Capitolo 10

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Io ti conosco

Una voce nella mia testa rilegava la mia attenzione ad essa: i discorsi tra gli altri presenti in quel nascondiglio giungevano ovattati alle mie orecchie, distanti, o forse ero io a non esser parte dei loro discorsi. Quella voce risuonava nella mia testa come un faro... non era Raven. Sapevo bene a chi apparteneva, ed ero ben consapevole che non era sicuro darle retta, eppure qualcosa di inspiegabile mi legava a lei, a lui. La voce di Sam mi richiamò alla realtà -Rachel...sei tra noi?- -Si si, stavate parlando del fatto che Pierce ha rifiutato il premio nobel per la pace e che lo S.H.I.E.L.D è compromesso e che deve scomparire... ah si e poi Steve è stato appena incoronato nuovo capo di questa boyband- conclusi io con un sorriso saccente - Beh dottoressa Roth andrai...- -Rachel!- interruppi io bruscamente Nick Fury, detestavo quell'appellativo ormai appartentente ad una passato che non potrò più riavere -Perdonami... Rachel andrai molto d'accordo con Tony Stark, hai il suo stesso carattere- quella frase sbalordì tutti poichè eusaudimmo in coro con un "Come prego?" -Che c'entra quel ricco filantropo di Tony ora?- domandò con fare interrogativo Nat. Tony Stark... meglio conosciuto con il nome di Iron Man... avevo visto una sua gigantrografia una volta, beh a dire il vero la vidi per ben 6 mesi poichè la finestra dell'ultimo motel in cui stetti dava proprio su di essa... mi pare di vederla ancora: Iron Man che si innalza su di uno sfondo dorato, cinto da una scritta in rosso veneziano che diceva "Sii ambinzioso e diventerai il prossimo Iron Man"... roba da ricchi sfondati. Prima che giungesse una vera e propria risposta, Fury estrasse da un cassetto una cartella di fogli di carta usurati ai lati, ma sulla quale ancora si scorgeva ben chiara la scritta rossa "Progetto Vendicatori - RAVEN" e me la porse senza neppure rivolgermi lo sguardo -Congratulazioni Rachel Roth... benvenuta tra gli Avengers- esordì l'uomo dai mille segreti lasciando che il peso del proprio corpo stanco lo accompagnasse sulla sedia. A quanto pare erano tutti sconcertati quanto me, tutti tranne Steve. Con che malsana logica Nick Fury aveva scelto me? Quanto doveva essere pazzo per riporre fiducia in me e nelle mani dell'entità di cui non ho assolutamente controllo? Quanto sciocco doveva essere per fidarsi di Raven, di me? Nessuno sapeva bene cosa dire all'interno della stanza: ciò che percepivo era un gran senso di stupore e di incertezza. Avevo gli occhi dei presenti puntati addosso, come se si aspettassero che io potessi dire qualcosa. La verità è che io ero più sbalordita di loro, non mi meritavo quell'oppurtunità, ma il mio caratteraccio e il mio orgoglio non mi fecero mostrare questa irresolutezza. Continuavo a sfogliare le pagine di quella cartella che, chissà da quanto tempo era nascosta tra gli archivi compromessi dello S.H.I.E.L.D., o forse dovrei dire dell'HYDRA, meravigliandomi della quantità di informazioni private che quei file contenevano. Il rumore delle pagine che scorrevano tra le mie dita venne troncato dalla voce gagliarda di Nat -Tu lo sapevi?- rivolgendosi a Steve -Non pienamente... Fury prima di "morire" mi ha detto di cercare Rachel e di proteggerla, accenando al progetto 'Vendicatori', ma non immaginavo che potesse essere un progetto già da tempo stabilito- -Il progetto Raven...- -Vi prego potete evitare di appellarmi con il titolo di 'progetto', mi fa sentire ancora più ridicola- dissi interruppendo nuovamente Fury -L'inclusione di Raven o Rachel al progetto, è di mia idea già prima dell'attacco di New York... Nel 2010, pochi mesi prima che vi reclutassi, mi era stata segnalata la scomparsa di una gemma preziosa da un'antica riserva indiana, la quale da anni era sotto il controllo dello S.H.I.E.L.D... Pochi giorni dopo questo articolo venne pubblicato su tutte le prime del New York Times- disse l'uomo indicando un articolo di giornale preso dal file che avevo riposto sul tavolo; diceva "Strage al Big Bend National Park, Texas: due ricercatori trovati morti in loco, la terza scomparsa... Il sito archeologico è maledetto? O è la tana di un Serial Killer?". Era da tanto tempo che non rileggevo quelle parole: strage, morti, maledetto... un incubo che tormenta i miei pensieri e che è sempre rimasto a galla. Calò il silenzio nella stanza, ora potevano vedere il mostro che per anni ho cercato di nascondere. Fury proseguì nella lettura - La dottoressa Rachel Aylin Roth, dottoranda in metodologia della ricerca archeologica di antichità presso la University of Nevada, ad oggi rimane inghiottita dal buio: le ricerche in loco sono state aperte. Il dottor Jack Walker, dottorando anch'egli presso il medesimo corso di studio della dottoressa Roth, e la giornalista Marie Andrews, presso il Wall Street Journal, sono stati ritrovati senza vita...- -Oh, andiamo è necessario tutto questo?- domandò imperterrito Sam -Sam... apprezzo il tuo aiuto, ma si è necessario- gli risposi io con un tono serio... meritavano di sapere. Fury aspettò un mio cenno prima di riniziare a leggere -...ritrovati senza vita all'interno di un'antica tomba Apache nel cuore del Big Bend National Park, famoso sia per i suoi meravigliosi paesaggi e siti archeologici, sia per le sue leggende arcane. I corpi delle vittime, rinvenuti senza cuore, sono stati trasportati all'obitorio nazionale per approfondire le ricerche... La scientifica si domanda se Rachel Aylin Roth abbia un ruolo in tutto questo, o sia la prossima vittima. Incerta anche l'ipotesi di un'attacco animalesco, o di un serial killer attivo già da anni... o la colpa è da attribuire al demone di cui le leggende locali narrano?- -Bene, dopo avervi dimostrato quanto io possa essere spietata e crudele, malsana, demoniaca e sociopatica... siete ancora sicuri di volermi tra i buoni?- -Sei già parte del gruppo- esclamò Natasha alzando lo sguardo verso la mia direzione -Tutti noi abbiamo fatto cose di cui non andiamo fieri, azioni che hanno provocato dolore e sofferenza... ma non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta- -Nat ha ragione... non siamo qui per giudicare i tuoi errori, siamo qui per proteggerti e per aiutarti ad uscire da questo casino- -Il tuo potere signorina Roth, è qualcosa di inestimabile, certamente oscuro e pericoloso, ma se sei tu a controllarlo, e tutto ciò può essere utilizzato per fare del bene... quella gemma cela in sè un potere che neppure l'HYDRA saprebbe controllare, solo tu puoi farlo- -Come avrete notato non ho il minimo autocontrollo sulle mie azioni: quando Raven si sveglia, si impossessa di me e non il contrario. Non posso gestire questo potere, non lo saprò mai gestire. Trovatevi un'altra Vendicatrice... io rischio solo di far del male alle persone che mi stanno attorno- queste furono le ultime parole che dissi, prima di lasciare la stanza. 

Avevo bisogno di riflettere: quello che mi stavano chiedendo era di gestire qualcosa più grande di me. Non potevo accettare ad una simile richiesta. Non appena mi ritrovai fuori da quel bunker nella quale mi sentivo soffocare, mi ritrovai di nuovo a respirare, a riflettere con mente più lucida. Mi osservai attorno e ci misi poco a capire che probabilmente quella base segreta si trovava all'interno di una antica diga inserita in un bosco silenzioso, ma bellissimo. Chiusi gli occhi e mi ritrovai ad assaporare sulla mia pelle il vento che mi solleticava le braccia scoperte per via della t-shirt, il sole che cercava di riscaldarmi nonostante ci fosse tanto freddo dentro di me. Il canto degli usignoli mi fece sollevare le palpebre e per la prima volta dopo tanto tempo nella mia mente sentivo solo quel rumore: la natura.
Ho sempre adorato stare immersa nella natura fin da quando ancora portavo le trecce e un paio di occhiali più grandi del mio stesso viso. Da piccola adoravo travestirmi da pellerossa, per un periodo imparai pure a tirare con l'arco finché i miei genitori mi proposero di iniziare equitazione. Quando dovetti scegliere un college che mi formasse dal punto di vista lavorativo la scelta fu semplice: volevo diventare qualcuno che potesse dar voce alle antiche tribù dei nativi, dar voce a tutta quella gente che per anni ha subito sopprusi e che, ad oggi, si trova confinata a piccole etnie solo perché furono sterminati anni fa. In qualche modo mi sentivo legata a loro, ora so che le loro leggende sono state la mia condanna.
-Quindi ci abbandoni così? Getti la spugna?- una voce alle mie spalle mi fece sospirare riportandomi alla dura realtà -Non sono mai stata parte di voi, Steve- continuai io tenendo lo sguardo incollato sulla natura che mi ritrovavo di fronte -Dovresti andare a preparti per la missione piuttosto che perdendo tempo a cercare di convincermi- -Non voglio convincerti. Voglio solo dimostrarti che noi abbiamo bisogno di te quanto tu hai bisogno di noi- riprese -Sai... Bucky mi ha sempre coperto le spalle, ed io quando ebbi l'occasione per ricambiare non sono stato in grado di proteggerlo. Ogni giorno mi risveglio con un enorme senso di colpa; ogni giorno mi risveglio rivivendo in continuazione la sua caduta, la sua mano che sfiora la mia... Le sue grida rimbombano nella mia testa all'infinito. Ogni giorno lui mi ricorda che non l'ho protetto come lui ha fatto con me, ma mi ricorda anche che là fuori degli innocenti rischiano la vita senza che nessuno li possa proteggere, e chi ha il potere di proteggere la gente ha il dovere morale di farlo... Costi quel che costi- il silenzio era la miglior risposta a quelle parole, anche se uno dei miei più grandi difetti è proprio quello che non so starmene zitta -Le sento anche io quelle urla... Nella mia testa le urla dei miei amici che mi chiedono pietà risuonano all'infinito e mi ricordano che ho il dovere morale di proteggere la gente sparendo. Credimi Rogers... É meglio per tutti- sentiì Steve sospirare alle mie spalle, per poi interrompere di nuovo il silenzio -Le urla di Bucky tormentano anche te, non è vero?- mi bloccai. Quella domanda fu il proiettile che frantumó in mille pezzi il mio ego e il mio orgoglio; non risposi, anche se Steve non impiegò molto a capire la risposta -Sei collegata ai suoi ricordi, alle sue emozioni...- -I suoi incubi mi stanno facendo impazzire- -Per questo noi abbiamo bisogno di te, se insieme libereremo Bucky, smetterà di corroderti con questo legame che l'Hydra ha creato- -Ma non lo capisci vero?- urlai io  in preda alla rabbia voltandomi di scatto verso l'uomo -Non posso combattere al vostro fianco perché lui mi rende vulnerabile. Quando ho stabilito quel contatto ho provato quasi un'attrazione... se l'Hydra riesce ad impossessarsi di Raven sarà finita!- Steve mi raggiunse per poi prendermi dolcemente le mani -Guardami negli occhi...- quell'azzurro intenso mi fecero calmare all'istante, erano ipnotici - Questa non è una lotta che devi combattere da sola... Se perderai, perderemo insieme. Io non ti abbandono-

RAVEN // an MCU fanfiction - AVENGERSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora