Capitolo sei

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lentamente mi avvicino all'armadio ma mentre sto per aprirlo mi sento picchiettare un dito sulla spalla, mi giro e vedo mia mamma, quindi faccio un salto per lo spavento

Audilia: tesoro scusa se ti ho spaventata
Valentina: non importa, dimmi
Audilia: io e papà usciamo
Valentina: o ok
Audilia: fai la brava ok?
Valentina: si

esce dalla camera e chiude la porta. Io ritorno a sedermi sul letto facendo finta di non ricordarmi quello che dovevo fare ma poi la stessa voce inquietante mi chiama per nome

Valentina: cosa vuoi? come fai a sapere il mio nome?? lasciami in pace
X: ormai sei in trappola
Valentina: non mi fai paura
X: sicura? io al tuo posto avrei paura a dormire stanotte
Valentina: si si certo

non sento più quella voce, tiro un sospiro ma ho comunque tanta paura. Passano le ore e i miei ritornano a casa, preparano la cena e mangiamo tutti insieme. Durante la serata in tv hanno trasmesso un film dell'orrore e a mio padre piacciono un sacco

Mario: Vale vieni qui a guardare un film con me, ne stanno per trasmettere un altro
Valentina: n no non ci tengo
Mario: é una storia reale questa, è successa un po di anni fa

incomincio ad incuriosirmi

Valentina: ok vengo

mi siedo accanto a mio padre per guardare il film. La sigla è partita e come ogni film horror è inquietante però poi mi viene in mente la musichetta che ogni volta proviene dal mio armadio e mi accorgo che è la stessa del film

Valentina: papà?
Mario: dimmi
Valentina: sicuro che è una storia vera?
Mario: si, l'hanno detto prima in pubblicità

subito dopo la risposta di mio padre appare il titolo del film e io sbarro gli occhi nel leggerlo perché il film è intitolato "Non aprire quell'armadio"

continua nel prossimo capitolo

Non aprire quell'armadioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora