Lunedì 7 settembre 2020, Bologna
I giorni in casa Boschetto passarono in maniera abbastanza tranquilla; Ignazio trascorreva le sue giornate impegnato con la preparazione delle esibizioni per il Tributo a Ennio Morricone che si sarebbe tenuto a maggio all'Arena di Verona, a volte in studio con Piero e Gianluca e a volte nella sua stanza della musica.
Sofia invece continuava a lavorare in pizzeria con la cognata e ad occuparsi dei bambini, supportata sempre da Caterina e Vito (che sembrava stare molto meglio), e in quel periodo anche da Roberto che aveva deciso di passare qualche giorno a Bologna con loro. Nei pochi momenti liberi che aveva la maggior parte delle volte si occupava della casa, altre invece si recava in palestra, dove continuava ad allenarsi con costanza.
Nicole, Matteo e Gabriele invece avevano passato gli ultimi giorni prima del ritorno a scuola giocando fra di loro o insieme ai cuginetti, soprattutto quando Giorgia e Sofia rimanevano da sole. Inoltre, da quando avevano saputo che zio Piero aveva "costruito" in giardino una piscina solo per loro, i tre passavano più tempo lì che a casa.
Le cose quindi sembravano essersi sistemate; vedendoli da fuori sembravano la famiglia perfetta.. ma la realtà era ben diversa, soprattutto per quanto riguardava il rapporto fra Ignazio e Sofia. Nonostante i vari tentativi da parte di lui (dalle cene romantiche che le organizzava quando tornava tardi da lavoro fino ai fiori che puntualmente le portava a casa ogni volta che andava in studio), Sofia non riusciva a lasciarsi andare. E questo lo faceva esasperare talmente tanto che alcune sere andava a dormire sul divano.
Quel lunedì mattina Matteo, Nicole e Gabriele avrebbero ricominciato la scuola; Ignazio e Sofia avevano deciso di iscrivere tutti e tre nello stesso istituto scolastico, distante pochi metri da casa loro.. ma non fu per niente semplice convincerli ad alzarsi. Solo dopo una bella colazione con i nonni e la promessa di un pomeriggio di divertimento ai Giardini Margherita, i tre si decisero a mettere gli zainetti sulle spalle ed entrare senza fare troppe storie.
Verso le 10, mentre Sofia era intenta a prepararsi per andare in pizzeria, ricevette una telefonata proprio dalla cognata. <<Nina buongiorno. Scusami il ritardo, ma giuro che sto arrivando..>>
<<Sofi tranquilla>> le rispose. <<Oggi puoi restare a casa>> disse.
<<E perché?>> chiese istintivamente. <<È festa e non lo so?>> continuò ridendo.
Nina rise insieme a lei. <<No no.. E' solo che siccome quest'estate non hai mai preso un giorno di ferie, e considerato che il lunedì di solito è una giornata tranquilla, ho pensato che forse è meglio se resti a casa con Ignazio..>> rispose lasciando la frase in sospeso.
Sofia, dall'altra parte, sospirò. <<A parte il fatto che tuo fratello si è chiuso nella stanza della musica e fino all'ora di pranzo non credo abbia intenzione di uscire..>> le fece eco. <<Ma poi scusa, come fai da sola?>>
<<Oh no, non sono sola.. C'è Alessia con me>> disse sorridendo. <<Goditi il tuo giorno di libertà, ci vediamo domani>> concluse, per poi chiudere la chiamata senza darle il tempo di rispondere.
Sofia rimase a guardare lo schermo del cellulare senza sapere cosa fare; beh, un giorno di ferie non ha mai fatto male a nessuno, anzi! Per prima cosa quindi finì di sistemare la stanza e, dopo essersi accertata che Roberto fosse con Caterina e Vito in giro per Bologna e che andasse tutto bene, decise di provare a scendere giù da Ignazio per vedere cosa stesse facendo.
Si avvicinò piano piano alla porta, e aprendola leggermente notò che le luci erano state abbassate, segno evidente che stava provando; in quel momento stava intonando una melodia talmente dolce e delicata che Sofia rimase immobile ad ascoltarlo, completamente rapita dal suono della sua voce.
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Gocce di memoria ||Ignazio Boschetto||
Fiksi Penggemar"Sono gocce di memoria queste lacrime nuove, Siamo anime in una storia incancellabile." Queste le prime parole di una famosa canzone.. e aggiungerei anche la principale ispirazione per questa nuova avventura di Ignazio e Sofia, che ritroviamo tre an...