Capitolo 26: L'esercito contro Mordor

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La mattina successiva, io, Legolas e gli altri sovrani ci trovavamo in uno dei grandi saloni del palazzo di Minas Tirith, riuniti per creare il piano d'attacco contro Mordor.

La sera precedente facemmo dei turni di guardia e, dalla Bianca Torre di Echtelion, vedemmo molta attività: legioni di orchi che entravano e uscivano, uomini che portavano gli attrezzi e le armi più stravaganti al cancello e ne uscivano a mani vuote, giganteschi troll come quelli che combattemmo durante la guerra dell'Anello...

<<Ricapitolando, quanti siamo?>> Eowyn chiese, riportandomi al presente.

<<Circa tremila da Imladris, da Bosco Atro anche, che fa seimila>> risposi

<<Anche da Loth Lòrien tremila>> Haldir disse <<Non sono riuscito a chiamarne di più con questo poco preavviso>>

<<Sono sufficienti>> Lo rassicurai <<Siamo a novemila>>

<<Da Gondor duemila>> Aragorn aggiunse <<Anche i miei non hanno avuto abbastanza tempo per spargere la voce in tutto il regno>>

<<Fa undicimila>>

<<Anche da Rohan duemila>>

<<13mila>> conclusi.

<<Mancano i nani>> Thranduil obbiettò.

<<I nani hanno prestato un giuramento, Thranduil>> Risposi calma, mentre fermavo Legolas dal dire qualcosa di scomodante <<Nessun nano, eccetto Gimli, si avvicinerà più a Mordor o a terre precedentemente occupate dal nemico>>

SI FA PROPRIO DI TUTTO PER EVITARE LA GUERRA commentò Thranduil nella sua testa.

<<È un numero sufficiente, direi>> Aragorn sentenziò <<Considerando che l'ultimo grande esercito di Sauron era formato da diecimila Uruk Hai>>

<<Speriamo solo che non abbia deciso di aumentare i suoi eserciti>> Replicai.

<<Sono sicuro che ce la faremo>> Disse Haldir

<<E avete l'elemento sorpresa>> Commentò Arwen, entrando nella stanza e avvicinandosi ad Aragorn.

Era tornata a Gondor dopo che la nuova compagnia era partita da Imladris.

<<Ti avevo detto che ce l'avresti fatta>> Legolas mi sussurrò in modo che solo io potessi sentirlo.

Gli presi la mano e sorrisi.

Per una volta nella mia brevissima carriera da sovrana, ero felice di aver fatto una scelta e mi sentivo sollevata.

Aspettammo il giorno successivo per attaccare Mordor, a mezzogiorno, quando il sole sarebbe stato alto e disturbatore per gli orchi.

Gli eserciti iniziarono a marciare fuori da Minas Tirith a file di tre soldati, dirigendosi verso il nero cancello.

I primi furono gli elfi di Loth Lòrien, poi quelli di Imladris subito dietro. Dopo venivano gli uomini di Rohan, poi quelli di Gondor e, a chiudere la fila, gli elfi di Bosco Atro, con Tauriel e Thranduil.

Gli altri sovrani, parte della nuova compagnia, erano in testa agli elfi di Loth Lòrien, guidando la lunga fila che di eserciti misti che si era formata al seguito.

Io, Legolas e Haldir eravamo in testa; dietro di noi c'erano Gandalf, Aragorn e Gimli, mentre Eowyn, per eccezione, era con i suoi uomini, più indietro.

Halshire e Ombromanto rimasero, invece, a Minas Tirith, su mio ordine.

Camminammo, o meglio, marciammo per un paio d'ore, prima di ritrovarci di fronte ad un possente cancello nero come la notte.

Calen Estel (Verde Speranza)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora