𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝟷𝟶

39 7 0
                                    


~[𝙘𝙖𝙨𝙖]~

Le settimane che vennero a seguire furono per Bakugou le più belle di tutta la sua vita.

Ogni volta che al mattino, per il risveglio, si ritrovava faccia a faccia con il volto di Kirishima era di per sé un'emozione che pensava non avrebbe mai più riprovato dopo la sua fuga d'infanzia.

Katsuki Bakugou non si era mai sentito così cappagato, così capito prima di allora.

Era come se dopo anni passati a cercare il suo posto giusto, il suo piccolo tassello di vita nelle infinite possibilità del caso, ci fosse finalmente riuscito, fosse finalmente a casa.

Anni prima pensava che neanche la parola "casa" potesse appartenergli, perchè non ne aveva mai avuta una, di casa.

Suo nonno diceva sempre che casa era dove si veniva legati a dei vincoli; sua madre pensava che casa fosse un ricordo lontano da cui ci si doveva liberare prima che vi crescessero le erbacce. Suo padre credeva che casa fosse il luogo dove si poteva avere il comando, ma si sbagliavano.

Si sbagliavano tutti, perchè casa, per Katsuki, non voleva dire potere, doveri, vincoli.

Per Katsuki casa era una persona. Bastava trovarla e accoglierla e dovunque questa sarebbe andata, quellasarebbe stata casa.

O almeno, questo è da quello che diceva sua nonna, ma aveva ragione e ora Katsuki ne aveva la certezza.

Casa era una persona e quella persona Katsuki l'aveva trovata in Eijirou Kirishima, perchè ogni volta che lo vedeva cavalcare o cercare di imparare qualche parola in francese si divertiva molto più di quanto non credesse. Perchè quando la mattina lo aspettava sveglio, nell'attesa che entrasse nella stanza per lanciargli addosso i cuscini o le coperte si sentiva molto più a casa che in qualsiasi altro momento senza il bruno. Perchè Eijirou Kirishima era la sua casa, l'unica casa che avrebbe voluto avere, e nessuno avrebbe dovuto osare togliergliela.

Questi erano i pensieri che passavano per la testa del principe mentre osservava il corvino di fronte a lui continuare a scrivere intere parole una dopo l'altra. La sua voce brillava nella biblioteca del palazzo, limpida come acqua di sorgente, mentre il sole battva alto nel cielo e trapassava il vetro della finestra, raggiungendo il libro scritto a mano che il più piccolo teneva appoggiato sul tavolo con il terrore di rovinarlo.

Aveva la fronte corrugata, le mani incrociate tra di loro in un segno di semi-preghiera, i gomiti poggiati sul tavolo, i capelli arruffati a causa del suo istinto continuo che lo portava a spettinarli. Il suo volto era un misto tra l'indecisione e l'irritazione e la sua gamba continuava a tamburellare incessantemente contro il tavolo in mogano.

Katsuki, non appena erano entrati libreria, aveva afferrato da uno scaffale impolverato il primo libro che gli era capitato sott'occhio e aveva iniziato ad aprire pagine a caso, prendendo la prima parola che gli capitava e dettandola a Kirishima, il quale scriveva. Erano andati avanti così finchè Kirishima non si era fermato, lamentandosi delle ore passate. Sotto la rabbia celata di Katsuki si presero quindi una pausa. Il corvino sbadigliò, aprendo le braccia per stiracchiarsi, mentre lo sguardo del principe si faceva sempre più torvo.

«È da tanto che non vedo Denki...»

Katsuki comprese subito che quello che Kirishima voleva implicitamente fargli intendere era che voleva andarlo a trovare, ma il biondo non se ne preoccupò. Non sapeva perchè, ma quel ragazzo non lo ispirava affatto.

«Sì. No, non posso fartelo vedere.»

Bakugou era certo che da questa decisione non si sarebbe mosso, ne era sicuro. Eppure gli bastò osservare per pochi secondi gli occhi preganti di Eijirou per addolcirsi. Con il passare dei giorni Katsuki si era accorto che qualcosa era cambiato, non riusciva a cosa, e non ne era neanche così tanto certo. Lo sentiva, lo percepiva.

💢𝔽𝕖𝕒𝕣 𝕠𝕗 𝕕𝕒𝕣𝕜 - кιяιвαкυDove le storie prendono vita. Scoprilo ora