- 36 - Epilogo

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* POV Narratore*


«Muoviti, siamo in ritardo!» grida Mew dal corridoio.

«Arrivo, arrivo...» risponde scocciato Gulf.

«Sei sempre il solito, hai voluto dormire "cinque" minuti in più e adesso dobbiamo fare le corse per arrivare in tempo.»

«E di chi è la colpa se avevo sonno? Sentiamo?» Gulf alza il sopracciglio con fare interrogativo.

Il sorriso di Mew si allarga talmente tanto che se non avesse le orecchie gli farebbe il giro completo della testa «Stanotte non ti lamentavi affatto, anzi... eri proprio tu a chiedere di più se non sbaglio...»

L'altro si zittisce e improvvisamente diventa tutto rosso in viso. È una cosa che non capita più tanto spesso. L'ultima volta che è successo è stato quando dimisero Mew dall'ospedale, dopo quella brutta storia con Dawn. Si ritrovarono a dover affrontare i propri genitori tutti insieme e ormai sono passati sette anni.



*Inizio Flashback*


- Sette anni prima -


«Domani la dimettiamo signor Suppasit.» dice il dottore, passato a controllare che tutto vada bene.


«Sul serio dottore? Posso tornare a casa?» risponde Mew felice.


«Certamente, per noi è guarito e non c'è cosa migliore della famiglia per stare meglio.» gli sorride «Vado a preparare le carte per la dimissione, a presto.» saluta ed esce.


Mew prende immediatamente il telefono in mano e fa partire la chiamata.


«Domani torno a casa...» dice dolcemente.


All'altro capo del telefono qualcuno si mette a piangere dalla felicità «S-stai dicendo su-sul serio?»


«Si Bii... sto dicendo sul serio...» sorride anche se l'altro non lo può vedere.


Il giorno dopo, fuori dall'ospedale, c'è il suo manager e amico Silk ad aspettarlo. Mew sperava ci fosse Gulf, ma sa che ancora non hanno ufficializzato il loro rapporto e quindi sarebbe stato sospetto che ci fosse lui, ad attenderlo.


«Finalmente fuori!» grida e abbraccia Silk «Lui è a casa?» gli chiede sottovoce.


«Ti sta aspettando impaziente.» sussurra Silk sorridendo.


«Allora andiamo.» sono due settimane che non si vedono, due settimane fatte di telefonate lunghissime e tante chiacchere, ma di discorsi seri neanche l'ombra. Per quelli stanno aspettando di vedersi e finalmente il momento è giunto.


'So che dovremo parlare di tutto quello che è successo, ma so anche che, dopo quello che mi hanno raccontato mio padre, mio fratello e zia Nuch, non posso permettermi di perderlo nuovamente.' pensa Mew mentre si dirige alla macchina.


Il tragitto verso casa sembra ancora più lungo data l'impazienza del passeggero.


«Ti dispiace se ci fermiamo prima dai tuoi genitori? Mi hanno chiesto di passare di lì...» la voce di Silk è quasi implorante e anche se Mew vuole andare subito dal suo uomo, capisce che prima deve fermarsi a casa dei suoi. Sono loro che sono andati a trovarlo tutti i giorni, insieme ai genitori di Gulf.


«Ok, tranquillo... capisco la situazione. Andiamoci.» si rassegna.


Ancora gli sembra impossibile che tra consuoceri possa essersi instaurata un'amicizia così forte. Eppure, in una situazione drammatica come è stata la loro vicenda, i loro genitori sono riusciti ad instaurare un bel rapporto.

LOVE/HATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora