cap.3

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angelica's pov
<<vedi di coprirlo bene>>esclamò alessandro.
<<non azzardarti a dire in giro ciò che ti ha fatto>>mi puntò il dito mia madre chiudendosi la porta di casa per poi andarsene via con il compagno.
io ero seduta sul divano, terrorizzata, fatalità tutto questo era successo quando ero sola.
andreas era al lavoro, sarebbe tornato questa sera, avevo bisogno di qualcuno che mi abbracciasse, che mi facesse sentire protetta, ho bisogno di sami.
non avevo molta fame, ma avrei dovuto mangiare qualcosa altrimenti sarei svenuta.
mi alzo, raccolgo ciò che rimane dei miei occhiali e li poggio sul tavolo.
mi preparai un panino al prosciutto, non avevo voglia di sporcare padelle.
chiamo viola, dovevo sfogarmi.

<<vi, come va?">>non mi inquadrai la parte del viso con il livido.
<<bene, oggi io e mohamed, beh, si, insomma, hai capito>>disse timidamente.
<<ueue, ti ha fatto male?>>domandai.
<<un pochino, però è stato bravo, dio quanto mi è piaciuto">>parlò con gli occhi che le brillavano.
<<già>>annuii pensando alla mia prima volta con sami.
involontariamente mi inquadrai il livido.
<<che hai fatto lì? non dirmi che è quello che penso>>disse con voce spezzata.
<<ma va, ho solo preso la palla in faccia, mi si sono rotti pure gli occhiali>>glieli mostrai ridendo per sdrammatizzare.
<<tu che vai all'allenamento con gli occhiali? sei la prima ad insultare quelle che non si mettono le lenti>>scosse la testa in segno di negazione.
<<non ci credo mica io>>continuò.
abbassai e lasciai scivolare una lacrima.
<<se sami lo sapesse verrebbe a prenderti a piedi>>parlò seria.
<<non so, ho paura che lui ormai sia andato oltre>>tirai su con il naso.
<<ma che dici, ti sta sotto, fino ad adesso non l'ho mai visto tornare a casa con una ragazza>>annuì.
<<sei seria?>>sgranai gli occhi.
<<mmh-mmh, giuro>>incrociò le dita mostrandomele.
<<dici che dovrei scrivergli?>>domandai.
<<io non mi intrometto, però si, io lo farei>>sorrise senza mostrare i denti.
<<ci penso un po' e poi ti dico>>alzai lo sguardo.
<<tienimi aggiornata">>parlò guardando un punto nella camera che non fosse lo schermo.
<<certo, non preoccuparti>>le sorrisi.
appese.

mi feci una doccia veloce, mi legai i capelli in una treccia bassa, nascosi il livido, indossai dei jeans a sigaretta, una maglia bianca a maniche lunghe e delle dunk azzurrine.
infilai il bomber nero smanicato, presi la borsetta, con riposi diverse banconote verdi, sigarette, chiavi e uscii.
andai prima da andreas, era in studio, colsi l'occasione per farmi un tatuaggio.
lo aiutai a sistemare e pulire, e poi mi accompagnò a prendere degli occhiali nuovi.
<<stai bene mon ange?>>intrecciò la sua mano con la mia.
<<sisi>>annuii sforzando un sorriso.
<<pensi che io non me ne sia accorto che ti ha menato e chissà che altro ti ha fatto quel pezzo di merda?>>domandò guardandomi toccandosi i baffetti.
sentivo gli occhi pizzicare, cercavo di non far uscire lacrime.
<<a mal a pena ti facevi toccare da me>>strinse la presa.
<<vieni qui dai>>mi strinse a se.
<<je t'aime>>mi baciò la fronte.
<<da domani, dopo scuola, invece di tornare a casa, mi raggiungi in studio, vabbene?>>corrugò la fronte.
<<si>> sibilai al moro.
<<andiamo a prendere gli occhiali che è da quando che ti stavo tatuando che mi guardi con gli occhi socchiusi>>rise.
<<eddai! non ci vedo che devo fare>>lo guardai dal basso.
<<dai su, andiamo>>mi cinse il collo con il suo braccio esile.

••••

<<dai su, prenditi anche tu un paio>>lo incitai dopo aver scelto i miei.
<<ma a me non servono>>fece le spallucce.
<<prendili per bellezza>>gli sorrisi.
<<vabbene, però di certo non mi prendo un cartier>>iniziò a guardar alcune paia.
<<ma che te frega a te! pago io, non ci pensare nemmeno>>lo raggiunsi.
dopo svariati tentativi, se ne prese un paio uguale al mio.
pagai gli occhiali, uscimmo ed andammo a mangiare un kebab insieme.

<<andreas, ma da quanto tempo è che non ci mangiamo una vera pizza italiana?>>domandai vedendo una sorta di trancio di pizza sulla vetrina del negozio.
<<mamma mia, tiggiuro che tornerei solo per mangiarmela>> rise guardandomi.
<<sai che mi piacerebbe farmi questo piercing>>gli mostrai il dermal sullo zigomo.
<<no assolutamente no, li poi>>scosse la testa.
<<al massimo te lo faccio nel petto>>porse una banconota azzurra.
<<okay papi>>lo guardai con gli occhi dolci.
mi guardò le labbra, mi accarezzò quello inferiore quando il kebabbaro interruppe questa atmósfera.
<<merci>>esclamai prendendo i vassoi tra le mani.

i primi mesi, tra me e lui c'è stata fin da subito un'intesa, molta attrazione, ma non abbiamo fatto mai nulla, nemmeno un bacio a stampo.
io lo considero come un fratello, e lui mi considera come una sorella, almeno credo.

<<devo dire che non mi aspettavo che il francese lo
imparassi così velocemente>>addentò il panino.
<<è grazie a te>>gli sorrisi imitandolo.
<<dopo ho partita, ti va di venire a vedermi?>>mi strizzò l'occhiolino.
era riuscito a trovare una squadra di basket in zona, quando potevo lo andavo a vedere, lui faceva lo stesso con me.
<<certo!>>annuii energicamente.

••••

stavo aspettando andreas fuori dalla palestra, si stava docciando, mi accesi una j e mi sedetti su un muretto.
aprii instagram e vidi un post di sami, mamma mia quanto cazzo era bello.
la caption che aveva messo era un po' strana, da una parte speravo con tutta me stessa che si riferisse a me perché se fosse cosi, beh vuol dire che crede ancora in un ipotetico noi.
scrissi immediatamente a viola, mi aveva raccontato che il loro rapporto è diventato molto stretto.

a viola👼🏻
ma secondo te è per me la frase del post? oppure ha un'altra?

visualizzò e non rispose.
voglio provocarlo, creo anche io un post con il verso seguente della canzone.
dopo aver scelto una foto abbastanza decente, (anche se non è che io sia molto convinta) la pubblico, vediamo che succede.

<<ma vedi te sta stronza che fuma senza di me>>mi fece la linguaccia andreas.
<<se ti fossi sbrigato,avresti fatto qualche tiro>>socchiusi gli occhi.
<<potevi rimanere dentro, qui fa freddo>>mi sollevò il cappuccio.
<<beh non importa dai>>feci le spallucce.
<<hai fatto colpo comunque, mi hanno chiesto se sei fidanzata, anzi se eri la mia fidanzata>>si corresse.
<<ed io ho detto di sì>>rise.
<<mamma mia quando sei geloso>>scossi la testa ridendo.
<<l'ho fatto per te eh, so che per la testa hai ancora sami>>mi guardò dritta negli occhi.
<<è stata una delusione che mai mi sarei aspettata>>sorrisi senza mostrare i denti.
<<vabbè dai cambiamo discorso>>calcai un sassolino.
<<per il compleanno di viola che facciamo?>>domandò corrugando la fronte.
<<ho un'idea>>alzai ripetutamente le soppracciglia.
<<mi fai paura lo sai?>>rise andreas.

🎨ciaoo, come state?
buon halloween🎃
in caso dovessi scrivere una nuova storia, su chi la preferireste?

 ma come cazzo è dura senza di te // sackyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora