capitolo 4 | middle of the night.

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These burning flames, these crashing waves
Wash over me like a hurricane
I'll captivate, you're hypnotized
Feel powerful, but it's me again
─  middle of the night, elley duhè 

Approdo del Re, Westeros.

𝐕hagar e Stormseye possedevano una stazza così imponente da essere poter visti anche da molto lontano. I due draghi quella notte erano stati avvistati vicino alla Fossa del Drago, sui verdi prati della città. Era raro che Vhagar andasse d'accordo con altri draghi dato che era più vecchio e imponente del Continente Occidentale. Era veterana di un migliaio di battaglie ed era cresciuta fin quasi a sfiorare le dimensioni del gigantesco Balerion.

La regina Laeia camminava misteriosa lungo la strada di pietra assicurandosi che il cappuccio del suo mantello fosse alzato sulla sua testa in modo da non farle fuoriuscire un capello. I suoi passi correvano veloci e dietro di lei, il Principe Aemond la seguiva silenzioso mantenendo costantemente il suo sguardo sulla sua figura. L'unico occhio buono del ragazzo, osservava la ragazza in ogni minimo particolare: dalla sua camminata, al mantello nero che copriva i suoi abiti scuri fino al ritmo del suo respiro. Le case intorno era tutte buie e man mano che si allontanavano dalla città queste diminuivano sempre di più.

«Māzigon va nyke» mormorò Aemond avvicinandosi a Laeia, poi la riafferrò nuovamente per il polso. "Vieni vicino a me."

«Issi ao zūgagon bona nyke could ossēnagon tolie vali bisa bantis?» rispose lei voltandosi verso di lui. "Sei spaventato che io possa uccidere altri uomini questa notte?"

«Dāria» mormorò lui, lei rise sarcastica. «Ȳdra daor pirtir naejot aōla. Nyke gīmigon bona jaelā vūjigon nyke, yn ao kostagon daor. Sīr, ȳdra daor gaomagon ziry iā nyke kivigon bona nyke'll gūrogon aōha tolie laes»

"Non mentire a te stesso. So che vuoi baciarmi, ma non puoi. Quindi, non farlo o giuro che ti prendo anche l'altro occhio."

Si staccò dalla presa del Principe e riprese a camminare. «Nyke ūndan skorkydoso ao jūndan nyke» continuò lei con ancora in viso quell'espressione meschina. "Ho visto come mi hai guardato."

«Dāria» questa volta il ragazzo dai capelli platino la afferrò per un braccio e la obbligò a voltarsi verso di lui. «Mi stai mettendo alla prova, esaurendo la mia pazienza verso di te» esclamò duro, con la sua solita espressione. «Come?» alzò lei un sopracciglio. «Rispondi, Principe Aemond.» lo provocò lei trattenendo una risata. «Non rispondi?» continuò. «Non ti piacerebbe la risposta» ammise lui lasciando la presa su di lei.

«Oggi sei stato tu, vero?» Laeia le diede di nuovo le spalle e svoltò dietro l'angolo di una casa. «A fare cosa?» domandò vago. «A seguire me, Lucyenne e Ser Gerald in biblioteca» rispose la regina.  «Non so di cosa tu stia parlando» invece lo sapeva eccome.

Da bambino aveva imparato a memoria tutti i passaggi segreti della Fortezza Rossa, era stato semplice per lui questa mattina uscire dalle sue stanze e seguire la regina con la sua ancella e il cavaliere.

«Credo che tu invece lo sappia. Dopo ti ho visto alla finestra che guardavi me, Lucyenne e tua sorella. Stavamo solo parlando» continuò, ma Aemond la fermò prendendola di nuovo per il braccio. «Seguimi. Stavi sbagliando strada» disse voltandosi subito dopo. Laeia odiava ammetterlo, ma aveva ragione lui. Non conosceva Approdo del re e forse se lo avesse seguito, sarebbe riuscita a guadagnarsi un minimo della sua fiducia.

«Dove stiamo andando?» domandò quindi lei. «Non volevi andare  dal tuo drago?» chiese retoricamente il Principe. «Lì si trova anche Vhagar, il mio drago» senza farsi vedere, Laeia sbarrò gli occhi.

STARS & SCARS | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora