Fammi assaporare questo attimo di pace

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Il resto della giornata lo passarono insieme a Giorgia e Piero; la loro casa era molto simile a quella di Ignazio e Sofia, con l'unica differenza che era più vicina alla città in quanto Giorgia aveva iniziato a studiare psicologia all'Università, e non avendo la patente avevano dovuto trovare una casa che fosse facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.. anche se a dire il vero erano più le volte che preferiva rimanere a casa con i gemelli che andare in facoltà.

<<Speriamo che si siano comportate bene quelle due piccole pesti stanotte..>> disse Sofia che era al volante, imboccando la statale che li avrebbe portati fino alle porte della città.

<<Erano cotti ieri sera quando li abbiamo lasciati, secondo me non si sono svegliati neanche una volta>> rispose Ignazio che invece era seduto sul sedile posteriore insieme a Gabriele.

Sofia lo guardò dallo specchietto retrovisore. <<Non ne sarei così certa fossi in te>> gli fece eco ridendo. <<Hai già sentito i tuoi?>>

<<Sì. Mentre tu eri in bagno ha chiamato mamma..>> rispose. <<E mi ha chiesto se nel pomeriggio vogliamo andare da loro per stare un po' insieme.>>

Sofia annuì. <<Certamente>> rispose. <<Ti ha detto altro? Come sono andati ieri sera i festeggiamenti?>> Ignazio non le rispose, sospirò e volse lo sguardo verso il finestrino. <<Ignà?>> lo richiamò, avendo capito che qualcosa non andava. 

A quel punto si avvicinò al suo sedile e disse: <<Non me l'ha detto mamma direttamente, ma Nina..>> Fece una pausa e continuò. <<Ieri papà è stato poco bene.>>

Sofia si voltò per un attimo a guardarlo. <<In che senso?>> chiese.

<<Ha avuto un forte mal di testa per tutta la sera..>> rispose. <<E subito dopo la mezzanotte è andato a letto. Da che ho memoria, lui era sempre l'ultimo ad addormentarsi, specialmente la notte di Capodanno.>>

<<Magari era solo molto stanco..>> cercò di tranquillizzarlo Sofia, anche se la cosa sembrava strana anche a lei. <<E' anche vero che tuo padre è sempre stato iperattivo, da quando lo conosco non ricordo una volta in cui l'ho visto con le mani in mano>> continuò ridendo appena.

<<Appunto>> rispose Ignazio con un velo di tristezza e preoccupazione nella voce.

A quel punto Sofia, approfittando di un semaforo rosso, si voltò verso di lui e gli prese il viso fra le mani. <<Ignà stai tranquillo. Tuo padre è un tipo forte, ogni volta che viene a casa si fa in quattro per noi e per i suoi nipoti.. Vedrai che era solo stanchezza la sua>> gli disse, e lo vide annuire. <<Le nostre piccole pesti non sono facili da gestire!>> concluse ridendo, facendo spuntare un leggero sorriso anche sul suo volto.

<<Grazie>> rispose lui, per poi darle un leggero bacio sulle labbra proprio quando il semaforo diventava verde.

Dopo altri dieci minuti di viaggio, i due arrivarono a casa di Giorgia e Piero; quando bussarono alla loro porta, i due sentirono subito le urla felici di Nicole che da dietro la porta cercava di girare la maniglia. <<Mamma! Papà!>>

Dopo qualche minuto Piero, con il piccolo Roberto in braccio, gli aprì la porta. <<Ecco mamma e papà!>> disse, per poi abbracciare Sofia. <<Che ti aveva detto zio? Tranquilla che stanno arrivando!>> disse, anche se la piccola si era già fiondata fra le braccia di Ignazio.

Gocce di memoria ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora