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Jungkook era sveglio da qualche ora, era rimasto accanto al biondo, si era alzato solo per andare al bagno e per recuperare il suo telefono e parlare con i suoi hyung.
Era stata una notte lunga e travagliata, Jimin si svegliava e gridava cercando Jungkook, da una parte il corvino si sentì bene nell'essere un posto sicuro per il biondo, ma l'altra parte si chiedeva cosa gli avesse fatto quel mostro per ridurlo così.

«J-jungkook»
«ei piccolo»

il maggiore si avvicinò al biondo per avvolgerlo nelle sue braccia ma il più piccolo si scostò iniziando a piangere

«dov'è?!»
«Jimin va tutto bene, lui non è qui»
«tornerà!»
«lui non tornerà Minnie, sei al sicuro»
«d-dove s-sono?»
«sei a casa mia, non ti farò del male piccolo»

il corvino portò nelle sue braccia il biondo, gli lasciò delle carezze sulla schiena per calmarlo

«hai fame piccolo?»
«n-no»
«da quanto non mangi?»
«l-lui m-mi faceva mangiare s-solo il s-sabato»
«tranquillo, ora vado a preparare qualcosa»
«NO! non andare via»
«piccolo sono qui, non andrò via, ho un'idea»

jungkook si mise seduto e uscì dal letto, prese Jimin in spalla e lo portò con lui in cucina.
Preparò qualcosa di non troppo pesate per non sforzare troppo il biondo e evitare che si sentisse male.
Lo fece sedere e gli mise davanti il piatto, aveva preparato un'uovo e un pò di riso.
Il biondo sorrise per qualche secondo, jungkook lo aveva capito, gli aveva preparato qualcosa di abbastanza leggero e ne aveva messo poco, quel gesto fece bene al cuore di Jimin, tanto che iniziò a piangere

«ei piccolo che succede?»
«t-tu g-grazie»

il maggiore lo portò nelle sue braccia e gli lasciò un bacio tra i capelli, gli lasciava dei grattini sulla schiena e intanto gli parlava

«jimin»
«mmh»
«ti andrebbe di dirmi cosa è successo?»
«s-si ma devono esserci t-tutti»
«Va bene Minnie»
«kookie»
«dimmi»
«dormi con me?»
«Certo»

                         ~JIKOOK~

Era ormai sera quando arrivarono gli Hyung, jungkook gli aveva avvertiti poco prima di andare a riposare con Jimin, in quel momento il biondo aveva bisogno di riposare e non fare molti sforzi per questo motivo Jungkook lo stava portando in braccio dai ragazzi.
Appena fu appoggiato sul divano jimin venne abbracciato da tutti, Yoongi aveva iniziato a piangere, lo abbracciò e si sussurrarono parole dolci.
Quando tutti ebbero finito di riempire Jimin di domande sulla sua salute arrivò il momento del racconto, jimin cercò jungkook con lo sguardo e una volta che fu accanto a lui iniziò a narrare gli eventi

«quando tornammo a casa lui iniziò a urlarmi contro, diceva che ero una puttana e che meritavo la morte.
Mi prese per la maglia e mi trascinò su per le scale fino alla camera da letto, mi tolse i vestiti e-e m-mi v-violentò p-per u-un ora, m-mi mise seduto a terra e-e m-mi picchiò a-a sangue, m-mi riempì di calci e p-pugni .
l'ultima cosa che ricordo e-e il rumore di una porta che sbatte e-e molto freddo» 

il corvino avvolse per l'ennesima volta il biondo nelle sue braccia, il più piccolo si nascose nel suo petto e pianse sfogandosi.
I ragazzi seduti sul divano si alzarono e gli abbracciarono , provando a regalare tutto il loro affetto e amore.
Nell'abbraccio Yoongi sentì una frase sussurrata che lo fece sorride per la prima volta in quella settimana

«jungkook»
«dimmi piccolo»
«sii il mio posto sicuro»
«sempre»

𝐅𝐈𝐎𝐑𝐄 𝐃𝐈 𝐂𝐀𝐑𝐓𝐀 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora