Se ti va ascolta queste canzoni:
• Fresh roses -Juke Ross
• Here me now -Alok, Zeeba, Bruno Martini
🦋Buona lettura:)
✨✨✨
13 Febbraio
16:30Alzai gli occhi al cielo e pensai: *Solita giornata nuvolosa.*
Ma quel giorno soffiava un leggero venticello, il giusto per spostare quelle nuvole che coprivano trecentosessanta cinque giorni l'anno il sole in quella città, dove gli stessi abitanti non ne ricordavano più il nome, dimenticata.
Spuntarono alcuni raggi di sole, quasi fossero timidi, piccoli spiragli di verità.
L'atmosfera cambiò, il tempo si fermò, un sospiro... e i miei occhi tornarono al libro, un rumore attirò la mia attenzione, non capii da dove provenne.
Solitamente non mi accadeva mai di distaccarmi dalla mia lettura, i miei sensi, quel giorno, percepivano qualcosa che la mia mente non riusciva ad elaborare.
Mi distrassi ancora, i miei occhi volevano vedere qualcosa che non riuscivano a vedere, mentre la mia mente voleva tornare soltanto alla trama del libro che con tanta maestria era riuscita a rubare dalla biblioteca.
Ridacchiai, sentivo ancora la voce della bibliotecaria che mi diceva: <<I libri vanno letti qui, non possono uscire da qui e non dimenticare di firmare appena vai via.>> frase che ripeteva da quando ne avevo ricordo.
Infondo la signora Mary amava i suoi libri più di qualunque altra cosa al mondo.
Continuai a non capire, quel rumore iniziò ad essere persistente, non era fastidioso, semplicemente era nuovo alle mie orecchie.
Decisi di alzarmi dal mio solito rifugio che mi aveva protetta quando volevo sfuggire dalla vita asfissiante e noiosa che conducevo, non ricordavo più precisamente come aveva trovato quel posto.
L'unica cosa che non riuscii a dimenticare e che mi spinse a tornare lì, era il profumo di rose, che anche in quel momento mi riempivano i polmoni di quel profumo delicato e fresco.
Fiorivano spontanee in un giardino che ormai non aveva più l'aspetto trasandato in cui l'avevo trovato.
Il giardino che circonda l'intero palazzo faceva contrasto con esso, dei primi del novecento si diceva, ormai quasi completamente inghiottito dall'edera, mentre il giardino fioriva e cresceva sempre più, io mi prendevo sempre cura di esso, almeno per quel che potevo.
Mi domandavo come ancora nessuno mi avesse scoperta, diciamo che quel giardino, come la casa, non erano proprio di mia proprietà, il netto contrasto tra palazzo e giardino era palese, avevo speso ore e ore in quel posto che ormai poteva dirsi mio.
Non avevo mai avuto il coraggio di entrare in casa, timorosa di essere scoperta da... beh nessuno, mai nessuno si era presentato lì.
Immaginavo i suoi interni illuminati da scintillanti lampadari di cristallo che pendevano da quei soffitti alti e che avevano il potere di illuminare anche il retro del giardino.
Con fare frettoloso mi pulii il jeans macchiato dal terriccio ancora umido, guardai verso quel gazebo che tanto sognavo di vedere al suo originario splendore, un accenno di sorriso mi incurvò le labbra al pensiero e per una frazione di secondo sulla guancia sinistra apparve una piccola fossetta, poco visibile.
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La Rosa dei Cieli
RomanceUna rosa li lega. Una rosa li separa. Una rosa li unisce. Ciao a tutti:) Sono "nuova" qui, è la prima storia che scrivo, ma sono rintanata qui a leggere da cinque anni. Ci tenevo a dire un po' di cose. La prima: questa storia è frutto di un mio s...