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Conosci prima te stesso, poi gli altri.


Fin dall'antichità, questa massima ha avuto grande diffusione presso tutte le culture, basti pensare al gnōthi sautón, il "conosci te stesso" iscritto presso il santuario di Apollo a Delfi, tradotta in latino in temet nosce.

Anche negli ambienti delle arti marziali, questa massima è nota ai più.

Allenandoci, sacrificando (nel senso di sacrum ficere, ovvero "rendere sacro") il nostro tempo nel dojo, impariamo a conoscere noi stessi, le nostre tecniche preferite, i nostri punti deboli. Tuttavia, in combattimento, non dobbiamo fare affidamento soltanto sulle nostre capacità, è fondamentale pure conoscere il nostro avversario, i suoi punti di forza e di debolezza.

Solo in questo modo il rischio è ridotto al minimo.

Chi pratica Karate non dovrebbe sopravvalutarsi o essere accecato dalla presunzione, deve invece mantenere il giusto atteggiamento di equilibrio e non pensare all'esito dello scontro.

La mente dovrebbe restare imperturbabilmente calma e avere fiducia nei propri mezzi.


"Conosci il nemico e conosci te stesso: in cento battaglie non sarai mai in pericolo. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vittoria o sconfitta sono pari. Se non conosci né il nemico, né te stesso, in ogni battaglia sarai in grave pericolo.

(Sun Zu, L'Arte della Guerra)


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