giorno della mia vita. Fino allo sfinimento. Fino a danneggiarmi. Fino a scrivere. Fino a piangere. Fino a urlare. Fino a passare notti insonne. Fino ad allontanare persone.

Avvolgo l'asciugamano in vita ed apro la porta <<ti voglio bene, ciao Adri>> rientra dal balcone posando il telefono sul tavolo sotto il televisore  appeso a muro  <<vado>> indica la porta da cui sono appena uscito chiudendosi dentro. Rimanendo solo in  asciugamano, quando sento scorrere l'acqua levo il mio telefono dalla carica chiamando Adriano che risponde subito <<ei Nì>> <<ciao>> mi accomodo sulla sedia di ferro in balcone <<stavi parlando con Aurora prima vero?>> <<si>> <<ti ha detto qualcosa?>> <<no. Cosa dovrebbe dirmi?>> esito se dirglielo o no <<te lo racconto quando torneremo>> sospira probabilmente preoccupato o stanco delle nostre mille sorprese <<Gabriele mi ha detto che è passata Sofia a prendere le sue cose>> <<mh>> deglutisco torturandomi la pellicina sul pollice <<dice che non aveva per niente un bell'aspetto e che vorrebbe parlare con te>> <<non lo so...dovrei?>> <<forse. Alla fine meriti qualche spiegazione non credi?>> <<si..vedrò al rientro>> ci salutiamo ed attacco entrando per vestirmi con jeans neri e camicia bianca. Lei esce finalmente fuori con i capelli asciugati e il trucco già pronto. Spruzzato un pò di profumo estraggo una sigaretta dal pacchetto ed esco in balcone scrollando i post su Instagram

<<vorrei...possiamo parlare?>> domanda raggiungendomi in seguito essersi vestita con una gonna blu e un top bianco

<<si>> le scosto la sedia per farla accomodare

<<per quanto è successo prima io non me ne pento assolutamente. Però ciò non segnerà un ritorno, ormai quello che c'è stato tra noi è solo un ricordo, stupendo, ma rimarrà solo un ricordo>> smetto di fumare rimanendo con il fiato sospeso <<magari non ti era neanche passato per la testa ma volevo chiarirlo>> anche se non finita spengo la cicca nel posacenere sopra il tavolino che ci divide

<<no certo, non era mia intenzione>> sorride. Sembra così sollevata mentre io sento buttarmi giù a calci.

[...]

Arriviamo in un ristorante molto soft che si trova a venti minuti dall'hotel. Entriamo venendo accolti subito da un cameriere che ci porta al nostro tavolo; una candela posta sopra quest'ultimo crea un'atmosfera romantica accompagnata dalla soave musica della chitarra che un ragazzo suona sul piccolo palco posizionato in un angolo del locale. Sorrido al ricordo che un pò tutti noi cantanti, me compreso, abbiamo: l'inizio nei locali in cui la gente non viene per te e probabilmente gli darai anche fastidio, fino ad avere poi a milioni di persone pronte ad aspettarti là fuori <<è bello questo posto>> dichiara Aurora osservando l'ambiente della sala e fuori dalla vetrata la via illuminata

<<già>> faccio lo stesso per poi posare l'attenzione sulle posate che sistemo <<quanto vuoi rimanere?>>

<<non lo so>> arrossisce poggiando i gomiti sul tavolo

<<va bene poi vediamo, io tra quattro giorni devo rientrare a lavoro>>

<<ok>> sfogliamo il menù e quando arriva il cameriere ordiniamo. Io prendo il Shepherd's Pie un pasticcio gratinato con ragù d'agnello, carote, piselli ricoperti da uno strato di purè mentre lei il Chicken Tikka Masala che sarebbe pollo in salsa curry e altre spezie <<domani ci vogliamo spingere più in là? Uscire da Londra?>>

<<dopo cerco qualcosa>>

<<tutto ok? Ti vedo un pò spento>> incastro gli occhi nei suoi

<<lo dico sinceramente. A me non piace fare l'amore con te o baciarti così senza un apparente motivo, tu non hai questa poca importanza>>

<<allora non lo fare più>> taglia secco facendomi uscire una mini risata amara <<io te l'ho chiarito subito..>>

<<si si non c'è bisogno che me lo ripeti>>

<<smettila di usare questo tono irritato Niccolò>>

<<io faccio quello che mi pare intanto>>

<<mi infastidisci perchè sembra ti aspettassi chissà cosa>>

<<oh no non ti preoccupare, la prossima volta so da solo che non ti dovrò toccare>>

<<seriamente pensavi che sarebbe cambiato qualcosa?>>

<<dio basta Aurora>> alzo gli occhi al cielo <<no non mi aspettavo nulla ok?>> mento ma almeno si zittisce. Fino a che non arrivano le ordinazioni sto al telefono. Odio comportarmi in questo modo ma non sopporto altrettanto lei quando deve per forza ricalcare il suo pensiero sulla situazione.

Finito di mangiare rimaniamo sempre in silenzio che stavolta non interromperò aspettando sia lei a farlo. Si alza per pagare e nel mentre io esco per fumare <<ok forse dovevo essere meno acida>> mi raggiunge portandosi le braccia al petto <<però..>> sospira <<sto combattendo con molte cose ancora dentro di me e non posso avere altro, anzi, non voglio avere altro>>

<<d'accordo>> rilascio uscire il fumo dalla bocca incamminandoci per la via

<<scusa>> si ferma <<non volevo rovinare tutto>>

<<va tutto bene>> spengo la sigaretta nel coperchio del secchio là vicino buttandola di conseguenza al suo interno <<ti rispetto, ricordatelo>> è così, posso essere addolorato o nervoso quanto voglio ma la rispetterò sempre. Le verrò in contro, per qualsiasi cosa lei abbia, in modo tale che non si senta schiacciata ma al contrario, libera e in tranquillità.

Passeggiamo fino ad arrivare ad un parco in cui vari artisti di strada sfoggiano la loro arte ed io mi sento nel mio mondo. Riprendiamo a chiacchierare in tranquillità perchè noi tra i nostri alti e bassi, crescendo, siamo riusciti a trovare il modo per raggiungere il medio. Balliamo tra un musicista e un altro, prova a suonare la fisarmonica insieme a una ragazza intanto che le faccio un video, ci complimentiamo tra un disegno e una scultura, tra un trucco di magia e un ritratto che ci facciamo fare.

SPAZIO AUTORE

Ciao! Perdonatemi se il capitolo magari è corto ma tra un impegno e l'altro giuro che mi sto impegnando😬

Tornerò in quel posto 2-UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora