nove

1.5K 40 3
                                    

<<il cappuccio!>>esclamò sami non appena mi vide arrivare.
feci una smorfia come per dirgli senti non mi rompere.
<<no, è inutile che fai così! domani avrai il raffreddore>>continuò facendosi più serio.
<<non preoccuparti papà>>lo guardai dal basso.
<<dai scema, vieni qui>>mi tirò a se facendomi sbattere la faccia contro il suo petto.
annusai il suo profumo, fahrenheit della dior, l'unico che voglio avere addosso, oltre al mio chiaramente.
<<mi piace il tuo stile>>mi disse incandomi i piedi.
ogni volta che esco da un allenamento o partita, mi metto direttamente in pigiama, con calze e ciabatte.
<<vero?>>lo guardai ridendo arricciando il naso.
<<sei bellissima>> mi toccò la punta del naso.
abbassai lo sguardo e arrossii.
<<ma quando hai preso quel pallone e ti sei piegata in quella maniera, mamma mia>>si portò la mano nel volto.
oggi era venuto a vedere una mia partita, ero agitatissima.
<<poi ogni volta che schiacciavi e facevi quel versetto, tiggiuro sta sera te lo faccio fare io>>mi guardò con un sorriso sghembo.
<<sami! sei un porco>>lo allontanai con un pugnetto.
<<già devo ricordarmi che tu c'hai 16 anni ed il ne 21>>mi avvolse le spalle con il suo braccio.
<<sta attento>>risi.
<<già già>>mise la bocca a mo di bacino, facendomi capire che ne voleva uno, così mi alzai sulle punte e glielo schioccai.
<<dai andiamo>> fece mi cenno con la testa verso la sua auto.
presi il borsone e lo trascinai fino alla vettura è lo caricai.
non facemmo nemmeno in tempo ad uscire dal parcheggio che gli squillò il telefono.
<<chi è?>>indicò il cellulare con l'indice della mano che teneva poggiato nella marcia.
<<federica cuore con la freccia>> dissi distogliendo lo sguardo dal mio telefono.
<<rispondile>>mi rivolse un'occhiata veloce.

scusa? non ho capito

feci ciò che mi ordinò.
<<fede, piccola, dimmi>>disse con tono dolce.

piccola a chi scusa?

<<si certo che vengo sta sera>>esclamò ridendo.
<<sempre all'old, come ieri, giusto?>>corrugò la fronte.
lo guardai alzando il soppracciglio sinistro,ieri mi aveva detto che sarebbe stato in studio per tutta la serata.
<<bene, non vedo l'ora di vederti>>cambiò la marcia.
<<okok cia cia>>appese.
infilò il telefono in tasca e allungò la mano verso la mia coscia.
nel momento in cui me la stava per stringere la levai prontamente.
non disse niente, sbuffò sonoramente e strinse il volante tanto forte da farsi venire le nocche bianche.
passammo il resto del tragitto in silenzio.
quando arrivammo scesi velocemente dalla macchina.

<<puoi aprire?>>bussai sul vetro del baule.
<<adesso>>disse infastidito ancora da dentro l'auto.
presi le chiavi di casa e salii di fretta le scale.
non lo aspettai, era qualche scalino più indietro di me.
sentii che attese fino a vedermi entrare in casa, non gli rivolsi nemmeno mezzo sguardo ed entrai nella mia abitazione sbattendo la porta.
<<si saluta eh>>udii la sua voce in lontananza.

<<che è successo?>>si voltò viola dal divano in salotto.

ricordate quando viola mi ha detto che aveva male al ginocchio, ieri l'ho accompagnata dal fisio e ha qualche legatura strana infiammata dunque,oggi l'allenatore ha preferito lasciarla a riposo.

<<è per la partita?>>spense la tv.
<<nono anzi>>incomiciai a spreparare la borsa.
<<sono partita titolare>>ammucchiai tutta la roba da lavare.
<<ueee, pazzesca, dopo brindiamo>>cercò di alzarsi.
<<ferma lì, dammi il tempo di buttare a lavare la roba e tirare fuori le scarpe, ginocchiere e gomitiere e vengo io da te>>mi avviai in bagno con l'ammasso di indumenti tra le mani.
non rispose ma la sentii ridere.
<<è la testa di cazzo di sami>>mi sedetti pesantemente sul divano.
<<che ha fatto>>alzò gli occhi.
<<sta sera esce>>appoggiai la schiena ad un cuscino.
<<embe?>>domandò facendo le spallucce.
<<con una tipa, federica cuore con la freccia, vanno all'old>>presi un altro cuscino e lo strinsi tra le mie braccia.
<<orrore!>>disse ironicamente la bionda.
un po' risi, lei riesce sempre a sdrammatizzare qualsiasi cosa mi accada.
<<non è finita cara mia>>mi alzai con la schiena per avere un contatto visivo.
<<dai dai racconta>>disse con gli occhi che le brillavano dalla curiosità.
<<l'ha chiamata piccola e le ha detto non vedo l'ora di vederti>>imitai la sua voce.
<<triplo orrore!>>esclamò ancora una volta.
<<no ma che ha nel cervello questo?!>>fece il tipico verso italiano.
<<cioè prima fa l'innamorato, ti porta di qua e di la, ti fa conoscere i suoi amici, e ragazzi, questo lo considero quasi come una rischiesta di fidanzamento>>contò tutte le azioni sulle mani.
<<e poi fa il coglione così? nah c'ha qualcosa che non va>>scosse la testa.
<<già, condivido>>la indicai.
sentivo gli occhi che mi pizzicavano ma non volevo piangere, non davanti a viola.
<<dai angè, vieni qui>>allargò le braccia sorridendomi a 32 denti.
mi fiondai tra le sue braccia e lei mi accarezzò i capelli.
<<io proverei con andreas>>rise.
<<ma viola!>>le pizzicai il fianco.
<<dai si vede che ti muore ai piedi>>si staccò per guardarmi.
<<e poi è proprio bello>>annuì energicamente.
<<mai come il mio sami>>appoggiai la mia fronte contro il suo seno.
<<basta con sto samiiiii>>mi scrollò le spalle.
le feci la linguaccia.
sbadigliai sonoramente.
<<dai è tardi ormai, vai a dormire>>mi invitò la bionda.
<<vieni anche tu?>>le domandai alzandomi dal divano.
annuì.
la aiutai ad alzarsi, la portai in camera e le rimboccai le coperte.
<<notte bionda>>la salutai spengendo la luce.
<<notte angè>>" parlò ad occhi chiusi.

mi avviai in camera mia, speravo di trovare qualche messaggio dal moro, ma niente, zero messaggi zero chiamate.
vabbè, chi lo capisce quello.
mi butto nel letto e puntualmente il sonno mi passa.
forse perché il mio pensiero ricade su sami.

eddai angè chi pensi di prendere in giro, togli quel forse.

sto nel letto, mi giro e mi rigiro ma non riesco a dormire.
mi infilo dei pantaloncini della jordan, una felpa e le scarpe.
prendo le sigarette ed il telefono.
guardo l'ora, le 4,45, cazzo.
vado in terrazza a prendere un po' d'aria.
mi siedo sul bordo del tetto, lascio i piedi a penzoloni e me ne accendo una.

<<pensavo di trovarti nel mio letto>>parlò una voce in lontananza.
non risposi.
era sami, sentii il suo profumo, si sedette affianco me e mi fissò.
<<a chi a me?>>domandai facendo un tiro.
<<si, a chi sennò>>disse.
<<che so io>>gettai il mozzicone.
<<che fai qui? a sta ora poi>> domandò guardando l'orologio.
<<non riuscivo a dormire>>dissi fredda.
<<potevi chiamarmi>>parlò ovvio.
<<eri impegnato con federica>>risi senza umorismo.
<<iniziamo con queste scenate?>>disse a denti stretti.
<<cosa dovrei fare? dimmi, tu m'hai impiantato una storia grande come una casa solo perché andreas mi ha accompagnata a casa>>gesticolai.
<<ma hai visto che tipo è quello?!>>si alzò in piedi.
<<si ho visto, ma almeno lui quando è con me non esce con altre senza chiedere se per caso mi va di andare con lui>>mi alzai anche io in piedi.
il tempo era turbolento, nel mentre parlavamo i tuoni e lampi si facevano spazio tra il cielo.
<<cosa vorresti dire scusa?>>urlò e si avvicinò a me.
indietreggiai di qualche passo, avevo paura che potesse succedere qualcosa.
<<adesso hai anche paura di me?>>domandò ridendo senza umorismo.
<<i-io>>mi passai le mani tra i capelli.
si girò e fece due passi.
<<tu non mi conosci abbastanza, forse questo è il problema>>disse puntandomi l'indice.
<<no, non è questo il problema>>scossi la testa.
<<su dimmi>>allargò le braccia.
<<io ho paura di>>farfugliai.
<<di?>>domandò curioso.
<<di perderti, tutte ti vogliono per se stesse, e tu-tu>>mi portai due ciocche di capelli dietro le orecchie.
<<io voglio te, solamente te, voglio che tu sia mia>>si avvicinò a grandi falcate.
<<ti prego, diventa mia, una volta per tutte>>prese il mio viso tra le sue mani.
poggiò la mia fronte sulla sua.
lo guardai e i nostri occhi si impigliarono per qualche secondo.
<<allora?>>domandò impaziente.
<<vabene>>annuii sorridendo con i denti.
<<solo vabene?>>rise baciandomi ripetutamente.
<<si, non ti meritavi altro, sei stato stronzo>>lo guardai dal basso.
rise cingendo il mio collo con il suo braccio.
<<io non ti farò mai del male, voglio solo proteggerti>>mi baciò i capelli.

si angelica, l'amore esiste.

 ma come cazzo è dura senza di te // sackyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora