Che cosa sta succedendo?

181 9 3
                                    

questo capitolo non mi piace molto quindi siate gentili. Mi sono appena ricordata di averlo lasciato in sospeso quindi ecco a voi.


Amelia era arrivata in una parte poco frequentata del mercato, doveva ammettere che le metteva ansia. Era tutto così cupo, perfino la gente che lo popolava era strana, probabilmente erano tutti criminali. La ragazza vagava per le strade con la testa bassa immersa nei suoi pensieri preoccupati quando notò una luce provenire da un vicolo lì vicino. Non aveva mai visto una luce del genere, la attirava ma non poteva distrarsi dalla sua missione. E se anche lei fosse stata attratta da quella luce e fosse andata lì dentro? ragionò. Data la sua terribile sensazione avvertì prima la donna gufo in caso di necessità, dicendole che se non si fosse più fatta sentire sarebbe dovuta andare a cercarle. Poi le mandò la posizione in cui si trovava ed entrò.

"Fatti coraggio Amelia! E' solo un vicolo con una strana luce che sembra non avere fine. Ok è abbastanza strano ma se Luz fosse qui? non posso andarmene e lasciarla da sola non dopo tutto quello che ha passato, devo starle vicino anche se non so cosa siamo io la amo."

Spalancò gli occhi per averlo ammesso ad alta voce a se stessa. Anche se lo aveva già detto alla ragazza solo che erano circostanti diverse, lei stava per morire. Dopo ore arrivò alla porta che adesso era aperta e le pareti non si stringevano più. La ragazza dai capelli verdì notò che dall'altro lato della porta c'era solo oscurità, molto diversa dalla luce che riusciva a vedere prima. Senza pensarci due volte la attraversò immergendosi nelle tenebre.

"S-stai mentendo!" urlava la latina.

la piccola Blight riconobbe subito la voce ma decise di non intervenire per adesso dato che probabilmente stava parlando con qualcuno. Ma dalla sua voce c'era qualcosa che non andava, se solo fosse riuscita a vederla in mezzo a tutto questo buio.

"Perché mai dovrei mentire? per manipolarti? Oh, già l'ho fatto." rise di lei.

"Ti farò pentire di essere nato, Phillip" ringhiò di rimando.

PHILLIP? chi era? e come conosceva Luz, era confusa ma camminò ancora alla ricerca di un punto in cui fosse stata capace di vedere qualcosa.

Belos questa volta fece un incantesimo di fuoco che diventò un enorme palla in fiamme nella sua mano e la avvicinò alla bruna. partì dalle spalle, poi alle braccia, poi sullo stomaco e per finire sulle sue gambe.

"PEZZO DI MERDA, TI UCCIDERO' CON LE MIE MANI!" gridò di dolore.

Questo era il segnale di Amity per uscire allo scoperto e farsi vedere ma quello che vide la fece gelare sul posto. C'era la sua ragazza in catene sul pavimento ricoperta di sangue e ustioni e con lei c'era Belos? l'imperatore Belos! che cosa voleva da lei?

"Oh, ecco la studentessa di Lilith. Ciao Amelia Blight ma che piacere averti qui. Come puoi vedere la situazione è un po' complicata ma presto sarà tutto finito te lo assicuro"

"Che cosa le stai facendo bastardo!" gridò scioccata.

L'udito della bruna però non era dei migliori, la sua vista era sfocata, stava cedendo. Tutto le suonava appannato e sfocato, ma la sua rabbia cresceva sempre di più. Amelia corse nella sua direzione e si inginocchiò per essere alla sua altezza. Le prese le mani incatenate e le strinse tra le sue cercando di consolarla. Quando le diede uno sguardo più accurato si accorse che aveva perso i sensi, era stato difficile data la sua testa bassa e il suo stupido ciuffo che le copriva gli occhi. Un ondata di magia viola circondò la ragazza dai capelli verdi e i suoi denti stridevano dalla rabbia. Diede un occhiata furiosa all'imperatore prima di saltargli addosso. Amelia riuscì a colpirlo alla maschera che aveva indossato di nuovo e si scheggiò. Una seconda scheggia nella sua maschera, ma poi l'imperatore le lanciò contro un incantesimo di fuoco che la scagliò contro un muro.

"Sei così fragile, mi sorprendo che tu sia ancora viva." fece una risata maniacale.

La Blight strinse i denti e si alzò cercando di colpirlo di nuovo, ma la botta che aveva preso le doleva al fianco, in che rendeva difficile camminare ma non si arrese. Continuavano a scagliarsi colpi a vicenda da troppo tempo ormai e sembrava che l'unica stanca fosse lei. Il sudore che le scivolava sulla fronte, ferite di vario tipo su tutto il corpo ma non erano gravi come quelle di Luz. A quel pensiero diede uno sguardo alla ragazza notando quanto sangue stesse perdendo. La sua rabbia vacillò fino a quasi abbandonarsi alla preoccupazione ma non si arrese. Se voleva salvare Luz avrebbe dovuto prima uccidere Belos.

"Beh per quanto sia stato divertente la mia pazienza è terminata" disse prima di avvicinarsi alla latina.

Con un incantesimo la liberò dalle catene a la fece levitare verso di lui.

"Che cosa vuoi da lei Belos?" chiese Amity.

"Beh ho già raccontato questa storia, quindi non ho nulla da dirti tranne che per salvare lei dovrai morire o viceversa. Chi sarà delle due a morire? e la cosa divertente sai quale è? E' che è una vostra scelta!" rise l'imperatore.

La bruna come se avesse sentito di cosa stessero parlando si svegliò ma era molto debole, una luce, quella luce che l'aveva attirata nel vicolo riapparve e mentre Belos era impegnato a parlare con la ragazza dai capelli verdi lei si voltò e riconobbe il carillon che aveva trovato prima illuminarsi. Pensava che stava sognando quando da esso ne uscì un ombra con una voce familiare.

"Lucia, devi resistere, non puoi arrenderti adesso. Lo so che fa male tutto e che sei stanca ma devi lottare. Lotta! Lotta! Lotta Luz!" 

non appena riconobbe quella voce delle lacrime silenziose le rigarono le guance e non avevano alcuna intenzione di smettere.

"P-papà? com'è possibile una cosa del genere?"

"Non lo so piccola, ma non rimane molto tempo, devi lottare. Dentro di te hai un potere mai visto prima e non ti abbiamo detto un sacco di cose io e tua madre, conoscevamo il regno dei demoni, conoscevamo Eda. Tu ora devi alzarti e lottare prima che il tempo scada mia piccola bambina." 

"Cosa? Come? non voglio perderti un'altra volta papà! Se mi alzerò scomparirai?" gli chiese in preda alla tristezza.

"Non lo so Mija ma ormai non ci sono più da un po' non posso tornare indietro anche se lo vorrei, quindi adesso va! Vai a salvare la tua ragazza!"

"Lei non è- " 

"So tutto mija ti osservo da quassù e un ultima cosa, sono fiero di te." 

detto questo scomparve, lasciando la povera ragazza in lacrime. E con esso scomparve anche la luce. Nella testa della ragazza era tutto così confuso. Che fosse stata un'allucinazione? non voleva crederci, ma aveva bisogno di salvare la sua ragazza- la sua amica,  non sapeva ancora cosa fossero ma non avrebbe lasciato morire l'amore della sua vita. Sentiva questa strana elettricità attraversarle il corpo dopo aver parlato con suo padre ma ancora non riusciva a capire cosa fosse quindi si prese qualche secondo per sentirla scorrere tra le sue vene ma poi capì. Era magia. La magia che aveva sempre voluto e che non veniva dai glifi. La stessa magia che aveva usato per fare un patto con Amity anni prima. Lei aveva la magia.

Una grossa esplosione fece voltare lo sguardo a tutti su di lei. Aveva gli occhi bianchi e dei glifi sulle braccia che sembravano impressi sulla sua pelle fino ad ora nascosti.

ANDRA' TUTTO BENE - LUMITYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora