Era il secondo giorno del fine settimana che potevo trascorrere in santa pace a Rivendell e me lo stavo godendo a pieno.
Quando mi alzai, mi affacciai al balcone della mia camera che oltrepassava la biblioteca senza esserci collegato e comunicava con quello nella stanza di Arwen, occupata dal principe di Bosco Atro.
La sorpresa fu trovarlo seduto sulla ringhiera, con i piedi a penzoloni nel vuoto del cortile del palazzo.
<<Buongiorno>> Mi salutò senza voltarsi, ma percepii il sorriso che aveva in faccia, sapendo di avermi sorpreso.
<<Ma buongiorno a voi, maestà>> lo presi in giro avvicinandomi. Lui sbuffò; aveva ripudiato suo padre e il suo incarico di principe dopo che Thranduil aveva provato a tenerlo lontano da me.
<<Questa mattina le cose sono molto tranquille>> sussurrò <<Almeno qui nei dintorni>>
Riuscii a percepire una nota di amarezza nella sua voce, come se volesse che accadesse qualcosa.
<<Cosa ti turba, Legolas?>> Domandai sedendomi a fianco lui, non troppo vicina, per paura che si allontanasse.
<<A Bosco Atro succedeva sempre qualcosa>> ridacchiò voltandosi verso di me <<O mio padre esigeva spedizioni, o i ragni e gli altri insetti giganti invadevano il regno, o intrusi si aggiravano per il palazzo... insomma, il re aveva sempre un capriccio>> mi disse <<Qui sembra tutto molto più bello e sento come...>> cercò di lasciar cadere la frase, perché non sapeva che termine utilizzare.
<<Come?>> Lo incitai a proseguire. Magari avrei trovato un modo per alleviare la sua malinconia.
<<Come se non fossi fatto per questo>> Tornò a guardarmi negli occhi <<Angela, so che ci tieni che io resti, ma il mio posto sono le terre selvagge, non i bei palazzi e i regni pacifici>>
<<Se stai provando a definirti guerrafondaio, sappi che non ti crederò mai>> Gli dissi posando una mano sulla sua spalla e sorridendo a trentadue denti <<Io la conosco questa sensazione che provi>> Sussurrai, tornando seria <<Ti sembra di non star facendo abbastanza per questo regno essendoci ospite, ma non è così>> saldai la presa per farmi guardare negli occhi <<Il solo fatto che tu sia qui è importante per me>>
Legolas chiuse gli occhi e inspirò profondamente.
<<Che ne hai fatto della principessa guerriera?>> Domandò sorridendo senza nessuna traccia di malessere nella voce.
<<L'ho solo riposta sullo scaffale per un pò, come mi ero promessa da molto>> Gli feci l'occhiolino e rise. Percepii che si sentiva già molto meglio, anche se la questione non era finita.
<<Non so tu, ma io sto morendo di fame>> Proseguii scendendo dalla ringhiera e rientrando in camera <<Tu vieni a fare colazione?>>
Mi sorrise dal terrazzo e mi seguì attraverso la mia stanza.
Dopo la colazione, Legolas mi chiese di andare con lui a passeggiare nel bosco che, per quanto piccolo, era fitto e lui voleva conoscere gli alberi migliori per arrampicarsi.
Io accettai volentieri.
Lo portai su uno dei miei alberi preferiti, il più grande e il più robusto di tutta la valle di Imladris.
Una volta saliti, Legolas uscì da sotto il mantello un libro che stavo leggendo la sera precedente, che, probabilmente, avevo lasciato appoggiato sul divano della biblioteca.
<<Vuoi che legga?>> Gli domandai, vedendo che non prendeva una posizione, ma se ne stava lì impalato con quel sorrisetto sciogli cuore.
<<In realtà vorrei fare il contrario>> propose <<Se posso, certo>> si affrettò ad aggiungere.
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Calen Estel (Verde Speranza)
Fantasy⚠️ Nell'ultima parte della storia sono inserite anche scene con atteggiamenti violenti (alcune battaglie). Se questo tipo di contenuti vi infastidisce, saltate quelle parti. TRAMA Angela è la figlia di Elrond di Gran Burrone, metà umana e metà Eldar...