Capitolo tredici

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X: non posso crederci! signorina, lui è la persona che stiamo cercando!
Valentina: è? non capisco.. cosa vuole dire con ció?
X: signorina mi deve aiutare
Valentina: e come?
X: quando sai che lui viene da te mi chiami e io verró
Valentina: no ma è impossibile che Gianluca.. no non ci credo!
X: signorina! è in pericolo capisce?
Valentina: ma è assurdo! io e Gianluca siamo molto amici
X: mi dia ascolto
Valentina: sono molto confusa commissario
X: fa come crede, poi farà la stessa fine dei suoi genitori

a quella frase torno a casa e salgo in camera a stendermi sul letto. Penso alle parole del commissario ma sinceramente non mi interessano perché é quasi impossibile che Gianluca è un killer. Mi addormento poi mi alzo di scatto, ho fatto un incubo. Ho sognato di trovarmi nel bosco e che a terra c'era una lunga striscia di sangue, la seguivo e poi mi ero accorta che che non c'era più e quando mi sono girata ho notato una cosa che mi ha fatto spaventare che purtroppo non sono riuscita a vederla nel sogno. Suonano alla porta, vado ad aprire e trovo Gianluca

Valentina: G Gianluca
Gianluca: perché quella faccia?
Valentina: no niente niente, sono triste per i miei genitori
Gianluca: ahh
Valentina: sai, mi mancano tanto
Gianluca: tranquilla che andrai a trovarli molto presto..

continua nel prossimo capitolo

Non aprire quell'armadioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora