- 26 - Cambiamenti

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Dopo il capitolo dedicato ai nostri cattivi è ora di tornare dai nostri amati...
Buona lettura ❤️❤️❤️
E non dimenticate...
🔞🔞🔞🔞🔞

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*Gulf POV*


È stato elettrizzante farlo in garage, non pensavo di essere il tipo di persona che si eccita in quelle situazioni, ma rischiare di essere scoperti è stato esaltante.

Siamo sdraiati sul suo letto ma, mentre lui si è addormentato, io non riesco a prendere sonno. Penso e ripenso a quello che è successo di sotto, con il suo ex. Non mi piace per niente questa situazione. Ho delle brutte sensazioni. Non riesco a trovare la posizione per cercare di dormire e ad un tratto mi sento stringere la vita e trascinare all'indietro.

«Ma cos-» esclamo.

«Non riesci a prendere sonno?» una voce impastata dal sonno mi sussurra nell'orecchio.

«Oh, scusami... ti ho svegliato. Mi dispiace.» il calore delle sue braccia mi fa rilassare.

«Cosa c'è che ti preoccupa?» mi chiede, sfiorandomi lievemente la guancia con le sue labbra.

«Niente.» mento «Pensavo solamente che adesso non dobbiamo più inventare la scusa delle piattole. Non andando più alle prove, possiamo fare come ci pare, no?» vengo girato e mi ritrovo a fissare quegli occhi che mi hanno fatto capitolare in poco tempo.

«Hai ragione, non ci avevo pensato!» sorride «Meglio no?!» e mi attira a sé, baciandomi dolcemente sulle labbra.

Rispondo al suo bacio e quando ci stacchiamo lo guardo con adorazione e ripeto dentro di me come ho potuto trattarlo male... sono stato proprio un imbecille! Guardami adesso, sono completamente perso per lui!

Mi balena un'idea e forse è il caso che mi trasferisca il prima possibile, così posso tenere d'occhio la situazione. Prendo coraggio e inizio a parlare ma... «Ti volevo chiedere-» «Non è che vorresti-» ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

«Parla prima tu Boo...» sussurro dolcemente.

«No, fallo prima tu Bii...» risponde guardandomi intensamente negli occhi.

«Ok... allora ti volevo chiedere...» lo guardo arrossendo un po' «t-ti volevo chiedere se... se...» mi mancano le parole, non riesco più a guardarlo negli occhi, che si muovono in ogni direzione tranne che verso il suo volto, ma come posso intimidirmi così, dopo tutto quello che è successo «merda!» struffio «Po-posso veni-» non finisco di parlare che lui mi precede.

«Vuoi venire a stare qui? È questo quello che stai cercando di dirmi?» la sua voce mi accarezza dandomi calore.

«Mmh.» faccio cenno di sì col capo «Si, lo vorrei veramente tanto.»

«Stavo per chiederti se volevi trasferirti da me, ma mi hai preceduto, anche se non riuscivi a parlare!» ride e gli si illuminano gli occhi.

«Davvero?! Non stai scherzando, vero??» domando stupito.

«No, te lo giuro...» mi risponde «era da qualche giorno che ci pensavo, ma non avevo trovato il modo di chiedertelo.»

Gli salto addosso per abbracciarlo e inizio a riempirlo di baci su tutto il viso mentre lui inizia a ridere.

«La prima cosa che facciamo domani è andare al mio Condo a prendere i vestiti! Non voglio aspettare un giorno di più!»

«Ok... adesso dormiamo, va bene?» sussurra dolcente Mew.

«Va bene Boo...»mi accoccolo tra le sue braccia e mi addormento subito, cullato dalle sue braccia e finalmente sereno.


***


Sono passate due settimane da quando mi sono trasferito da Mew e per fortuna i nostri ex non si sono fatti più vivi. Anche P'Path non si è fatta più sentire, dopo che Mew le scrisse di non contattarlo e che avevamo già chiarito il malinteso.

Il mio esame si avvicina e sono ansioso. Dopo che l'avrò superato voglio prendermi una settimana di ferie per tornare a casa dai miei, ormai sono mesi che non li vedo. Vorrei portare con me Mew e farglielo conoscere, ma non so come la prenderebbero dopo tutto quello che mi è successo, soprattutto mio padre.

È da stamattina alle otto che sono chino sui libri. Ho bisogno di una pausa, ma devo finire. Due giorni. Due giorni e poi mi concentrerò solo sulla tesi. Sempre se riesco a passare questo dannato ultimo esame. Sono talmente concentrato a studiare che non mi rendo conto che Mew è rincasato. Me ne accorgo solo perché sento due braccia che mi tirano a sé, avvolgendomi e facendomi stare bene.

«Non ti sei mai fermato da stamani?» mi chiede con apprensione il mio uomo.

«No, devo assolutamente finire! Se non passo questo esame non posso laurearmi.» sbadiglio stanco appoggiandomi a lui e chiudendo gli occhi.

«Se continui di questo passo ti sentirai male e non potrai fare l'esame. Hai almeno mangiato?»

«Che ore sono?» domando.

«Sono le cinque e mezza di pomeriggio e se mi chiedi l'ora, significa che non hai mai staccato e che non hai pranzato! Non va bene e lo sai!» mi rimprovera teneramente «Vuoi che ti prepari un panino?»

«Lo faresti davvero?» mi giro a guardarlo con adorazione «Ti amo!» lo bacio sulle labbra, ma prima di non riuscire a fermarci, mi libero dalla sua presa e mi alzo per sgranchirmi le gambe. «Mmmmhhh...» mi stiracchio «cinque minuti di pausa non mi faranno male!»

Sento Mew ridere di gusto «Sembri un gattino arruffato in questo momento!» esclama «Sei assolutamente adorabile.»

«Smettila o ti picchio!» gli intimo arrossendo da capo a piedi e avvicinandomi pericolosamente a lui, cosa che lo fa ridere ancora di più.

«Ok, ok... non lo dico più... gattino!» si alza per scappare mentre prendo una ciabatta e gliela tiro dietro. Lo vedo andare al frigo e prendere gli ingredienti per prepararmi il panino che mi ha offerto. Sorrido pensando che lo amo veramente tanto!

«Bii... vieni qui un attimo.» mi chiama dalla cucina.

«Cosa c'è?» chiedo avvicinandomi da dietro.

Si sposta e inaspettatamente mi arriva una doccia gelata dal rubinetto del lavandino.

«Cough cough cough! Ma sei impazzito?!» urlo sorpreso «Smettila! Smettila ho detto!» Mew continua a schizzarmi con l'acqua, così decido di prendere in mano la situazione e rendergli pan per focaccia.

Mi avvicino ormai zuppo come un pulcino e lotto per strappargli il rubinetto di mano mentre lui ride di gusto a questo scherzetto.

«Ah ah ah ah! Guardati! Sei tutto bagnato!»

Riesco a togliergli quell'arma impropria di mano e inizio a schizzarlo io «E di chi è la colpa secondo te? Ti avviso, io non pulisco questo disastro!» stavolta è il mio turno di ridere, mentre cerca di fermarmi. Ce la fa solo perché mi abbraccia e quindi non posso più muovermi, ma ci stiamo bagnando tutti e due in questo modo.

«Mew ah ah ah... ci stiamo inzuppando ah ah ah! Lasciami andare!» continuo a ridere ma non sento più risate dall'altra parte, così alzo gli occhi e incrocio i suoi che mi guardano con passione. Arrossisco un po' dall'intensità del suo sguardo. Mi lascia andare e mi toglie il rubinetto di mano, posandolo nel lavello e chiudendo l'acqua.

Con i capelli bagnati è ancora più bello. Deglutisco a fatica perché ho la gola secca. L'atmosfera in casa è cambiata in pochi secondi, adesso sento tutta la carica sessuale che sprigiona la sua persona e mi sto eccitando.

I suoi occhi si sono abbassati sulle mie labbra e si sta avvicinando lentamente, come un felino si avvicina alla sua preda. Anche se è un secondo, è troppo il tempo che ci divide. Mi avvicino e unisco le nostre bocche in un bacio che presto diventa famelico e urgente.

Lingue che si scontrano, denti che sbattono insieme per la foga. Ormai non capisco più niente quando mi bacia. Perdo completamente la ragione. In queste due settimane di convivenza non c'è stato giorno in cui non abbiamo fatto l'amore. E continuo a non averne mai abbastanza. L'abbiamo fatto in camera, in bagno, sul divano, sul tavolo di cucina, non c'è stato posto che non sia stato battezzato tranne...

Mi gira verso il bancone e prendendomi per la vita, mi fa sedere sopra al piano di quarzo nero, senza mai staccarsi dalle mie labbra. Allaccio le gambe intorno ai suoi fianchi e questo fa aderire i nostri corpi ormai eccitati che chiedono solo di essere soddisfatti.

La sua bocca lascia una scia di baci che arrivano al lobo del mio orecchio sinistro.

«Aahh... Boo...» sospiro incapace di trattenere il piacere che sto provando dallo sfregamento dei nostri sessi duri e dai suoi baci infuocati.

«Lo so Bii... anche io non resisto un minuto di più...» ci spogliamo a vicenda con urgenza e dopo essere rimasti nudi facciamo l'amore nell'ultimo posto rimasto... il bancone della cucina.

Non è un amore dolce come quando siamo a letto, è più un amore selvaggio, fatto per l'urgenza di essere l'uno dell'altro. Voglio sentirlo dentro di me. Ho bisogno di sentirlo dentro di me.

«B-Boo... n-non torturarmi... an-corah...!» mi sta facendo impazzire coi suoi baci. Dal collo scivola piano piano al petto, fino ad arrivare ai capezzoli. Inizia a stuzzicarli coi denti, a turno, finché non diventano duri, rossi e ipersensibili. Continua la sua discesa verso il mio membro e appena si infila la punta in bocca non resisto dal passargli le mani tra i capelli e strattonarlo per farglielo ingoiare tutto fino in fondo.

«Aahh!» gemo dal piacere di sentirlo battere in fondo alla sua gola. Lui inizia a fare su e giù e io perdo totalmente la ragione «S-sih! Continua così!» non voglio che si fermi, ma allo stesso tempo lo vorrei dentro di me.

Sento che sto per avere un orgasmo e Mew se ne accorge perché sente il mio uccello irrigidirsi ed è a questo punto che si aiuta con la mano stimolando ancora di più la mia eccitazione.

«Boo... sto per... venireh...» boccheggio senza fiato «T-ti voglio dentro di me... ti prego...» la mia supplica non viene ascoltata e continua finché non vengo nella sua bocca.

Mi appoggio al muro dietro di me, chiudendo gli occhi, stremato dal pompino favoloso che mi ha fatto, ma insoddisfatto perché non ha voluto scoparmi. Mi rendo conto che sono diventato sempre più dipendente dal sesso con lui.

Mi sento strattonare e con gli occhi chiusi ho la sensazione di cadere, così li riapro in fretta e mi accorgo che Mew tiene la sua erezione stretta nella mano sinistra e i suoi occhi fissi sulla mia entrata. Sento un brivido di eccitazione percorrermi la schiena. Finalmente si è deciso a prendermi, non potevo resistere ancora tanto visto che sono di nuovo eccitato.

Mi avvicina al bordo del piano della cucina e con la mano destra inizia a prepararmi per poter entrare più facilmente e senza farmi male, anche se devo ammettere che un po' di dolore è eccitante.

«Tieniti le gambe cucciolo e sta pronto a tutto.» faccio come mi dice, sento il suo indice scivolare lentamente dentro e un gemito di piacere esce dalla mia gola. Si abbassa di nuovo con la testa e stavolta inizia a leccare l'entrata, mentre fa dentro e fuori col dito.

«T-tu... sei... pazzo!!» ansimo e lo sento ridacchiare.

«Io sarei pazzo?» mi chiede fermandosi dal fare tutto e alzandosi per guardarmi negli occhi «Sei sicuro di quello che stai dicendo Bii?»

«N-no! Stavo... stavo scherzando!!! Non ti fermare ti prego!»

Lo vedo sorridere e guardare verso il mio culo, poi, con un unico colpo entra in me. Non ha finito di prepararmi e, anche se un po' fa male, il piacere che provo è sicuramente di più. Gli allaccio le gambe intono alla vita e mi sincronizzo con le sue spinte.

«Sono. Ancora. Pazzo?» ogni parola è accompagnata da una spinta che mi fa vedere le stelle. Amo quando diventa rude. Quando mi prende con forza. Mi eccito ancora di più.

«No... no... non lo sei! S-sei... il mio... aahh!!!» non riesco a finire la frase perché l'ultima spinta è stata bellissima, è andato a colpire il mio punto sensibile e sono impazzito di piacere. Ormai non riesco a trattenere le urla di godimento.

«S-sono... il tuo...» ansima anche lui, segno che sta per venire.

«Sei... il mio... tutto!» confesso, consapevole che queste parole sono molto importanti.

Le mie parole gli fanno aumentare la velocità delle spinte e veniamo insieme ingoiando i nostri gemiti con un bacio.

È ancora dentro di me perché non lo libero dalla mia stretta, non voglio che esca e quindi rimango saldamente allacciato a lui con le gambe. Mi trascina con sé in bagno ed entriamo in doccia. Mi appoggia con la schiena al muro e nel frattempo sento che il suo uccello è di nuovo duro.

«Boo... hai di nuovo voglia... aahh... siiii...» sono eccitato di nuovo anche io.

«Non mi stanco mai di te!» apre l'acqua e iniziamo di nuovo a fare l'amore, stavolta più dolce.

Le sue spinte sono quasi delicate, come se io fossi l'essere più fragile sulla faccia della terra «Non sono delicato, non mi rompo se usi la forza.» voglio che si muova come prima.

«Ti accontento subito!» ma invece di iniziare a sbattermi con forza, mi fa scendere.

«Cos-? Perché?!» chiedo costernato.

«Shh... non fiatare, sei tu che mi hai chiesto di non usare la delicatezza, adesso aspetta e sentirai...» la sua voce maliziosa mi fa eccitare da morire «girati! Appoggia le mani al muro e piegati finché non ti dico basta!» mi comanda ed io eseguo tutto quello che mi dice di fare.

Mi giro verso il muro, appoggio le mani e inizio a scendere finché non vengo fermato con la schiena a novanta gradi «Apri le gambe...» faccio quello che mi dice «così... bravo!» un brivido mi percorre la schiena mentre aspetto la sua mossa.

Con una sola e potente spinta si insinua nel mio buco stretto, nonostante abbiamo fatto da poco l'amore «AAHH... SIIII!» grido di piacere «È esattamente questo che chiedevo!»

Le mie terminazioni nervose nel mio ingresso sono stimolate nuovamente dal suo entrare e uscire e non riesco a trattenermi dal venire subito «Boo... sto per... sto per venire!» ansimo.

«Anche io Bii... an-che io!» urla mentre mi riempie col suo sperma e io vengo sul pavimento ai nostri piedi.

Adesso sono stremato. Mew si appoggia alla mia schiena, mi abbraccia e mi bacia lungo la colonna vertebrale causandomi una scarica elettrica in tutto il corpo prima di uscire e iniziare a pulirmi sotto l'acqua che scorre.

Una volta usciti di doccia il mio stomaco si fa sentire, ci guardiamo entrambi negli occhi e scoppiamo a ridere.

«Penso sia arrivato il momento di quel famoso panino!» esclama lui.

«Decisamente si!» rido nel rispondere.

Ci rivestiamo in fretta e andiamo in cucina. Una volta li, raccolgo tutti i vestiti che abbiamo lasciato ammucchiati in terra e vado a buttarli nel cesto dei panni sporchi. Più tardi farò la lavatrice per entrambi.

Guardo l'orologio e mi accorgo che è passata più di un'ora da quando mi sono fermato dallo studiare. Adesso non devo avere più distrazioni in modo da poter finire di preparare l'esame. Mangio velocemente il panino che mi ha preparato Mew e mi rimetto con la testa china sui libri.

Due giorni, mancano solo due giorni.

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Capitolo bollente anche questo, vi avevo avvertite.
E adesso che sono andati a convivere cosa succederà?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo.
😘😘😘


LOVE/HATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora