VII

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Flashback

Eddie aprì la porta della palestra della scuola, e si infilò di soppiatto, immergendosi in quell'ammasso di studenti che esultavano e si agitavano, intenti a seguire la partita. I posti davanti sembravano tutti occupati.
"Cazzo..." Imprecò fra sé. Cercò di allungare il collo con quel suo solito fare buffo, e scorse solo Jason che afferrava la palla e correva, e i suoi compagni tutti tesi, in posizione, pronti a scattare. Il pubblico iniziò a schiamazzare ancora di più, e a Eddie arrivò una gomitata sulle costole.
"Ahia!"
"Scusa!" borbottò il tizio, per poi girarsi verso il suo amico e borbottare «Ma che diavolo ci fa questo qui?».
Finalmente, Eddie avvistò un posto vuoto non troppo indietro, e si fiondò lì di botto, come se stesse giocando al gioco delle sedie. Fu proprio in quell'istante che uno dei Tigers segnò. Si levò un coro di urla assordanti e diverse sciarpe verdi e arancioni e bianche e cartelloni impiastricciati degli stessi colori si agitarono in aria. Eddie fu tentato di salire sopra la sedia per vedere meglio. Dopo qualche secondo, finalmente, Chrissy entrò nel suo raggio visivo, e lui si illuminò tutto. Constatò che stavolta la ragazza aveva uno scrunchie bianco a tenerle su i capelli biondo fragola. Adesso si ricordava anche del colore del suo scrunchie, lui che si dimenticava anche di cosa aveva mangiato il giorno prima? Grandioso, davvero. Chrissy ovviamente non si era accorta della sua presenza; c'era troppa calca perché lo vedesse. Muoveva le sottili braccia con grazia, sollevando ritmicamente i pom pom insieme alle sue compagne. Durante qualcuno dei loro incontri, Eddie le aveva accennato con tono scherzoso che avrebbe perfino sopportato una partita di «palla nella cesta del bucato» pur di vederla tifare in divisa da cheerleader, ma era abbastanza sicuro di non essere stato preso sul serio. Avrebbe tanto voluto salutarla, ma non voleva destare sospetti in Jason. Eppure lei era solo sua amica, no? Non avrebbe davvero tentato di rubare la ragazza a qualcuno, giusto? Andava contro tutti i suoi princìpi. Quindi, perché si sentiva così tanto una merda?
Ad un certo punto, una mano un po' pesante si posò sulla spalla e lui si voltò di colpo, ritrovandosi faccia a faccia con un Gareth dal sopracciglio destro sollevato. "Hey, amico... tu qui?!"
"Fra! Uhm... stavo, uh... è che dovevo incontrare un tipo per metterci d'accordo per vendergli, sai... lo sai cosa. Solo che non l'ho ancora trovato."
"E lo cerchi da fermo." Il ragazzo lo guardò con un'espressione che urlava «non prendermi per il culo».
"Beh... doveva venire in questo punto, okay? Questo punto qui." Sollevò un dito gesticolando con aria buffa. "Ma... forse se n'è pentito!" Si voltò, cercando di nuovo di scorgere Chrissy, come se temesse di perdersi ogni secondo di ciò che faceva.
"Potevi inventartela una scusa un filino più credibile, tipo che volevi vedere Sinclair che giocava!"
"Ma quale scusa! Senti, raccogli gli altri e ci vediamo all'uscita per andare a giocare, va bene? Io trovo questo tipo qui, così ricavo altri soldi per riparare la batteria."
Gareth gli rise in faccia. "Eddie, l'hanno capito pure i miei cani che ti sei preso una sbandata per la cheerleader."
"Grida, che non ti sento con 'sto baccano da mercato!"
"Ho detto che l'hanno capito pure i miei cani che ti sei preso una sbandata per la cheerleader!"
"Sssh non urlarlo!"
"Ma mi hai detto tu di urlare, porca mis-"
"E comunque non è vero."
"Ti stai agitando! Quindi è vero!"
"Sta' zitto. Sei fuori strada. Non è proprio il mio tipo."
"Sì, e io sono la regina Elisabetta." Gareth scosse il capo. "Senti bello, basta che non soffri, okay? O peggio, che non ti fai ricoprire di botte da lui." Gli sussurrò all'orecchio.
"Nessuno soffrirà e nessuno si picchierà. È mia amica, okay? Fine della storia"
In quel momento segnarono anche i Crocodiles, e qualche zoticone della Hawkins si mise a gridare insulti volgari. Eddie sbirciò le cheerleader, che continuavano a incoraggiare i Tigers con i loro allegri balletti. Il ragazzo sorrise in direzione di Chrissy, la quale lo notò proprio in quel momento e rischiò quasi di inciampare mentre stava ballando. Eddie si portò una mano alla bocca, abbozzando un risolino, e poi le fece un cenno di saluto. La ragazza ricambiò, tutta festosa.
Gareth mise un palmo a coppa sotto al mento dell'amico.
Eddie lo guardò. "Che stai facendo?"
"Raccolgo la tua bava, che non è giusto sporcare tutta la palest-"
L'altro lo spinse via come fosse una zanzara fastidiosa, ma gli si incresparono le labbra e dovette trattenere una risata. "Bastardo!"

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