Undici

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E' mercoledì pomeriggio, sono alle prese con matematica, mani nei capelli e sguardo assassino. Credo che in questo momento sia in perfetto grado di uccidere qualcuno. Sono nervosa, è da ore che sto cercando di capire un problema senza riuscirci e mi sono altamente stufata. Chiudo il libro con forza e lo abbandono su uno scaffale, continuando poi a fissarlo nella speranza che esploda, morendo di atroci dolori. Eddie non è in casa e non può darmi una mano con l'esercizio, così come solitamente fa quando sono in crisi, bramante dell'assurda voglia di bere la pozione Invecchiante dei Weasley, in modo da sembrare più grande e non andare a scuola.

Ultimamente Eddie esce spesso... Ma non che me ne preoccupi: lui ha una vita sociale dignitosa, io invece no, anche se c'è da considerare il fatto che sto facendo passi da gigante con Charlie.

Do un veloce sguardo al telefono, per controllare eventuali notifiche che mi sono persa. Ne trovo una di Instagram: è un messaggio da parte di Charlie.

Charlie_Gray05: Dico davvero, non venire, io me la cavo anche da solo.

Alzo gli occhi al cielo. Certo che questo ragazzo ha la testa più dura di una noce di cocco rinforzata da cemento armato!

ZillaAllen_33: Ho detto che vengo, niente scuse. Tu sei venuto con le mie "amiche", ora io vengo con te. Ti do davvero così tanto fastidio?

L'ultima parte del messaggio la cancello, mi sembra davvero una domanda da stronza patentata e non mi sembra il caso di fare una figura del genere con chi mi considera sua amica.

Lo invio, spengo il telefono e lo abbandono sul letto. Poi scendo al piano di sotto per farmi un ottimo panino con la Nutella, l'unica sostanza in grado di donarti felicità incontrollata, insieme a un gran numero di brufoli sulla pelle. Prendo il barattolo dalla credenza e un bel cucchiaio, iniziando a spalmare l'ottima crema dal profumo inebriante su una fetta di pane.

Sento il mio stomaco brontolare, è da davvero tanto che non mangio, circa sei ore. E per una come me, che si mangerebbe il mondo intero, è davvero troppo tempo, pari a una settimana di digiuno di un esploratore nella foresta Amazzonica.

Sento la porta di casa aprirsi e un rumore di passi entrare. Alzo la testa e drizzo le orecchie, pregando che non sia mamma: se mi vedesse intenta a preparare la merenda a quest'ora, quando manca poco a cena, mi ammazzerebbe. Per fortuna non è lei, ma solo il mio caro e vecchio fratellone.

Eddie entra in cucina e mi guarda sorridendo, ha i capelli spettinati, l'aria vivace, sembra essere felice. Dopo qualche istante sposta lo sguardo da me al panino stretto nella mia mano e pronto per essere addentato.

«Non ci pensare nemmeno» dico, mentre mordo l'angolo del panino

«Eddai! Per favore! Me ne fai uno anche per me?».

Sbuffo, sta facendo gli occhi dolci, non so resistere al loro fascino.

«Ok, ok, rompicoglioni»

«Grazie sorellina».

Non ha mai saputo dire di no alla Nutella, credo sia uno dei suoi cibi preferiti. Se ne avesse la possibilità, comprerebbe sicuramente l'intera fabbrica della Ferrero.

Finisco di preparargli il panino e glielo porgo. Lui lo afferra con rapidità e ne addenta un pezzo enorme, prendendo a masticarlo con gola. Lo osservo divertita, la sua guancia sinistra è diventata un rigonfiamento unico, piena del panino che sta masticando e al contempo godendo.

Capisco che è il momento giusto per dirgli che stasera esco e vado a una festa... Con Charlie.

«Stasera non ci sono».

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