<<il cappuccio!>>esclamò sami non appena mi vide arrivare.
feci una smorfia come per dirgli senti non mi rompere.
<<no, è inutile che fai così! domani avrai il raffreddore>>continuò facendosi più serio.
<<non preoccuparti papà>>lo guardai dal basso.
<<dai scema, vieni qui>>mi tirò a se facendomi sbattere la faccia contro il suo petto.
annusai il suo profumo, fahrenheit della dior, l'unico che voglio avere addosso, oltre al mio chiaramente.
<<mi piace il tuo stile>>mi disse incandomi i piedi.
ogni volta che esco da un allenamento o partita, mi metto direttamente in pigiama, con calze e ciabatte.
<<vero?>>lo guardai ridendo arricciando il naso.
<<sei bellissima>> mi toccò la punta del naso.
abbassai lo sguardo e arrossii.
<<ma quando hai preso quel pallone e ti sei piegata in quella maniera, mamma mia>>si portò la mano nel volto.
oggi era venuto a vedere una mia partita, ero agitatissima.
<<poi ogni volta che schiacciavi e facevi quel versetto, tiggiuro sta sera te lo faccio fare io>>mi guardò con un sorriso sghembo.
<<sami! sei un porco>>lo allontanai con un pugnetto.
<<già devo ricordarmi che tu c'hai 16 anni ed il ne 21>>mi avvolse le spalle con il suo braccio.
<<sta attento>>risi.
<<già già>>mise la bocca a mo di bacino, facendomi capire che ne voleva uno, così mi alzai sulle punte e glielo schioccai.
<<dai andiamo>> fece mi cenno con la testa verso la sua auto.
presi il borsone e lo trascinai fino alla vettura è lo caricai.
non facemmo nemmeno in tempo ad uscire dal parcheggio che gli squillò il telefono.
<<chi è?>>indicò il cellulare con l'indice della mano che teneva poggiato nella marcia.
<<federica cuore con la freccia>> dissi distogliendo lo sguardo dal mio telefono.
<<rispondile>>mi rivolse un'occhiata veloce.scusa? non ho capito
feci ciò che mi ordinò.
<<fede, piccola, dimmi>>disse con tono dolce.piccola a chi scusa?
<<si certo che vengo sta sera>>esclamò ridendo.
<<sempre all'old, come ieri, giusto?>>corrugò la fronte.
lo guardai alzando il soppracciglio sinistro,ieri mi aveva detto che sarebbe stato in studio per tutta la serata.
<<bene, non vedo l'ora di vederti>>cambiò la marcia.
<<okok cia cia>>appese.
infilò il telefono in tasca e allungò la mano verso la mia coscia.
nel momento in cui me la stava per stringere la levai prontamente.
non disse niente, sbuffò sonoramente e strinse il volante tanto forte da farsi venire le nocche bianche.
passammo il resto del tragitto in silenzio.
quando arrivammo scesi velocemente dalla macchina.<<puoi aprire?>>bussai sul vetro del baule.
<<adesso>>disse infastidito ancora da dentro l'auto.
presi le chiavi di casa e salii di fretta le scale.
non lo aspettai, era qualche scalino più indietro di me.
sentii che attese fino a vedermi entrare in casa, non gli rivolsi nemmeno mezzo sguardo ed entrai nella mia abitazione sbattendo la porta.
<<si saluta eh>>udii la sua voce in lontananza.<<che è successo?>>si voltò viola dal divano in salotto.
ricordate quando viola mi ha detto che aveva male al ginocchio, ieri l'ho accompagnata dal fisio e ha qualche legatura strana infiammata dunque,oggi l'allenatore ha preferito lasciarla a riposo.
<<è per la partita?>>spense la tv.
<<nono anzi>>incomiciai a spreparare la borsa.
<<sono partita titolare>>ammucchiai tutta la roba da lavare.
<<ueee, pazzesca, dopo brindiamo>>cercò di alzarsi.
<<ferma lì, dammi il tempo di buttare a lavare la roba e tirare fuori le scarpe, ginocchiere e gomitiere e vengo io da te>>mi avviai in bagno con l'ammasso di indumenti tra le mani.
non rispose ma la sentii ridere.
<<è la testa di cazzo di sami>>mi sedetti pesantemente sul divano.
<<che ha fatto>>alzò gli occhi.
<<sta sera esce>>appoggiai la schiena ad un cuscino.
<<embe?>>domandò facendo le spallucce.
<<con una tipa, federica cuore con la freccia, vanno all'old>>presi un altro cuscino e lo strinsi tra le mie braccia.
<<orrore!>>disse ironicamente la bionda.
un po' risi, lei riesce sempre a sdrammatizzare qualsiasi cosa mi accada.
<<non è finita cara mia>>mi alzai con la schiena per avere un contatto visivo.
<<dai dai racconta>>disse con gli occhi che le brillavano dalla curiosità.
<<l'ha chiamata piccola e le ha detto non vedo l'ora di vederti>>imitai la sua voce.
<<triplo orrore!>>esclamò ancora una volta.
<<no ma che ha nel cervello questo?!>>fece il tipico verso italiano.
<<cioè prima fa l'innamorato, ti porta di qua e di la, ti fa conoscere i suoi amici, e ragazzi, questo lo considero quasi come una rischiesta di fidanzamento>>contò tutte le azioni sulle mani.
<<e poi fa il coglione così? nah c'ha qualcosa che non va>>scosse la testa.
<<già, condivido>>la indicai.
sentivo gli occhi che mi pizzicavano ma non volevo piangere, non davanti a viola.
<<dai angè, vieni qui>>allargò le braccia sorridendomi a 32 denti.
mi fiondai tra le sue braccia e lei mi accarezzò i capelli.
<<io proverei con andreas>>rise.
<<ma viola!>>le pizzicai il fianco.
<<dai si vede che ti muore ai piedi>>si staccò per guardarmi.
<<e poi è proprio bello>>annuì energicamente.
<<mai come il mio sami>>appoggiai la mia fronte contro il suo seno.
<<basta con sto samiiiii>>mi scrollò le spalle.
le feci la linguaccia.
sbadigliai sonoramente.
<<dai è tardi ormai, vai a dormire>>mi invitò la bionda.
<<vieni anche tu?>>le domandai alzandomi dal divano.
annuì.
la aiutai ad alzarsi, la portai in camera e le rimboccai le coperte.
<<notte bionda>>la salutai spengendo la luce.
<<notte angè>>" parlò ad occhi chiusi.mi avviai in camera mia, speravo di trovare qualche messaggio dal moro, ma niente, zero messaggi zero chiamate.
vabbè, chi lo capisce quello.
mi butto nel letto e puntualmente il sonno mi passa.
forse perché il mio pensiero ricade su sami.eddai angè chi pensi di prendere in giro, togli quel forse.
sto nel letto, mi giro e mi rigiro ma non riesco a dormire.
mi infilo dei pantaloncini della jordan, una felpa e le scarpe.
prendo le sigarette ed il telefono.
guardo l'ora, le 4,45, cazzo.
vado in terrazza a prendere un po' d'aria.
mi siedo sul bordo del tetto, lascio i piedi a penzoloni e me ne accendo una.<<pensavo di trovarti nel mio letto>>parlò una voce in lontananza.
non risposi.
era sami, sentii il suo profumo, si sedette affianco me e mi fissò.
<<a chi a me?>>domandai facendo un tiro.
<<si, a chi sennò>>disse.
<<che so io>>gettai il mozzicone.
<<che fai qui? a sta ora poi>> domandò guardando l'orologio.
<<non riuscivo a dormire>>dissi fredda.
<<potevi chiamarmi>>parlò ovvio.
<<eri impegnato con federica>>risi senza umorismo.
<<iniziamo con queste scenate?>>disse a denti stretti.
<<cosa dovrei fare? dimmi, tu m'hai impiantato una storia grande come una casa solo perché andreas mi ha accompagnata a casa>>gesticolai.
<<ma hai visto che tipo è quello?!>>si alzò in piedi.
<<si ho visto, ma almeno lui quando è con me non esce con altre senza chiedere se per caso mi va di andare con lui>>mi alzai anche io in piedi.
il tempo era turbolento, nel mentre parlavamo i tuoni e lampi si facevano spazio tra il cielo.
<<cosa vorresti dire scusa?>>urlò e si avvicinò a me.
indietreggiai di qualche passo, avevo paura che potesse succedere qualcosa.
<<adesso hai anche paura di me?>>domandò ridendo senza umorismo.
<<i-io>>mi passai le mani tra i capelli.
si girò e fece due passi.
<<tu non mi conosci abbastanza, forse questo è il problema>>disse puntandomi l'indice.
<<no, non è questo il problema>>scossi la testa.
<<su dimmi>>allargò le braccia.
<<io ho paura di>>farfugliai.
<<di?>>domandò curioso.
<<di perderti, tutte ti vogliono per se stesse, e tu-tu>>mi portai due ciocche di capelli dietro le orecchie.
<<io voglio te, solamente te, voglio che tu sia mia>>si avvicinò a grandi falcate.
<<ti prego, diventa mia, una volta per tutte>>prese il mio viso tra le sue mani.
poggiò la mia fronte sulla sua.
lo guardai e i nostri occhi si impigliarono per qualche secondo.
<<allora?>>domandò impaziente.
<<vabene>>annuii sorridendo con i denti.
<<solo vabene?>>rise baciandomi ripetutamente.
<<si, non ti meritavi altro, sei stato stronzo>>lo guardai dal basso.
rise cingendo il mio collo con il suo braccio.
<<io non ti farò mai del male, voglio solo proteggerti>>mi baciò i capelli.si angelica, l'amore esiste.