capitolo 29 | battle above god's eye.

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This dream isn't feeling sweet
we're reeling through the midnight streets
And I've never felt more alone
─  ribs ; lorde.

Approdo del Re, Westeros.

𝐋a casata Targaryen era nel bel mezzo della Danza dei Draghi. Le recenti perdite avevano messo in svantaggio sia i Neri che i Verdi, tranne i Viola che fuori dalla città aspettavano il momento giusto per attaccare e assediare la città.  Aemond aveva trovato riparo nell'accampamento di quest'ultimi trascorrendo gli ultimi giorni con la sua amata moglie, entrambi uniti e decidi nel combattere quella guerra.

«Devo andare ad Harrenhal, alle Terre dei Fiumi. Daemon attende il mio arrivo da tredici giorni. Ieri notte è arrivato un corvo, intende sfidarmi sopra l'occhio degli Dei» mormorò Aemond al fianco di Laeia che pensierosa guardava una grande pergamena raffigurante la città di Approdo del Re, posta su un tavolo. Non gli aveva risposto, anche lei aveva letto bene quel messaggio proveniente dal Principe Canaglia. «Lo ucciderò e dopo tonerò qui da te.» cauto posò una mano sulla spalla della sua donna, la quale era tesa, preoccupata per la decisione del marito.

«Sarà un suicidio.» mormorò fredda. «Conosco Daemon e lui ti ucciderà.» rispose alzandosi, ma Aemond la fermò. «Così come io ucciderò lui, Laeia.» posò entrambe le mani sulle braccia della Regina, stringendola. «Dobbiamo eliminare i problemi e la sua morte, sarà una grave perdita in questa guerra.» per la prima volta Laeia si trovò ad abbassare lo sguardo contraria alla sua decisione.

«Ao pendagon iksin nyke mittys? nyke gīmigon bona bisa vīlībāzma iksis jāre naejot mōris isse se qubykta ñuhoso» mormorò ella profondamente preoccupata per quella scelta. Sapeva che Daemon lo stava aspettando insieme a Caraxes, eppure aveva sempre questo presentimento che le suggeriva di non lasciarlo andare. "Pensi che sia uno sciocca? So che questa battaglia finirà nel peggiore dei modi."

«Potresti non andare ad affrontarlo. Non c'è bisogno» continuò poi. «Io non mi tirerò indietro Laeia e ucciderò Daemon così come ho ucciso il bastardo Velaryon» rispose freddo Aemond. «È più importante prendere la città, che sfidare tuo zio» continuò poi. «Laeia» mormorò egli posando la fronte contro quella della donna. «Non hai bisogno di me per assediare la città, hai un esercito e presto ci saranno tuo fratello e tua sorella con te. Sai perfettamente ciò di cui sei capace, anche senza di me.» quelle parole la destabilizzarono.

«Issa daor syt se vīlībāzma bona nyke jorrāelagon ao» sussurrò poi in Alto Valyriano. "Non è per la guerra che ho bisogno di te."

Aemond sembrava non capire quelle parole, eppure nemmeno Laeia stessa riusciva a dirglielo. Si sentiva bloccata, troppo sotto continuo stress che le impediva di esprimersi come avrebbe voluto anche se infondo aveva sempre dimostrato una certa difficoltà nel farlo, soprattutto se era per rivolgersi a coloro che amava. La Regina di Valyria si sentì vulnerabile quel giorno, nascosta dal suo esercito, nella sua tenda sola con suo marito. «Ao ȳdra daor jorrāelagon nyke syt bisa. Eman naejot ossēnagon daemon se afterwards kesan return naejot ao, nyke kivio ao ñuha hūra» rispose il Re.

"Tu non hai bisogno di me per questo. Io devo uccidere Daemon e dopo tornerò da te, te lo prometto mia Luna."

In parte quella era la verità, in parte no. Laeia era forte, coraggiosa, spietata e un abile stratega e combattente, la guerra per lei era come muovere su un tavolo delle pedine, riusciva sempre ad avere la meglio sul nemico, grazie non solo alle abilità del suo esercito o ai draghi, ma alla fedeltà e alla devozione che i suoi soldati provavano verso di lei, per una donna che aveva fatto rinascere la Vecchia Valyria.

Tuttavia c'era solamente una cosa di cui Laeia, la Regina di Valyria non era in grado di fare da sola: una vita fuori dalla guerra o quantomeno far parte di una famiglia o dei bambini. Non aveva mai pensato a ciò che sarebbe venuto dopo la Danza dei Draghi, eppure aveva sentito Lucyenne e un Maestro parlare. I due temevano che l'assenza per così tanto tempo del suo ciclo mestruale fosse stato perché lei, avesse potuto essere incinta, mentre per Laeia non era motivo di preoccupazione. Era spesso successo in passato non solo per la pressione della guerra o per il modo scorretto in cui si ostinava a consumare i pasti quando chiamava il dovere, ma quella volta anche ella lo aveva sospettato. I giramenti di testa e la nausea e erano diventati all'ordine del giorno e nonostante in segreto avesse provato anche a procurarsi un aborto spontaneo. Tuttavia non ci era riuscita e ciò, le aveva fatto credere che non ci fosse stato alcun problema di cui preoccuparsi. Ella non si era mai vista come madre, ma solo come sovrana, reputando tutto ciò che era correlato alla maternità come una debolezza.

STARS & SCARS | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora