Sobbalzai dal letto nel momento in cui realizzai che fossero già le sei del mattino. Merda. Merda. Merda.
Prendendo quasi una caduta mi catapultai in bagno e mi spogliai immergendomi nella vasca, aprii il rubinetto e me ne pentii subito dato che uscì dell'acqua ghiacciata, ma dopo importava in quel momento, dovevo sbrigarmi!
Insaponai per bene i capelli con il mio shampoo a miele, risciaquai e uscii avvolgendomi come un'involtino nell'asciugamano rosa pastello.
Mi asciugai il più fretta possibile, presi il phone e asciugai i miei lunghi capelli castani con uno shatush biondo alle punte. Non avevo abbastanza tempo per aggiustarli come si deve, così li lasciai allo stato naturale, mossi.
Feci una corsa fino alla mia stanza ormai vuota, tutto era nelle valigie e negli scatoli, avevo lasciato fuori soltanto ciò che mi serviva per questa mattina di Agosto. Indossai i pantaloncini di jeans e la maglietta gialla aderente scollata a mezze maniche semplice. Misi ai piedi le mie converse a fiori ed ero pronta.. cioè non proprio dovevo truccarmi.
Mariana:<<Tesoro sei pronta?>> si affacciò con la testa. Lei era mia madre, Mariana Muzlera, una donna sulla quarantina, capelli neri e abbastanza alta, io lo ero un po' più di lei però. Era dolce, anche se esigente. Ci teneva molto alla precisione e tendeva sempre alla perfezione. Abbiamo un bel rapporto, lei per me non è solo una mamma, ma anche un'amica.
Martina:<<Quasi mamma, mi sono svegliata tardi>> io invece con Martina Stoessel, ho diciasette anni e a settembre affronterò un nuovo anno di liceo classico, precisamente il quarto. Ho gli occhi color nocciola, le labbra fine che dipingo quasi sempre di rosso, porto gli occhiali, ma non sempre, solo per la stanchezza. Mi piace vestirmi alla moda e ho un tatuaggio, sull'anulare della mano destra ha un cuore, mi piaceva e così con il permesso dei miei genitori decisi di farlo. Ho anche un percing all'orecchio, nella parte superiore ho un buco e metto sempre l'orecchio a cerchio argentato.
Mariana:<<Vabbene.. io e tuo padre ti aspettiamo in cucina>> disse con un lieve sorriso, amavo il suo sorriso. Quando ero piccola mi bastava solo un suo sorriso per farmi stare bene.
Presi il mio iPhone5 dal comodino e lo portai alla tasca destra dei pantaloncini, dopo trascinai i miei piedi al bagno pronta per sistemare un po' il mio viso. Appliccai del fondotinta per eliminare le occhiai, dopo misi un po' di mascara sulle ciglia e del rossetto rosso vivace.
Rimisi il tutto nella trusse, dopo mamma sarebbe passata a prenderla per metterla nella valigia.Ritornai in camera e presi dal letto la mia felpa grigia con il cappuccio e i bottoni neri. La indossai e tirai su le maniche fino ai gomiti. Faceva caldo, ma di mattina presto c'era una leggere brezza.
Finalmente giunsi in cucina dove vidi il mio caro paparino seduto al divano con fra le mani il giornale del mattino.
Martina:<<Buongiorno papà>> lo salutai chinandomi e lasciandogli un bacio sulla guancia. Amavo il mio papà, non era il solito rompicoglioni, mi capiva e mi lasciava libera di godermi la vita.
Alejandro:<<Buongiorno Tini>> Tini era il soprannome che mi aveva affidato. Alejandro Stoessel era il suo nome, anche lui sulla quarantina, l'anno prossimo, però, compierà cinquanta anni. Il mio vecchietto. Lui dice sempre che compierà trenta, anzicché cinquanta, e a me non sapete quanto mi piace prenderlo in giro.
Mi allontanai andando vicino a mi madre che mi porse un bel bicchiere di latte freddo nella mia tazza color rosso. Bevvi tutto quasi in un sorso e misi il bicchiere nel lavandino.
<<...>>
Salimmo in auto e stavamo per partire, non per una vacanza. E' giunto il momento di dirvi come stanno realmente le cose.
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•Prologo•Il destino ha deciso per noi
FanfictionIl destino ha deciso per noi > -Sei timida lo so.. e questo mi fa impazzire- > -Lei è forte- -No, è solo brava a fingere- > Due ragazzi, per niente uguali... ma com'è il proverbio? Gli opposti si attraggano. Sarà amore a prima vista o una bomba e...