Capitolo 1

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    L'incontro

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Garrison, North Dakota.
Dalia home.

Dalia pov

È già passata una settimana da quando mi sono trasferita e devo ammetterlo qui è tutto bellissimo, il cinguettio degli uccellini al mattino, il suono del ruscello che scorre a pochi metri da casa mia, tutta la natura che mi circonda per non parlare poi del bosco, è così maestoso e meraviglioso.

Questa mattina sono andata un po' in giro per il paese che si trova è a circa venti minuti di macchina da dove abito io.

La gente qui è calorosa, allegra e molto ospitale, ho persino conosciuto una ragazza davvero simpatica di nome Lily, la quale lavora al bar/pub dell'altra volta.

La maggior parte degli abitanti qui sono per lo più anziani, il cui tempo libero lo impiegano nella caccia di facoceri o nella pesca.

Non vado molto in paese però perché non c'è molto da fare ma anche perché preferisco la solitudine, sono una persona molto introversa.

Le poche volte in cui ci vado è per comprare la spesa o qualche oggetto mancante che mi occorre a casa e per queste cose c'è una specie di super market chiamato Sun, dove al suo interno ci sono negozi per il cibo, indumenti, elettrodomestici e altri oggetti per tutti i giorni.

Ora mi sto cucinando una bella cenetta con in sotto fondo l'audio di un film mai visto prima alla televisione.

Sbuccio la cipolla e di tanto in tanto volto il capo per vedere come sta proseguendo il film, non volendo perdere il scene più importanti, ad un certo punto però odo un rumore.

Poso subito il coltello che sto usando per tagliare la cipolla e mi guardo attorno cercando qualsiasi cosa insolita.                                                                                                                                                                  

Non vedendo nulla di strano salgo le scale, apro la porta della mia stanza per entrare in camera da letto, dove ci trovo la finestra aperta, la quale molto probabilmente ho dimenticato di chiudere quando sono tornata a casa dopo aver fatto compere stamattina.

"Okay Dalia calmati è solo la finestra" cerco di rassicurarmi e mentre sto per chiuderla scorgo una sagoma vicino alla casetta degli attrezzi in giardino.

Spaventata percorro le scale di corsa fino alla cucina, afferro il coltello posato sul tagliere e mi incammino verso il giardino.

"C'è nessuno?" Chiedo urlando e tremando sia dal freddo di ottobre che dalla paura.

"Questa è proprietà privata" continuo avanzando sempre più vicino all'entrata della casetta.

Sentendo un altro rumore mi spavento e decido di arretrare di qualche metro.

"Sono una donna forte e indipendente"  blatero come un mantra cercando di convincere me stessa ad aprire quella porta in legno.

"Okay forse era solo il poco sonno" tiro un sospiro di sollievo quando vedo un gattino passarmi affianco, penso di essermi immaginata il tutto per via della mancanza di sonno di ieri sera e mi tranquillizzo, ecco però un altro rumore che si diffonde nel giardino buio ed illuminato solo in certi punti grazie alla luce che proviene dalla cucina, il quale sembra più spaventoso che mai.

"C'è nessuno?" ripeto con voce tremolate mente mi accingo ad aprire la porta.

"Sono armata non ti conviene fare nulla di avventato" avverto cercando all'interno del gazebo cose sospette o fuori posto.

E infatti le trovo, vedo un ombra accucciata fra due tavolini da giardino e vari attrezzi da giardinaggio.

Mi faccio coraggio e accendo l'interruttore a cordicella della luce e quello che mi ritrovo davanti mi sconvolge.

Un lupo, c'è un lupo dentro la mia casetta degli attrezzi.

Raggiungendolo, mi accorgo che è ferito alla zampa posteriore sinistra e mentre cercando di avvicinarmi ancora di più ad esso per vedere meglio la ferita, il lupo sbarra gli occhi e incomincia a ringhiarmi contro.

"Hey è tutto okay, sto solo cercando di aiutarti, non voglio farti del male" mettendo giù il coltello e alzando le mani in alto, non volendo spaventarlo più di quanto non lo sia già in questo momento.

"Posso aiutarti" lo rassicuro cercando di avanzare verso di lui senza fare movimenti bruschi che possano indurlo ad attaccare.

Quando però smette di ringhiare lo prendo come un si.

"Dovrebbe esserci un kit qui da qualche parte" borbotto frugando fra i vari cassetti, ricordandomi di esso quando ho iniziato a coltivare il mio orto in giardino.

"Trovato" mi giro verso il lupo con un sorriso in volto contenta.

Quando però lo vedo privo di conoscenza mi affretto a soccorrerlo, inizio così a medicarlo per bene sperando che non sia troppo tardi.

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N/A:

Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie per aver letto il capitolo.

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