Dillo

308 26 62
                                    

In una borsa da palestra mettiamo asciugamani, costumi, vestiti e protezione solare... Nicholas ci aveva detto di non portare nulla al di fuori del costume, che ha tutto e sarebbe stato inutile, ma mi sento sempre a disagio quando approfitto della gentilezza delle persone. 

Arriviamo alle porte della villa Davidson e Drista rimane incantata, non è mai stata qui. Io al contrario ci passo spesso "per caso".

Dr – wow

D – già... è quello che ho detto io la prima volta

Busso al citofono a cui risponde una donna, una voce che non ho mai sentito prima, ci apre i cancelli e ci viene in contro il dottore

Nd – ragazzi, benvenuti

D – siamo in anticipo?

Nd – no, orario perfetto, i miei figli si stanno mettendo il costume...

Si avvicina a noi una donna

Nd – oh, Clay, Drista... lei è mia moglie

Sembra la copia femminile di George... ed è bellissima

D – piacere

Gli dico sorridente

Nd – ok, è arrivato il momento anche per voi di mettere il costume

Ci accompagna verso uno dei bagni della casa e a turno ci cambiamo... mentre aspettavo che Drista si finisse di cambiarsi sentivo lo stomaco brontolare, ma non era fame... ho paura di cosa succederà

L'ultima volta c'erano tante persone ed era facile ignorare la presenza di George, ma oggi siamo io, Drista, la famiglia Davidson e pochi colleghi di Nicholas. 

Costume messo... che i giochi abbiano inizio. 

Usciamo in giardino e i miei occhi cadono diritti sui fratelli Davidson, Zoe è elegante anche in costume, George invece mostra chi è davvero... non credevo che i vestiti coprissero le persone anche in modo psicologico, sembra così spento e pensieroso. 

la festa sta per finire, non è successo niente alla fine... ho bevuto, nuotato, scherzato e anche Drista sembra divertita. 

Poco prima che la festa finisse Drista si avvicina a me mentre parlavo con la madre di George

Dr – Clay, devo tornare a casa...

D – che succede?

Dr – oh niente di serio, è arrivato un pacco, ma ne approfitto... sono stanca

D – va bene, allora ci vediamo a casa più tardi

Quando Drista scompare dietro la porta noto che qualcun altro mi sta osservando, ma non ci faccio troppo caso e torno a parlare del più e del meno. 

Poco dopo...

D – scusate ma inizio ad essere stanco anche io... continuiamo la prossima volta ok?

Mentre mi allontano sento "è proprio simpatico", ho fatto colpo sulla signora, wow. 

Sto per aprire la porta quando sento chiamare il mio nome, guardo verso quella direzione e seduto sulle scale c'è George

D – George?

G – già

D – cosa vuoi?

G – ti va di venire in camera mia?

D – perché dovrei?

G – ti devo parlare

D – va bene...

Lo seguo fino alla sua camera. Mi fa sedere sul suo letto e comincia a camminare avanti e dietro cercando di parlare

G – ricordo quello che ho fatto, scusami

D – non devi, eri ubriaco

G – ma mi hai comunque ricattato

D – volevo solo sentirti dire, da sobrio, quello che mi hai detto quella sera

G – che ho il padre stronzo?

D – anche... e...

Mi alzo e lo fermo con un braccio, mi avvicino e abbasso leggermente il viso verso la sua altezza

(sottovoce) D – che mi vuoi al tuo fianco

L'ho visto arrossire in un nano secondo

D – cosa hai intenzione di fare?

Gli chiedo guardandolo negli occhi. 

Abbassa lo sguardo verso le mie labbra e mi bacia, questa volta ho ricambiato... mi piace sentire le sue labbra toccare le mie, vorrei rimanere così. 

Appena ci allontaniamo

G – ora devi andare... se mio padre scopre che sei ancora qui, nella mia camera a infilarmi la lingua in bocca... ucciderà me e non ti farà mai più avvicinare alla mia famiglia

D – ho capito...

Abbasso la maniglia per uscire dalla camera

D – ma prima... dillo

G – cosa?

D – dillo

G – non ti seguo

D – lo sai.

G – ok ho capito... non sei uno sfigato e ti voglio nella mia vita... il più vicino possibile

D – ci vediamo in questi giorni?

Annuisce e io esco mandandogli un bacio. 

Mi sto buttando in un vulcano... ma mi piace. 


Siamo Superclassico -DNFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora