Applica il Karate a tutte le cose, lì è la sua ineffabile bellezza
In accordo al principio nono, secondo il quale il karate si pratica tutta la vita, ci si domanda, per l'appunto: Come posso io praticare il karate al di fuori dell'allenamento puramente tecnico?
Presto detto.
Applicando il Karate a tutte le cose.
Se noi rispondessimo agli eventi che accadono intorno a noi con vero spirito karateka, la loro risoluzione non sarebbe più un problema.
Ad esempio, mettiamo che la giornata sia cominciata nel peggiore dei modi, al lavoro il capo mi tartassa, la ragazza che mi piace sembra ignorarmi da qualche giorno, e via discorrendo, cosa faccio?
Ovvio, da buon karateka metto in pratica ciò che ho imparato durante gli allenamenti e ciò che le tecniche mi hanno trasmesso: radicamento, pazienza, solidità, abnegazione, il miglior uso possibile dell'energia per un bene universale, più grande.
Sapete? I primi kata che si studiano, da quando si è una cintura bianca, sono i cinque kata Heian, la cui traduzione è "pace della mente" o "pace interiore". Ebbene, questa pace interiore noi dovremmo trasporla al di là delle mere tecniche marziali e applicarla a tutto, nella vita.
L'equilibrio acquisito grazie alla pratica deve essere applicato in qualsiasi occasione, in qualsiasi momento.
Solo così si apprezzerà maggiormente l'infinita bellezza del Karate-do.
"Ricordi quando facevamo lezioni sull'equilibrio? Quelle lezioni non dovevano servire solo per Karate. Servono per tutto nella vita. Tutto nella vita ha un suo equilibrio. In questo modo, tutto va meglio." (Maestro Miyagi nel film Karate Kid)
