•Capitolo 6•

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Buon salve, sono tornata, se ti va ascolta:
• If the World Was Ending -JP Saxe, Julia Michaels
• Hear me now -Alok Zeeba Bruno Martini
🦋

Buona lettura:)

✨✨✨

23 Febbraio
16:00

Febbraio era al termine, in fin dei conti è un mese tranquillo, arriva calmo e scivola via davanti ai tuoi occhi dolcemente.
Un po' come aveva fatto Ambrose quando mi lasciò a casa mia l'altro giorno.
Ma tornando a Febbraio.
L'ho sempre visto come figlio di Gennaio e fratello minore di Marzo, coccolato tra i due.
Come mi sono sentita io, quando Ambrose dolcemente mi sfiorò il braccio l'altro giorno.
Febbraio..se dovessi scegliere un colore per questo mese, sarebbe sicuramente verde.
Come il verde dei suoi occhi.

<<Dio Celestia smettila di pensare a lui, sei ridicola.>> mi dissi sotto voce, colpendomi la fronte.
Sono ridicola, ogni cosa riesco a rimandarla a lui, pochi giorni e già affollava la mia mente, mi stavo facendo abbindolare da un paio di occhi verdi e qualche gesto romantico.

Ho letto di libri dove i protagonisti si innamorano follemente, ma non prima di una storia travagliata, dove fanno mille peripezie per poter vivere il loro amore e i protagonisti maschili, ohh i protagonisti maschili..sono..sono, la perfezione, l'ideale machile per eccellenza.

Sogno di trovare qualcuno così un giorno, missione suicida, mi vedo già a quarant'anni zitella e gattara, negli anni ho alzato i miei standard in modo così spropositato che anch'io stento a credere che esista qualcuno così.

Per questo resto con i piedi per terra, ma Ambrose non aiuta affatto.

Cercai di sgomberare la mente, stavo per entrare nel mio santuario, nonché bottega d'arte di Sarah.
Da bambina passavo lì dentro ore intere a disegnare con qualunque cosa mi capitasse a tiro.

E ora, dopo mesi che non mettevo piede lì, avevo paura a entrare.
Sono ferma davanti all'entrata da più di dieci minuti, ma sapevo che non potevo rimanere lì fuori per sempre, quindi presi coraggio, spinsi la porta e mi accolse subito il tintinnio familiare del campanello.

L'odore di acrilico e pastelli a cera riempivano l'aria.
Sapevo che da lì a poco Sarah sarebbe sbucata dalla grossa tenda in fondo alla bottega.
Era lì che avveniva la magia, lì potevi esprimerti, potevi rivelare te stesso senza avere paura.
Feci qualche passo e una voce arrivò alle mie orecchie.
<<Celestia sei qui! Sapevo che saresti venuta, me lo sentivo.>> disse entusiasta e un pizzico di brio che le incurvò le labbra in un dolce sorriso.

Quando Sarah sorrideva, tutto di lei sprizzava gioia.
<<L'ho promesso e ora sono qui.>> dissi, mi era mancato quel posto, mi ero chiusa in una campana di cristallo con le mie stesse mani, ma in quel momento mi diedi della stupida, perché non era servito a niente.

<<Vieni i bambini ci aspettano.>> disse con fare calmo, la raggiunsi, ma appena poggiai la mano sulla tenda per spostarla, lei mi fermò e disse: <<Oggi vorrei affidarti un bambino, ha iniziato a prendere lezioni qualche settimana fa, sta sulle sue, non ha mai parlato da quando è qui.>> concluse con voce dispiaciuta, a Sarah le erano sempre piaciuti i bambini, ma la vita alle volte gioca brutti scherzi.

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