Capitolo 7

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...
Apro gli occhi lentamente, la mia testa era su qualcosa che si alzava e abbassava tranquillamente, con la mano strofino gli occhi e li apro, la visuale mi è chiara, CAZZO.

Spaventata mi alzo dal petto di Jorge, avevo indosso solo un reggiseno sopra e lui non aveva la maglietta, il resto dei nostri corpi era coperta con delle lenzuola, cazzo non può essere, NON può essere vero, impossibile, aiutatemi.. svengo.

La porta della camera di Jorge viene spalancata da mia madre, subito seguita da Patty, la madre di Jorge. Perfetto proprio, sono morta.. del tutto.

La mascella delle due arriva al suolo, non si muovono restano sulla soglia della morta, voglio morire, voglio morire, VOGLIO MORIRE.

Mia madre sembra aver avuto un'infarto, non mi riconoscerà più come sua figlia, Dio ti prego non abbrandonarmi, tu non lo fai mai, aiutami te ne prego, posso anche farmi suora che mi salvi da questo incubo.
Mariana:<<Martina..>> disse come se il mio nome fosse una bestemmia, in fin dei conti come poteva non essere così delusa dato che ho .. insomma.. questo non doveva accadere, quella cazzo di festa di ieri. <<Tu.. lui.. insomma!>> dice quasi urlando.

Voglio sprofondare.. che vergogna. Non riesco neanche a parlare, perfetto proprio! Jorge cazzo svegliati!

Mariana:<<Dovresti vergognarti! Sei andata a letto con Jorge?!>> disse mentre la madre di Jorge: Patty, svenne.
...
Di botto mi alzai con la schiena dal letto, il mio petto si alzava e abbassava velocemente ed ero tutta sudata, un incubo, fortunatemente solo un brutto incubo.

La festa di ieri era andata alla grande, non avevo bevuto nulla, Jorge una birra, ma non gli fece niente. Jorge ed io ballammo tutta la sera e mi fece conoscere un suo amico.

*Flashback*
Jorge:<<Hey piccola ci sai fare>> stavamo ballando, le sue mani alla mia vita mi spingevano sempre vicino a lui, quella sera volevo godermela e avevo deciso di divertirmi.

Sorrido come risposta e continuiamo a ballare muovendoci a ritmo di musica finché Jorge non mi afferra la mano trascinandom vicino ad un tavolino dove c'erano due ragazzi.

Diego:<<Wao fratello che ragazza>> dice battendo il cinque a Jorge, che vergogna oddio.

Jorge:<<E' Martina>> dice Jorge a denti stretti al ragazzo che ha parlato prima, occhi marroni, capelli scuri con un ciuffo all'insù, mai figo come quello del ragazzo al mio fianco, indossava un jeans con sopra una t-shit blu con un scollo a V.

Diego:<<Ah.. scusa>> ride <<Piacere Diego>> mi porge la mano e io la stringo presentandomi.

*Fine flaschback*

Tolgo il lenzuolo rosa dalle mie gambe e mi alzo indossando le pantofole, vedo il letto di Dani sistemato e ben fatto.. giusto, lei è dalla sua amica.

Guardo l'orario sulla sveglia di Hello Kitty sul comodino: 9:20, sicuramente i miei genitori e quelli di Dani saranno già tornati.

Apro l'armadio e cerco qualcosa di comodo da indossare per trascorrere anche questa settimana, prendo un jeans lungo con i risvoltini alle caviglie blu con sopra una maglia bianca semplice aderente scollata a mezze maniche e sopra di essa una camicia a giro di jeans che rimango aperta.

Prendo le mie converce da sotto il letto e mi siedo sul pavimento per indossarle, come faccio di solito.

Apro la porta e mi dirigo al bagno, metto la mano sulla maniglia della porta, ma sento l'acqua del rubinetto, è occupato.

Così mi avvicino alle scale e scendo andando in salone, mi butto sul divano sdraiandomi in modo scomposto e metto le mani sul viso, fin quando non sento uno schiaffo sulla pancia che mi costringe ad alzarmi di botto, ma che caz..?

Jorge:<<Buongiorno>> dice sorridendo in modo innocente, coglione proprio.

Lo guardo male, ma mi scappa un sorriso, come fa ad essere così carino? Mi mordo il labbro inferiore guardandolo e mi sorride, Martina non lasciarti ingannare dalla sua bellezza!

Jorge:<<Ti sei divertita ieri?>> mi chiede sedendosi vicino a me sul divano.

Martina:<<Molto.. sai..>> mi bloccai <<Emh.. nulla>> ero indecisa su diglierlo o meno.

Jorge:<<No dimmi>> era curioso.

Martina:<<No sono mai andata ad una festa.. bhe così figa>> dico ricordando ogni particolare di quella serata.

Le mie mani sulle spalle di Jorge, le sue alla mia vita, eravamo così vicini e ballavamo divertendoci, sorridendoci. Il mio viso sul suo petto, le mie braccia intorno al suo collo e le sue alla mia vita che mi stringevano forte a lui, i nostri sguardi che si incrociavano come i nostri sorrisi, tutto magico.. perfetto

•Prologo•Il destino ha deciso per noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora