Capitolo 22 || Greta & Matt.

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GRETA'S POV
Così andammo a fare un giro, solo io e Matt.
Lui camminava davanti a me, saltellando, tipo Heidi.
Capii sin da subito che non era un ragazzo normale ma malato quindi gli stavo indietro fingendo di non conoscerlo. Ogni tanto andava ad urtare le persone inglesi canticchiando la canzone di Heidi ad alta voce ma loro, con tutta gentilezza, rispondevano con "Sorry" nonostante fosse stato lui ad urtarli.
Londra è stata da sempre un sogno, e probabilmente non solo per me. Vedendola da vicino sembrava tutto surreale, come se stessi vivendo quel viaggio su google maps o attraverso delle foto. Appariva però tutto più bello ed emozionante. Un giorno mi sarei sicuramente traferita lì.

M: "HEEEIDI, HEEEEIDI. LE CAPRETTE TI FANNO CIAO" urlava stringendomi a lui mentre tutti ci osservavano straniti e basiti. Io mi limitavo a sorridere imbarazzata salutando, ero tipo 'ehy.. non so chi sia, giuro..' ma intanto lui continuava a saltellarmi accanto prendendomi anche a culate.

Scossi la testa e me ne fregai del giudizio della gente che ci osservava che sussurravano sotto i baffi 'sono fidanzati', naturalmente in inglese, iniziando quindi a prenderlo a spallate, culate e a scherzare al suo stesso modo.

Matt mi piaceva come ragazzo, ho sempre odiato le coppie perfette dove tutto va liscio. Volevo uscire dalla concezione della coppia perfetta, essere il diverso nella normalità.
E lui riusciva a rendere vero tutto ciò.
Riuscivamo ad essere il diverso.

Nonostante ciò, lui non era mai dolce e amorevole con me, bensì solo scherzoso, quindi non gli avevo mai detto 'mi piaci'.

Arrivammo finalmente alla London Eye, la grandissima ruota panoramica conosciuta in tutto il mondo.
Ero esausta quindi saltai sulle spalle di Matteo che mi tenne per le coscie.
M: "Ammazza Grè quanto sei pesante" gli diedi uno schiaffetto sulla nuca e ridacchiai, era stupido ma riusciva a farmi sorridere.
G: "Taci, malato di mente."
M: "Bavesè?"
G: "Smettila Mattè, fai l'idiota da un'ora" risi pensando alle stronzate precedenti.

Ci mettemmo poi in fila per la London Eye e, uno ad uno, la gente saliva sulla ruota enorme.
Una volta saliti anche noi mi avvicinai al vetro mentre lui dava culate alla gente che era con noi in quello spazio ovale. Sculettava ma preferivo un altro panorama, quello di Londra.

M: "OH LOOK. ELISABETTA, ELISA LA QUEEN OMAIGOSH." pronunciò questa parole e molte persone ci cascarono osservando ciò che lui indicava, io come al solito scossi la testa e cambiai lato siccome Matteo era accanto a me. Mi misi dal lato opposto ad osservare Londra dall'alto girando ogni tanto lo sguardo verso il gruppo che si era creato attorno a Matteo.

Dopo un pò il giro finì e noi ridevamo come pazzi, divertiti per lo scherzo che aveva fatto a quelle povere persone.

G: "Ma dovevi vedere cioè. Stavano attaccati al vetro, io volevo ridere ma poi avrebbero capito" sussurrai ridendo e lui rispose
M: "NO GRÈ MA DOVEVI VEDERE, TUTTI DICEVANO "uhm where?" E IO INTANTO LI STAVO A PRENDE'PER IL CULO GRÈ. ME SÒ DIVERTITO MOLTO."
G: "Parecchio?"
M: "E brava Grè, stai imparando il mio dizionarum" ridacchiai e finalmente lui mi abbracciò camminando.
G: "McDonald?"
M: "Vada per il McDonald"

Ci avviammo così al fast food affamati ma abbracciati dolcemente.

MY SPACE
So che ho avvisato ma avevo voglia di scrivere, non so quando pubblicherò il prossimo capitolo ma sicuramente il prima possibile. Se il capitolo vi è piaciuto votate, anche perchè a me, come coppia, me piace molto parecchio. Ve se ama

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