capitolo 12 | violence.

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Baby, it's violence, violence
Baby, it's violence
But can't see what I see
You can't see what I see
─ violence , grimes

Approdo del re, Westeros. 

𝐈l ricordo della notte in cui aveva reclamato Vhagar ed era stato aggredito dai suoi cugini era ancora vivido nella mente di Aemond Targaryen. Soprattutto quella notte, in cui si ritrovava ferito non solo fisicamente, ma anche nell'orgoglio.

«È lui!» urlò sua cugina Baela puntandogli il dito contro. «Si, sono io »rispose spavaldo. «Vhagar è il drago di mia madre!» continuò a protestare la bambina. «Tua madre è morta» rispose ancora il bambino dai capelli d'argento. «Vhagar ha un nuovo cavaliere ora»

«È mia di diritto!» si intromise Rhaena. «Avresti dovuto rivendicarla» rispose. «Se vuoi tanto un drago chiedi ai tuoi cugini se ti trovano un maiale» rispose, ma non ebbe il tempo di concludere la frase che Rhaena e Baela, prese dall'ira gli si scaraventarono contro. «Provateci ancora e vi darò in pasto al mio drago!» urlò dopo aver schivato i loro attacchi. «Sei un ladro!» continuò la cugina, colpendolo con un calcio le ginocchia di Aemond facendolo cadere. «Ora! poi gridò verso gli bambini affinché lo accerchiassero.

Aemond divenne così l'oggetto del loro sfogo, rabbia e vendetta. Fu martoriato di pugni in ogni punto del suo corpo: viso, petto, addome, gambe, braccia. Lo picchiarono con ferocia, ma nonostante ciò, riuscì a liberarsi di tutti prima di Baela e Jace con due calci e dopo Rhaena e Luke con spintoni.

«Morirete urlando nelle fiamme come ha fatto vostro padre, bastardi!» sputò feroce verso Jace e Luke. «Nostro padre è ancora vivo!» urlò quest'ultimo, ma Aemond lo afferrò per il collo mentre nell'altra mano teneva un sasso e dato che era nuovamente stata messa in dubbio ta legittimità detta sua paternità, Jace estrasse un pugnale dallo stivale e partì verso Aemond con l'intenzione di colpirlo.

Aemond scaraventò Luke a terra e poi tutto successe così in fretta: il Principe Targaryen venne accecato con della terra, Luke afferrò il pugnale del fratello e si scaraventò sul cugnino, allungò il braccio e senza esitare lo colpì all'occhio sinistro.

Le urla di dolore si propagandarono per l'intera fortezza di Driftmark, insieme alle urla degli altri bambini. Presto arrivarono le guardie e video Aemond piegato su stesso con il viso gonfio e sanguinante, la mano tremante appoggiata contro il suo occhio sinistro.

Era riuscito ad alzarsi, tenendo la mano sull'addome e appoggiandosi alle mura del tunnel percorse l'ultimo tratto fino a uscire dalla Fortezza Rossa. Alys Rivers non si trovava più lì, così decise di proseguire fino alla strada in cui si trovava la casa della donna che la ospitava e arrivato, bussò.

Alys invece non appena sentì quei colpi contro la porta, capì che si trattava di Aemond. Si alzò dalla sua sedia e gli andò ad aprire, preoccupata che quella sera non lo aveva raggiunto alla fine del passaggio segreto. «Amore mio» mormorò Aemond entrando. «Amore mio cosa-» la donna lo guardò e vide la sua mano insanguinata, i capelli spettinati e il suo viso sporco. «Cosa ti hanno fatto?» domandò aiutandolo a sedersi.

«Perché lo hai fatto?» mormorò lui gemendo per il dolore. «Perché hai accettato?» lei lo guardò portando le sue mani sul suo viso, stringendoglielo. «Aemond non ti vedevo da tempo, ero preoccupata per te.» ammise sincera. «Sono stata pagata» continuò.  «Alcuni per vivere devono combattere.»

«Alys, non-» lei lo interruppe di nuovo. «È stata una tua idea. Quando quel giorno mi dicesti che era arrivata una donna in città, io non ci avevo creduto. Poi l'ho visto tra le fiamme e ho compreso tutto, ho visto il pericolo.»

STARS & SCARS | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora