Trigger warning: questo capitolo potrebbe urtare la sensibilità di chi soffre di un disturbo alimentare. Fate attenzione alla parte che viene poco dopo il centro.Flashback - Notte del Prom 1986
Le scarpette di Chrissy sembravano toccare terra al ritmo del suono delle cicale, mentre correva in mezzo all'erba del parco con le mani che tenevano la gonna del vestito bianco. Tutta quella situazione aveva un che di irreale che le ricordava qualcuno dei suoi sogni più confusi, di quelli che dopo averli fatti ti chiedi che caspita di senso abbiano. Si fermò per qualche secondo per riprendere fiato e fissare la luna piena, col suo pacifico volto sorridente. Non si era persa, per fortuna: si ricordava perfettamente dove fosse il caravan di Eddie, perché la sua mente aveva registrato ogni minimo particolare della prima volta in cui il ragazzo l'aveva portata a casa propria.
Chrissy riprese a camminare e finalmente scorse il caravan, ma si bloccò non appena Eddie entrò nel suo raggio visivo. Il ragazzo era seduto fuori su una panca un po' sgangherata, e stava fumando una sigaretta. Indossava una giacchetta su una vecchia maglia nera degli AC DC, e dei pantaloni sfilacciati sulle caviglie. I suoi capelli erano scarmigliati, come al solito. Non voleva farlo saltare in aria, quindi si avvicinò a passo lento e si schiarì la gola.
Eddie sollevò lo sguardo e trasalì appena, ma poi si ricompose e lanciò un rapido sguardo sul suo vestito color perla. "Sto sognando... o Chrissy Cunningham, la reginetta del liceo Hawkins, è in abito da prom qui, davanti a me?" Accennò un sorrisetto e fece cadere la cenere dal mozzicone con fare vagamente sensuale, gli occhi neri puntati su di lei.
In quel momento esatto, Chrissy per la prima volta lo sentì forte e chiaro. Sentì un fremito scuoterle il corpo, e poi una voglia quasi irrefrenabile di sedersi sulle sue gambe, avvinghiarsi a lui e baciarlo con foga, fregandosene del vestito scomodo che aveva addosso e di tutto il resto. Ricacciò dentro tutto. «Avrei dovuto invitare te al prom.» pensò, ma l'unica cosa che le riuscì di dire a voce alta fu: "Ciao Eddie... non... non sei venuto al prom?"
Lui si strinse nelle spalle. "Non mi andava. E ci ero già andato l'anno scorso. E l'anno scorso ancora..." Tralasciò il «Nessuno mi ha invitato stavolta», e si limitò a fare l'ultimo tiro e buttare il fumo alla sua destra. Poi si alzò in piedi, torreggiando sulla ragazza. Perfino da scalzo, era molto più alto di lei.
"Comunque... Non sono più la reginetta."
"Hanno eletto un'altra coppia?"
Chrissy si irrigidì. "Non so chi abbiano eletto, perché sono scappata."
Eddie aggrottò le sopracciglia. "Cosa... quindi sei arrivata qui a piedi!? È pericoloso..." Fu tentato di posarle una mano sulla spalla, ma evitò.
"È che... nessuno poteva accompagnarmi, e... io avevo voglia di vederti." La sua voce vacillò appena.
Lui la guardò, confuso sul da farsi e al contempo spiazzato. "È... successo qualcosa?"
La ragazza non rispose e rabbrividì.
"Uhm, aspetta. Fa ancora freschetto." Eddie si tolse la giacchetta scura e la mise sulle spalle di lei, cercando di rimanere a distanza di braccio. "Va... meglio?"
Chrissy annuì. "Grazie..."
"Su, siediti."
Lei si toccò gli occhi. Le sue dita si sporcarono di mascara e di glitter rosa. "Che pasticcio ho combinato, ora sembrerò un clown..." Ridacchiò e tirò su col naso. Si sedette sulla panca. "Scusa... Mi sento impazzita. Sono corsa fino a qui, con queste addosso..." Si indicò i tacchetti. "Potevano pure rompersi."
"Dimmi che succede. Uh... n-ne... vuoi una?" Il giovane tirò fuori una sigaretta dal pacchetto.
"No... Grazie lo stesso. Comunque... Io e Jason ci siamo lasciati. Sì, al prom." sussurrò.
"...ah." All'improvviso, Eddie si sentì felice, e subito dopo in colpa. Perché avrebbe dovuto avere il diritto di sentirsi felice per una cosa del genere? Chrissy era una sua carissima amica, e non doveva essere facile per lei in quel momento.
Ma Chrissy si voltò a guardarlo e fece un sorriso lieve. "È... è okay, comunque. Era la cosa giusta."
"Perché dici questo?"
"Non mi amava ormai da tanto."
"Capisco... E tu?"
"Non lo so. Di sicuro ero affezionata a lui. Sai... tre anni insieme non sono tanti, ma nemmeno pochi."
"In effetti..."
Ascoltarono le cicale che frinivano nel silenzio di quella serata che pareva una parentesi fra primavera ed estate. Le loro gambe si sfiorarono appena, la seta morbida e lucente dell'abitino contro la stoffa sdrucita e scolorita dei pantaloni. Eddie notò che la coscia di lei era attaccata alla propria. Si chiese se Chrissy stesse davvero cercando il contatto fisico o se quel pensiero fosse solo un frutto della sua immaginazione.
"Tu... ti sei mai innamorato?"
Eddie la fissò, e poi prese un'altra sigaretta e l'accendino. "Delle cotte di sicuro. Ma... innamorato innamorato... no. Non credo proprio."
Lei guardò il suo profilo, e il ragazzo fece qualche anello di fumo. "Perché?"
"Uh, così... non so, curiosità."
"Hm..." Eddie ghignò appena e sollevò le sopracciglia. "Okay, okay, curiosità." ripeté, per poi tornare serio e composto. "...comunque, se hai bisogno di... me... io sono qui, okay? Per qualunque cosa." mormorò, con un velo di timidezza che intenerì Chrissy.
"Sei un tesoro." La ragazza si protese, e gli posò un bacio sulla guancia. Lui si giro di nuovo a guardarla e sbatté le palpebre, colto di sorpresa.
Chrissy si sentì il viso in fiamme. "Oh, scusa... ti ha dato fastidio?"
"No, per niente, anzi!" si affrettò a rispondere lui, rosso in volto come se fino a poco prima non avesse flirtato sfacciatamente con lei. "Cioè... no. No, n-non me ne ha dato. Nessun fastidio." Il ragazzo inspirò ed espirò lungamente. Una luce giallina si accese dietro di loro: lo zio Wayne era entrato in cucina, forse per fare uno spuntino di mezzanotte. "Comunque... il tuo abito ti sta molto bene. Anzi, fin troppo bene. Sei, uh... stupenda." cavò fuori, con voce roca.
Chrissy sorrise. "Anche tu."
Lui sollevò un sopracciglio, e incrociò le braccia con fare scherzoso, cercando di vincere l'imbarazzo. "Oh, quindi sono stupendo coi miei stracci addosso? Davvero? Sono... un Cenerentolo... forse mi serviva una fata madrina per venire al ballo, oggi..." Le fece l'occhiolino.
Chrissy rise, e giocherellò con uno dei fermaglietti della sua complicata acconciatura. "Che ore sono?"
Eddie si guardò l'orologio da polso. "Uh... le undici e venti?"
"Che palle, credo si sia fatto un po' tardi..."
"Sì. I tuoi saranno preoccupati. Ti accompagno."
"Posso tornare da sola..."
Lui rise. "Cunningham, ma ti pare che ti lascio tornare da sola e al buio? Ma nemmeno in un'altra vita. Aspetta un momento che prendo le chiavi e mi vesto come si deve." Eddie si precipitò nel caravan, e trovò suo zio, che stava bevendo birra e mangiando gli spaghetti avanzati, seduto al tavolo della cucina.
L'uomo gli sorrise sotto i baffi. "Chi è quella ragazza?" bisbigliò.
"È una mia amica, zio."
"Una tua amica, e nient'altro?"
"Sì certo. Non è che qualunque tipo o tipa con cui parlo è il mio nuovo amore!" sussurrò il giovane. "Ha solo bisogno di un passaggio, la riporto a casa..."
Wayne annuì, prendendo una grossa forchettata di pasta. "Sì, certo Eddie."
Il ragazzo roteò gli occhi, fece dietrofront e si avviò verso la sua stanza per cercare le scarpe in mezzo al suo disordine cronico.
"Ah, una cosa."
"Seh."
"Magari prima di uscire pulisciti il rossetto che hai sulla faccia."
Eddie imprecò e si strofinò una mano sulla guancia, mentre suo zio sghignazzava di gusto.
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I like this freak
RomanceFandom: Stranger Things (Eddie + Chrissy) Hellcheer / Eddissy L'armonia che c'è fra Chrissy ed Eddie è semplicemente surreale. È surreale il modo in cui le loro voci diventano la più splendida musica mentre chiaccherano, il modo in cui i loro corpi...