𝟎𝟔.

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𝐈𝐅 𝐘𝐎𝐔 𝐍𝐄𝐄𝐃 𝐌𝐄
© 𝗅𝖺𝗉𝗂𝗅𝗅𝗐𝗌


«Quindi, posso scartare anche i vostri cugini di terzo grado.»
«Sì, guardate qui. É una dichiarazione ufficiale di uno dei re delle terre oltre oceano, non può non essere veritiera.» rispose San passandogli il documento che stava studiando mentre camminava avanti e indietro per la sala «Conferma che fino a due mesi fa si trovavano ospiti presso il suo regno per delle questioni burocratiche, e non l'hanno mai lasciato fino al momento della partenza.»

Wooyoung annuì, tirando un'altra linea sulla lista che si riduceva sempre di più. Avevano fatto un bel lavoro, erano riusciti a trovare un alto numero di comprovanti senza distubare mai il soggiorno degli ospiti.

Per quel giorno gli restava solo una cosa da fare: gli ultimi due delitti avevano preso luogo lontano dal castello, in uno dei villaggi circostanti, perciò il colpevole aveva sicuramente avuto bisogno di un modo veloce per raggiungerlo e tornare.

⋆⋆⋆

Lo stalliere spalancò gli occhi, sorpreso, quando vide arrivare il principe. Del detective, probabilmente, non era a conoscenza nemmeno della presenza o del perché. Pareva un'uomo sulla sessantina, dalla barba grigia ma l'aspetto ben curato. Notando il loro arrivo aveva smesso di spostare gli attrezzi da lavoro.

«Principe!» s'inchinò, proseguendo «cosa vi porta qui a quest'ora?»
In risposta, San si voltò verso l'altro.
«Dobbiamo chiedervi delle testimonianze, signore. Di importanza rilevante.» avanzò Wooyoung, che si trovava poco più indietro.
«Oh.. d'accordo. Come desiderate.» sul suo viso era presente un alone di confusione.

«C'è la probabilità che un criminale sia presente a castello. Abbiamo bisogno dei vostri occhi, ciò che avete visto fin'ora e ciò che vedrete d'ora e in poi.»
San, nel mentre, si era allontanato per raggiungere la stalla del suo cavallo. Wooyoung non se ne curò, era suo il compito di ascoltare quelle testimonianze.

«Avete perciò visto qualcosa di insolito? Qualche animale sparito ad un orario inusuale, oppure un ospite dagli atteggiamenti ambigui aggirarsi qui?»
«Signore, purtroppo è complicato darvi informazioni precise. Questi nobili vengono dalle terre più varie e lontane, hanno ritmi di vita totalmente diversi dai nostri, alcuni di loro cacciano persino di notte! Non ho mai pensato che questi comportamenti potessero sembrare ambigui, sono semplicemente.. diversi. Posso tenerli sotto controllo, però, se lo richiedete.»
Il ragazzo si guardò intorno, deluso dal non aver scoperto nulla in un luogo che poteva essere così promettente.
«Non avete notato proprio nulla? Niente che vi è saltato all'occhio?»
«In effetti, ora che mi ci fate pensare,» lo stalliere si portò una mano al mento, riflettendo. Poi indicò uno dei box più in fondo, dove un cavallo bianco stava brucando del fieno dalla mangiatoia. «Quello è il cavallo del figlio del visconte. Mi sfugge il nome, al momento, ma l'ho visto spesso uscire verso il tramonto, e tornare a sera inoltrata. Le prime volte mi domandava spesso di non pulirlo al posto suo, poichè sembrava tenerci particolarmente. Non saprei come interpretare quegli atteggiamenti.»
«Potete descrivermelo?»
«Per quanto ricordo, capelli scuri, di corporatura florida, a vederlo d'impatto sembrerebbe un cavaliere.»
Wooyoung annuì, annotando ogni parola dell'uomo.
«Grazie, quello che avete detto sarà sicuramente d'aiuto. Vi affido l'incarico di continuare ad osservare i movimenti della stalla, allora.»
«Farò del mio meglio, signore. Tornate pure quando ne avrete necessità.» con un cenno educato del capo tornò a sistemare rastrelli e sarchiatori. Il detective si guardò intorno, trovando San dove l'aveva lasciato, così lo raggiunse.

L'intera stalla era piena di cavalli dalle sfumature più varie, selle eleganti dai simboli sgargianti delle casate a cui appartenevano i loro padroni, ma niente poteva superare l'impatto della vista di quello del principe. Un corsiero imponente, color delle tenebre, la cui sola presenza – se Wooyoung fosse stato un combattente – l'avrebbe spinto a fare retromarcia. Tuttavia, accanto al suo padrone, appariva docile come una creatura domestica.

All'arrivo di Wooyoung storse il naso, con un nitrito che sembrava più una minaccia che un saluto. I suoi muscoli si erano tesi d'improvviso. Il ragazzo indietreggiò, confuso dal cambio d'umore repentino dell'animale.

«Non vi preoccupate. Non ama i nuovi volti.» San lo guardava divertito, accarezzando il muso del cavallo per tranquillizzarlo.
«È splendido.» si lasciò sfuggire lui, osservandolo in tutta la sua imponenza.
«Splendida.»lo corresse l'altro.
«Oh, perdonate. Non sembro piacere alla vostra fanciulla.»
«Non è così.» disse spostando lo sguardo verso di lui. «Deve solo fare l'abitudine alla vostra presenza. Anzi, la situazione si sta facendo sempre più pericolosa, giorno dopo giorno, e dovete tenere anche alla vostra incolumità oltre che a quella della mia famiglia. Perciò è qui anche per voi, se mai avrete bisogno di lei, o di me
Non udendo risposta da parte del detective, che stava ancora processando le sue parole, continuò. «Presto farà l'abitudine anche a voi, vedrete. Non è di buon umore oggi, a quanto vedo, meglio che la porti a prendere un po' d'aria fresca.»

Mentre lui era fuori col proprio destriero, Wooyoung si era diretto dal portiere del castello. Aveva bisogno di approfondire l'indizio ricevuto dallo stalliere, ma non era riuscito a trovarlo nella propria lista degli ospiti, poiché erano registrati solamente il visconte e la viscontessa, senza cenni al figlio.

«I visconti di Terya, intendete? Sì, entrambi sono arrivati qui insieme ai lord.»
«Lo stalliere mi ha riferito di aver incontrato il figlio, ma non risulta nel mio elenco. C'è forse un errore nelle registrazioni?»
L'uomo inarcò un sopracciglio, sfogliando le pagine del proprio blocco.
«Il figlio dei Fourier, il nipote del conte d'est... eccolo. L'erede dei visconti di Terya.»
Wooyoung si sporse verso il bancone di legno dietro il quale sedeva il portinaio.
«Kang Yeojoon. È giunto qui due mesi dopo i genitori, dopo l'equinozio di primavera. Per questo non risultava accanto a loro.»
Dopo l'equinozio di primavera.

Si fece aiutare ad identificarlo.
Non appena vide il volto di Yeojoon, fu percosso da un brivido. Il ragazzo che, il primo giorno, era seduto dalla parte opposta del campo. Il ragazzo che aveva fermato il compagno dal salutare il principe. Il ragazzo che lo guardava di sottecchi. Qualche tassello iniziava a prendere posto, nella sua testa.

 astoria, woosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora