Capitolo 17: Addio all'Anello-l'unione della Compagnia

124 5 7
                                    

Viaggiammo tutta la notte, fino ad oltrepassare il crepaccio e, quando al luce del sole si fece vedere, comprendemmo da quanto fossimo effettivamente a cavallo.

<<Come mai questi cavalieri sono fantasmi?>> Chiese Gimli, da dietro a Legolas.

<<Avevano prestato giuramento>> Risposi io <<Ma...>>

<<Ma quando il bisogno di Gondor fu incalzante>> Mi interruppe l'elfo <<Si ritirarono. Quindi Isildur li maledì>>

<<Non avrebbero trovato pace>> Ripresi la frase <<Fino al mantenimento della parola data>> Conclusi.

<<Ho un'altra domanda>> Proseguì il nano <<Finite sempre le frasi altrui?>>

<<Molto spesso>> Rispondemmo io e Legolas insieme.

Un paio d'ore dopo, arrivammo ad una porta con strane iscrizioni su di essa.

Legolas sapeva leggerle.

<<La via è chiusa>> Lesse <<è stata creata da coloro che sono morti e i morti la custodiscono, la via è chiusa>>

A quel punto una folata d'aria fredda uscì dalla grotta e Aren e Brego si spaventarono.

<<Va' con loro, riportali indietro sani e salvi>> Dissi ad Halshire, la quale era rimasta immobile tutto il tempo.

<<Non ho timore della morte>> Aragorn sussurrò entrando.

Guardai Legolas, che mi fece un cenno, simile ad un vago annuire.

Mi avvicinai, gli presi la mano ed entrammo.

Sentimmo Gimli parlottare: <<Due fidanzatini elfici vanno sotto terra, quando un NANO non osa farlo? Oh, sarei lo zimbello di tutti!>> E ci seguì.

Aragorn si scontrò con il re dei morti che occupavano la montagna, i quali potevano liberarsi dalle loro angosce solo giurando e, stavolta, rispettando la lealtà promessa a Gondor.

Una volta usciti dalla grotta, arrivammo alle navi degli uomini malvagi di Mordor e li uccidemmo tutti, usando poi le loro imbarcazioni per giungere al luogo dove si sarebbe svolta la battaglia. I fantasmi salirono sulle imbarcazioni a loro volta, non che gli servisse a qualcosa.

Una volta scesi, gli orchi ci vennero in contro increduli. E non avevano ancora visto i fantasmi...

<<Ce n'è a sufficienza per tutti e tre>> Disse Gimli <<Che vinca il nano migliore! Carica!>> Gridò, lanciandosi contro gli orchi.

Iniziammo la battaglia e i morti ci vennero dietro.

Un orco era immobile, sembrava quasi che aspettasse che qualcuno gli tagliasse la testa.

<<Hai l'aria di uno che ha visto un fantasma>> Gli dissi sarcasticamente prima di decapitarlo.

Poco dopo, Aragorn, urlando, richiamò la mia attenzione.

<<Angela! DAGO HON! DAGO HON!>> (Abbattilo) Mi gridò indicando un elefante.

Legolas mi seguì mentre eseguivo. Lui uccise gli uomini malvagi di Mordor che lo dirigevano, io abbattei la bestia stessa. Gimli guardava il nostro lavoro di squadra estasiato. Eravamo una coppia perfetta in tutto, io e il mio elfo. Sembravamo danzare perfettamente coordinati l'uno con l'altra e, alla fine, scivolammo giù dalla proboscide.

Il nano, ovviamente geloso, disse che contava comunque per uno. In pratica niente bonus, un punto per me che avevo ucciso l'elefante e quattro per Legolas e i suoi quattro uomini malvagi.

Calen Estel (Verde Speranza)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora