Capitolo otto

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Durante la notte sento quell'orribile musichetta provenire dall'armadio ma la ignoro anche se ho paura. Il mattino seguente all'uscita di scuola mi viene a prendere mia madre

Valentina: mamma ma che ci fai qui?
Audilia: sono venuta a prenderti perché ne avevo voglia
Valentina: mamma ma che figura mi fai fare?
Audilia: hai 17 anni e sei piccina
Valentina: mamma ma hai la febbre? io piccina?
Audilia: ahah dai andiamo

appena volto lo sguardo a destra vedo lui, Gianluca

Valentina: mamma c'è un mio amico mi lasci sola con lui?
Audilia: e dov'è?
Valentina: è li!

glielo indico

Audilia: Vale ma stai dando i numeri? non c'è nessuno
Valentina: mamma è li vicino al muretto non lo vedi?

glielo indico per una seconda volta

Audilia: tesoro sei sicura di non avere le allucinazioni?
Valentina: mamma sei te che non ci vedi, è li cazzo!

glielo indico ma rimango a bocca asciutta perché è sparito, strizzo gli occhi e poi mi volto verso mia madre

Valentina: mamma ho le allucinazioni
Audilia: ecco, vedi che ho ragione?
Valentina: bho mi sa che sono stressata! oggi a scuola ho fatto un tema lunghissimo e dopo abbiamo fatto altre cose pesanti
Audilia: del tipo?
Valentina: 2 ore di matematica e 2 di storia
Audilia: oh povera cucciola
Valentina: mi prendi in giro?
Audilia: dai andiamo a casa che ti aspetta un bel piatto di pasta
Valentina: gnam gnam

andiamo a casa, poso la cartella in salotto e poi divoro tutto il piatto. Poco dopo suona il campanello e mi alzo dalla sedia dirigendomi verso la porta

Audilia e Mario: dove vai?
Valentina: hanno suonato alla porta
Audilia: Vale vai a riposarti che non stai bene
Valentina: ma io ho sentito suonare
Mario: tesoro ma sta bene?
Audilia: no
Valentina: vado a riposarmi
Audilia: ok, noi andiamo a farci un giro ok?
Valentina: ok

vado in camera a sdraiarmi sul letto e poi sento quella voce orribile che mi dice di aprire l'armadio e di prendere lo stereo, allora io così faccio, prendo lo stereo da quell'armadio e subito dopo quella voce mi dice di premere il tasto "play" e io lo faccio. Non sento niente ma poi la radio incomincia ad emettere un suono fastidioso, tipo un urlo di disperazione. Sobbalzo, cade a terra lo stereo. La finestra si spalanca ed entrano un casino di schifezze tra cui un altro post it. Chiudo la finestra e poi prendo il post it da terra e lo leggo

Valentina: tra non molto morirai e scoprirai la mia identità

continua nel prossimo capitolo

Non aprire quell'armadioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora