Capitolo uno

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È Venerdì 17 novembre, fa un freddo pazzesco e per di più piove a dirotto. Mi chiamo Valentina, ho 17 anni e vivo in una villetta in provincia di Teramo. Sono una ragazza dai capelli e occhi castani, timida e molto superstiziosa. Mia madre si chiama Audilia e mio padre Mario. Purtroppo non ho né fratelli né sorelle perché mia madre non può più avere figli e a me dispiace moltissimo. Oggi dobbiamo trasferirci in una piccola casa fuori città. È un posto molto strano, non ricordo il nome ma a me dispiace andarmene via da qui perché dovrò abbandonare tutte le mie amiche e amici

Valentina: mamma ma dobbiamo per forza trasferirci oggi?
Audilia: si Vale e niente storie
Valentina: ma piove a dirotto, non è pericoloso con la macchina?
Audilia: tuo padre è prudente, stai tranquilla
Valentina: ma oggi è Venerdì 17
Audilia: mio dio che superstiziosa!
Valentina: eh mamma lo sai come sono fatta

arriva mio padre dal piano di sopra

Mario: allora siamo pronte?
Audilia: si tesoro
Valentina: no io no
Audilia: dai andiamo
Mario: Vale hai preso tutto?
Valentina: si si
Mario: bene, andiamo

Valentina: ma ci vuole molto per arrivare in questo posto?
Audilia: no no
Mario: circa un'oretta
Valentina: ah ok ok

Valentina: che succede?
Mario: abbiamo bucato
Audilia: merda
Valentina: vedi? non dovevamo partire oggi
Audilia: Vale stai zitta, poteva succedere anche se partivamo domani
Valentina: si si certo
Mario: dovete scendere

dopo cinque minuti...

Mario: ecco fatto ora potete salire
Valentina: papà ma dove siamo finiti, in montagna?
Mario: no perché?
Valentina: ci sono boschi intorno
Mario: la natura rilassa, per questo ho scelto questa casa
Valentina: ma è bella almeno?
Mario: è da sistemare perché è una casa costruita agli inizi del XVII secolo
Valentina: XVII secolo? Proprio diciassette papà?
Audilia: ricominciamo?
Valentina: ok sto zitta
Mario: comunque siamo quasi arrivati
Valentina: papà fermati un attimo
Mario: perché?
Valentina: non ho letto il cartello di come si chiama sto posto sperduto
Mario: ah si chiama in un modo strano
Valentina: ma fermati

inserisce la retromarcia, poi si ferma

Valentina: benvenuti a.. papà come si abbassa il finestrino, è tutto appannato non vedo niente
Mario: gira la rotellina li sotto
Valentina: e ma non va
Mario: devi girare forte perché è difettosa
Valentina: oh ecco ce l'ho fatta.
Benvenuti a.... "Non dimenticarmi" (?)

continua nel prossimo capitolo

Non aprire quell'armadioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora