2

53 5 0
                                    

«quante volte devo dirti che al mio ritorno devo trovare la casa pulita?»
«i-io scusa a-avevo s-stavo male e-»
«non mi importa di quello che hai, se io voglio la casa pulita la devo trovare pulita, questa sera avrai una bella punizione jiminie, e ora vai a fare la spesa»

Jimin si sforzò di arrivare al supermercato il più in fretta possibile, a lui non piaceva se jimin faceva ritardo.
Il biondo cercò ovunque la confezione di ramen che gli serviva, ma invano, era tentato di andare alla cassa e pagare quello che aveva trovato, ma lui voleva il ramen, e jimin non voleva disubbidire, di conseguenza si trovò costretto a chiedere aiuto a uno dei commessi.
Ne aveva avvistato uno appena era entrato, era girato di spalle  probabilmente intento ad aggiustare qualche articolo.
Jimin si avvicinò con cautela, picchiettando sulla spalla del commesso

«mi dica»

La prima cosa che vide Jimin furono i suoi occhi, marrone scuro, in cui si sarebbe perso, sempre se non lo aveva già fatto.
Ma c'era un'altra cosa che aveva colpito Jimin, il commesso era lo stesso ragazzo che gli aveva regalato quel fiore di carta la settimana prima.
Il biondo si chiedeva come fosse possibile non essersi mai accorto di un ragazzo del genere, alto, muscoloso e con un sorriso da tenero coniglietto.
I suoi pensieri vennero interrotti da una voce profonda e dolce

«ei serve qualcosa?»
«emh..s-si»
«dimmi pure»
«sai dove si trova il ramen piccante?»
«oh si, gli abbiamo cambiato posto proprio oggi, non sei l'unico che non lo trovava»
«t-ti ringrazio»
«di nulla»

rimasero qualche minuto ad osservarsi, finche jimin non si accorse di star facendo tardi.
Salutò frettolosamente il moro e si diresse alla cassa, pagò e corse verso casa

                            ~𝒋𝒊𝒌𝒐𝒐𝒌~

«S-sono t-tornato»
«finalmente park si è degnato di farsi vivo, che cazzo stavi facendo eh?! io aspetto la mia cena e tu vai a fare quello che ti pare? Ti ho insegnato meglio piccolo mio»

lo sapeva, sapeva di aver fatto tardi, sapeva di aver infranto una regola, sapeva di dover subire la sua punizione, jimin sapeva, ma gli altri no.

«ora, prepara la cena, solo per me, tu non mangi, dopo pulisci tutto e fili in camera ad aspettarmi. CHIARO?»
«s-si»
«vedi? Sei un bravo bambino, lo sai che non devi sbagliare, ora fai le cose che ti ho chiesto, e forse sarò clemente con te»
«v-vado»

il più piccolo si diresse in cucina, sapeva che quelli sarebbero stati i suoi ultimi attimi di pace prima della tempesta

𝐅𝐈𝐎𝐑𝐄 𝐃𝐈 𝐂𝐀𝐑𝐓𝐀 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora