Capitolo 17 | | Pronti a partire.

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Qualche giorno dopo..

Era ormai tutto pronto per il viaggio, io ed Alberico eravamo eccitatissimi. Le valige erano pronte, poteva mancare la stupidità di Alberico?

Certo che no, la valigia doveva avere un peso limitato per l'aereo e siccome lui aveva finito lo spazio nella sua aveva infilato la PlayStation nella mia.. se lui stava portando la console, Matt stava portando il pc? Non ci pensai nemmeno un pò e tolsi la play dalla mia valigia infilandola nel cestino della nostra stanza in modo ordinato per far si che non si rompesse.

Alberico era fuori con mio padre e una mezz'ora dopo arrivò, vide la console nel cestino e lanciò un urlo mentre io facevo finta di nulla sistemando i vestiti.. Prese la playstation e la portò tra le braccia come se fosse un bimbo alla ricerca di coccole, lo guardai e scoppiai a ridere.

Io: "Tu sei pazzo.."

Al: "Non puoi metterla in valigia?"

Io: "Scherzi? Sveglia, sono una ragazza. Avrei bisogno di due valige ma ne devo portare solo una, perchè dovrei aumentare il peso con la tua stupida console?"

Al: "Perchè mi vuoi bene"

Io: "La convinzione fotte" ridacchiai e Alberico mise il broncio, si stese sul letto e lo osservai con la coda dell'occhio

Io: "Ma non fare cosi" sbuffai e lui fece finta di piagnucolare, un pianto più finto del culo della Minaj.

Al: "Vattene via, sei cattiva!" Risi e continuai a sistemare quando sentimmo il citofono.

Alberico saltò giù dal letto e corse al citofono a rispondere.

Al: "Chi è?"

L: "Sto cazzo Albee"

Sentii la voce di Lorenzo, indistinguibile, dalla stanzetta e mi affacciai alla finestra. Mi vide e mi salutò con un cenno di mano, con lui c'erano anche Matt e Greta.

M: "SCENDETE CHE ANDIAMO DA KAATH" Matt urlò al citofono e si fece sentire dall'intero quartiere, due vecchiette lo osservarono dal balcone e un obeso si affacciò alla finestra osservando il disagio di Matt.

G: "Ma quanto sei disagiato da uno a dieci?" Greta non perdeva mai l'occasione di prenderlo in giro.

Ero già pronta e uscii con Alberico lasciando le valige metà pronte siccome il giorno dopo dovevamo partire. Andammo in ospedale ed entrammo nella stanza della nostra adorata amica, in splendida forma con un sorrisone stampato sulle labbra essendo anche lei molto felice per il viaggio. Il dottore le fece alcune raccomandazioni essendo a conoscenza della partenza del giorno successivo.

X: "Allora tesoro, prendi le pillole, non dimenticartene, fatti trattare bene e se non lo fanno picchiali. In caso tu non ti senta bene comunicalo" si rivolse poi a tutti "Abbiamo contattato il propietario della casa a Londra e ci ha promesso massima attenzione alle vostre esigenze, non fatelo esaurire. Kath, divertiti, arrivederci ragazzi."

KATH POV

Finalmente libera. Stavo morendo stando in quella stanza minuscola, respirai l'aria di città, nonostante fosse inquinata dallo smog. I cinque mi strinsero tutti insieme, un tenero abbraccio di gruppo come qualche giorno prima. Mio padre, che era dietro di me, mi strinse la mano e mi portò verso l'auto, entrai e arrivata a casa iniziai immediatamente a preparare le valige per il giorno successivo. Non stavo più nella pelle.

MY SPACE
HEI. STAVOLTA CI TENEVO A DIRVI CHE NEL PROSSIMO CAPITOLO CI SARÀ UNO SPAZIO PUBBLICITÀ, SCRIVETE QUINDI I TITOLI DELLE VOSTRE STORIE NEI COMMENTI, LEGGERÒ E LE GIUDICHERÒ SULLA MIA STORIA. INOLTRE VOTERÒ E COMMENTERÒ, GRAZIE ANCORA. BYE❤

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