capitolo 2 | my eye on you.

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Keep your eyes on mine
And if you want I'll tell you lies
─ renegade, aaryan shah

Approdo del Re, Westeros.

𝐈l Concilio ristretto riunito da Alicent era formato da suo padre Otto Hightower, il Maestro del Conio, il Gran Maestro, il Maestro delle Leggi, i suoi due figli Aegon e Aemond. Mancava il Maestro della Flotta, Corlys Velaryon.

Seduti dall'altra parte del tavolo c'erano la regina Laeia con Lucyenne e Ser Gerald alla sua destra e sinistra. 

A capo del concilio sarebbe dovuto esserci il re Viserys che era l'unico che poteva trasformare i decreti in legge. In assenza del sovrano, Alicent aveva preso la guida insieme a suo padre. I membri erano tradizionalmente composto da sette membri permanenti, un numero che riprende la tradizione e il culto dei Sette Dei, tuttavia alla giovane regina non sembrava importargli rispettare le tradizioni, più che altro voleva assicurarsi di avere intorno a lei le persone giuste.

«Il Concilio è aperto» disse Ser Otto. «Regina Laeia, hai parola» all'udire di quella frase la giovane monarca si alzò in piedi.  «Sono la regina Laeia della casata Rheynaer dell'antica Valyria» parlò decisa guardando Alicent, mentre entrambi i suoi figli la stavano fissando con due espressioni diverse: Aegon ne era quasi disgustato, Aemond la stava studiando.

Laeia non era per niente tesa, il suo viso era rilassato così come il suo respiro. Non sembrava la prima volta che prendesse parte a una riunione di questo genere, anzi, era preparata e sapeva come parlare e comportarsi. La sua voce era ferma e decisa. Il più giovane dei Targaryen ensò che  era tutto troppo studiato nei minimi dettagli. Chiunque fosse stata quella giovane regina, di certo era da temere in un modo o nell'altro.

«Valyria iksis pryjatan» disse poco dopo.
"Valyria è distrutta."

«Valyria iksis sigligon gō perzys se ñuqir» rispose la giovane regina guardandolo.  "Valyria è rinata sotto fuoco e cenere".
Laeia odiava essere interrotta mentre parlava, soprattutto se le persone davanti a lei iniziavano a parlare in modo saccente e ostinato.

«Ao ȳdragon Valyrio Eglie» continuò Aemond guardandola con il suo occhio."Tu parli alto valyriano."
Alicent guardò suo padre.

Perché stavano conversando in Valyriano? Certo, lei non capiva molto, ma non bisognava essere poi così intelligenti da capire che quella conversazione stava avvenendo in Alto Valyriano perché era esclusivamente riservata a loro due.

«Aemond» mormorò poco dopo richiamando il figlio. Lo fece con una voce più dolce e tenue rispetto al tono che usava con Aegon. «Una regina, una donna...» iniziò quest'ultimo. «Una donna che comanda» rise. «Senza un re al suo fianco»

«È così disonorevole qui all'Ovest?» domandò Laeia. «Rȳ least iksan daor iā jomōzare» continuò poi con un tono dispregiativo."Almeno non sono un'ubriacona."

«Una regina non regna senza un re» continuò irritato Aegon, capendo le parole rivolte a lui.«Eppure Rhaenyra Targaryen è stata nominata erede del Re Viserys» sorrise strafottente Laeia, sapendo perfettamente di aver colpito Alicent, Aegon e Aemon dritti nell'orgoglio.
Loro erano figli maschi e secondo la legge, anche se erano i fratellastri minori di Rhaenyra, proprio perché maschi erano i veri eredi al trono. Aegon avrebbe dovuto succedere il re e dopo di esso, Aemond.

«Le notizie viaggiano veloci» si limitò a dire. «E arrivano anche alla penisola Valyriana» continuò soddisfatta. Aegon non aveva alcun interesse a regnare, in realtà non voleva avere nessun obbligo ma trascorrere la sua vita tra il vino e le donne. Per Aemond invece era diverso, lui voleva essere re o almeno lo desiderava.

STARS & SCARS | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora