Capitolo 13: A caccia di hobbit

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Correvamo da ormai tre giorni, io, Aragorn, Gimli e Legolas, senza mangiare ne dormire e bevevamo poco. Inseguivamo gli Uruk hai che avevano catturato Merri e Pipino.

Gimli rimaneva sempre più indietro di noi "Gambelunghe", come ci chiamava, così facevamo i turni per aspettarlo.

Arrivammo nelle terre di Rohan, dei signori dei cavalli e continuammo a correre, fra rocce, pianure, rocce, pianure... il paesaggio era monotono e le nostre forze, almeno le mie, diminuivano. Lo percepivo.

Correvamo senza sosta, da tre giorni, ribadisco, ma di Merri e Pipino ancora nessuna traccia, finché non trovammo una delle spille degli hobbit, donatagli da Galadriel.

La prima cosa che ho detto ad Aragorn quando era piccolo, nel caso in cui fossi scomparsa o stata rapita, era di cercare la mia spilla, cosa che ha detto anche Galadriel quando ci ha offerto i doni.

<<Lasciate la spilla se siete in pericolo, ricordate...>> ci disse lei

<<...Non a caso cadono le Foglie di Lòrien>> Sussurrammo io e Aragorn in contemporanea, mentre eravamo chini sulla spilla, ritornando al presente.

<<Ora abbiamo la certezza che siano vivi>> Disse Legolas, arrivando dietro di noi di corsa.

Poco più lontano si sentivano i respiri profondi di Gimli, che faticava più di noi tre messi insieme.

<<E a meno di un giorno da noi>> Aragorn aggiunse, alzandosi e ficcandosi la spilla in tasca, malamente.

<<Che stiamo aspettando?>> Gli chiesi alzandomi di scatto e correndo via.

Mi seguirono.

Arrivammo su una collina con una grossa pietra dove io e Legolas, i migliori in equilibrio, salimmo.

<<Cosa vedono i vostri occhi di elfo?>> Chiese Aragorn, gridando, anche se avrebbe potuto benissimo sussurrare, poiché lo avremmo sentito lo stesso.

<<Il sentiero volta a nord-est>> Replicò Legolas, con un tono di voce alto, per farsi sentire dall'uomo e dal nano dietro di noi.

<<Portano gli hobbit a Isengard!>> Esclamai io allora, voltandomi verso Aragorn.

<<Saruman>> quasi bisbigliò il ramingo.

Trascorse un altro giorno in cui corremmo ancora più veloci dei giorni precedenti.

Ci sentivamo ringiovaniti e, in qualche modo, più carichi, più vivi. La speranza che continuavamo a mantenere viva nei nostri cuori era stata ripagata.

Sostammo comunque qualche minuto, per bere un pò d'acqua, riprendere fiato e mangiare un pezzettino di Lembas, per ridarci le energie.

<<Sorge un sole rosso>> Sussurrò Legolas, dopo aver riposto il fagotto del pane nella borsa che portavo.

<<Stanotte è stato versato del sangue>> Completai la sua frase, osservando la palla infuocata nel cielo.

Io e l'elfo ci guardammo negli occhi, sperando che il sangue versato non fosse stato dei due hobbit.

Riprendemmo a correre e, arrivati finalmente in pianura, sentimmo dei cavalli avvicinarsi, così ci nascondemmo.

Riconobbi che erano di Rohan, dalla bandiera, avevo avuto qualche occasione di passare di lì quando il re Theoden era molto giovane e non ancora in carica.

<<Cavalieri di Rohan! Quali notizie dal Mark?>> Gridai con tutta la mia voce mentre facevo cenno agli altri di uscire.

Aragorn fu il primo, ma, quando questi tornarono indietro, mi lanciò un'occhiataccia.

Calen Estel (Verde Speranza)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora