Capitolo 22

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AURORA

Ieri sera dopo aver ripetuto gli argomenti per tre volte, al mio povero ragazzo, mi sono addormentata. Ora invece mi ritrovo a completare il leggero trucco con un lucidalabbra trasparente. Mi guardo allo specchio sospirando, è l'ennesimo esame ma nonostante ciò continuo a provare l'ansia del primo, del secondo, del terzo e così via. E' normale avere ansia, è pur sempre un esame, il fatto è che per una persona paranoica come me significa risultare infantile, significa che andrà tutto male, significa che gli altri andranno meglio di me. Conclusi i miei tre minuti di esercizio di respirazione raggiungo Niccolò in cucina concentrato sul telefono <<sono pronta>> attiro la sua attenzione, si limita ad annuire ed insieme usciamo dal nostro appartamento dirigendoci in ascensore che fortunatamente si trova già al nostro piano. Una volta dentro poggio la schiena alla parete guardando in alto, probabilmente avrò il battito cardiaco più intenso del dovuto e non so se la causa è l'esame o le labbra di Niccolò posate sul mio collo <<che fai?>> sorrido abbassando la testa per poterlo guardare

<<ti volevo calmare>> porta le mani sui miei fianchi coperti dal giacchetto

<<siamo in un ascensore, potrebbe entrare qualcuno>> i miei angoli della bocca ritornano su nel momento cui le sue labbra toccano di nuovo la mia parte più sensibile. Mi scappa un sussulto quando improvvisamente l'ascensore si blocca <<cosa?...>> domando spaventata non capendo la causa di questo blocco, da quando siamo venuti in questo appartamento non ci è mai successo

<<così non entrerà nessuno>> mi informa il moro in un sorriso beffardo

<<tu..>> lo guardo con fare severo <<dobbiamo andare o faremo tardi>>

<<esci di casa sempre un'ora prima, perciò abbiamo quaranta minuti>> precisa guardando l'orologio nero sul suo polso

<<lo sai che sei così..>>non trovo aggettivo per descriverlo

<<incredibile, bello, affascinante, simpatico, attraente>> comincia a fare l'elenco dei suoi pregi mentre con la mano sinistra porta i miei capelli dietro l'orecchio

<<smettila>> rido attirandolo dalla maglietta verso di me per far scontrare le nostre labbra. Infilo le mani tra i suoi capelli ribelli e leggermente lunghi tirandoli delicatamente per scaricare la mia ansia; lo preferisco molto più con i capelli così che come in passato piaceva tagliarseli rasandoli un pò ai lati. Porta le mani dietro le mie cosce per tirarmi su e tenermi in braccio fino a che, entrambi con il respiro mozzato e le labbra un pò rosse ci stacchiamo ricomponendoci facendo ripartire l'ascensore

<<ti amo>> mi lascia un ultimo bacio a stampo prima che le porte si riaprono. Raggiunta la macchina entriamo al suo interno, mentre lui esce dal parcheggio io accendo l'aria calda.

A metà strada il telefono di Niccolò squilla, così dopo averlo estratto dalla tasca della tuta risponde <<è urgente?>> alzo lo sguardo verso di lui <<d'accordo mezzora e sono lì>> attacca lasciandomi sbigottita

<<che succede?>>

<<scusa amore ma mi hanno chiamato dallo studio e dicono che è urgente>> posa la mano tatuata sulla mia coscia, riesco a percepire il dispiacere nel suo tono di voce ma ne rimango comunque delusa

<<ok>> distolgo immediatamente lo sguardo rivolgendolo a ciò che scorre fuori dal finestrino

<<so che ci sei rimasta male Aurora, ti conosco>>

<<è che quando tu ne hai bisogno io ci sono sempre a sostenerti>>

<<stai dicendo che io non lo faccio con te?>>

<<a quanto pare no>> gli rendo presente

<<e allora dopo l'incidente cosa ho fatto? Per un anno intero? Quando nonostante sapevo si fosse spento qualcosa in noi continuavo a fare il possibile per te?>> siamo arrivati davanti l'università

<<non mettere di mezzo quel discorso>> afferro la borsa scendendo il più veloce possibile. Chiudendo lo sportello senza neanche degnarlo di un saluto lo sento pronunciare il mio nome ma proseguo dritta. Ammetto che spero di essere bloccata da lui ma così non è, perciò entro nella struttura dirigendomi in bagno. Stava procedendo tutto alla grande, ero riuscita a controllarmi dopo il momento in ascensore e invece ora mi ritrovo ad avere più ansia di prima. Sono sola, cosa mai successa: ci sono sempre stati i miei genitori, Adriano o Niccolò, quest'ultimo soltanto negli ultimi cinque mesi. Guardo l'orologio, mancano solo dieci minuti e magicamente non mi ricordo più nulla.

[...]

Stordita mi risveglio sul divano, con un forte dolore alla testa infatti porto una mano su quest'ultima come per assorbirne il dolore. Mi tiro su con la schiena per osservarmi attorno realizzando di essermi addormentata oggi pomeriggio <<oh ti sei svegliata>> Niccolò spunta fuori dal corridoio provocandomi uno spavento <<ti sei addormentata tre ore fa>> prosegue sedendosi sul divano distante da me <<come...come è andata?>> chiede intimorito dalla mia reazione. Ho ignorato le sue telefonate una volta terminato l'esame, dopo di che ho preso un taxi che mi ha portata qua addormentandomi appena ho toccato il divano per la troppa stanchezza

<<male>>

<<quanto?>>

<<ventuno su trenta>> mi vergogno tantissimo, ho sempre preso trenta ma senza qualcuno a supportarmi ho perso il controllo

<<è la prima volta, non è un problema>> tenta di rassicurarmi

<<se ci fossi stato tu non sarebbe successo>> ribatto come una bambina capricciosa

<<lo so e ti chiedo nuovamente scusa ma possiamo passarci su?>>

<<ci sono rimasta male>> si alza per posizionarsi accanto a me io, impassibile o almeno provo, lo osservo

<<mi dispiace. La prossima volta verrò, anche se mi chiamano dallo studio. Sei dieci mila volte più importante tu, ed hai ragione, tu ci sei sempre>> mi rivolge un sorriso dispiaciuto accarezzando con il pollice il dorso della mia mano <<e non volevo mettere in mezzo il passato in quel modo solo per difendermi>>

<<ok>> sussurro facendo scontrare le mie iridi verdi con le sue nocciola <<ti perdono>> i suoi occhi brillano così come i suoi denti bianchi quando sfodera il sorriso. Si avvicina al mio viso per lasciarci baci sparsi e poi, scatenandomi una risata, mi porta giù con sè alla sprovvista cingendomi tra le sue possenti braccia tatuate.

Tornerò in quel posto 2-UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora